
Caduti sul ‘pisello’ marmoreo del David di Michelangelo con la follia dell’arte diventata pornografia e costata il licenziamento di insegnante e preside di un liceo in Florida (col consenso del governatore italo-americano DeSantis), l’estremo opposto del ‘politically correct’ che censura i gialli storici di Agatha Christie
Censura anche per Agatha Christie
Era inevitabile, ma desta comunque impressione. Anche la più celebre scrittrice di gialli del secolo scorso, la britannica Agatha Christie, finisce sotto la mannaia del politically correct. I suoi libri hanno venduto più di cento di milioni di copie ovunque nel mondo, ma tale successo non l’ha salvata dai censori contemporanei.
Nel mirino dei ‘troll’ che continuano a imperversare nel mondo editoriale e letterario dei Paesi anglosassoni sono finiti i due personaggi che la resero famosa in ogni continente: Miss Marple e il celebre detective Hercule Poirot, protagonisti anche di tanti film e serie televisive.
Le colpe di Miss Marple ed Ercule Poirot
Quale la loro colpa? Ovviamente quella di usare il linguaggio dei loro tempi, giudicato per l’appunto censurabile dai sacerdoti della correttezza politica odierna.
Cancellati tutti i riferimenti all’aspetto fisico e al colore della pelle di personaggi non europei, e cancellati parimenti tutti i termini che fanno in qualche modo riferimento alla “negritudine”.
Troppo zelo fa caricatura
Tuttavia la grande casa editrice Harper Collins non si è limitata alle cancellazioni. In molti casi ha infatti chiesto ai propri redattori di riscrivere integralmente interi pezzi dei libri della Christie.
In altre parole siete fortunati se avete nelle librerie di casa vostra i volumi pubblicati in precedenza, poiché solo così siete sicuri di leggere le opere originali.
Se la storia americana è scritta così
Se invece acquistate una copia ‘mondata’ dai censori, vi ritroverete in mano un’opera letteralmente manomessa. Nel senso che risulterà di Agatha Christie solo in parte, giacché brani interi non sono più della famosa scrittrice, bensì di anonimi redattori obbedienti ai criteri del politically correct.
Difficile capire come redattori e case editrici si permettano di alterare impunemente testi ormai diventati classici, con la scusa – piuttosto puerile – che il linguaggio usato non è adatto ai nostri tempi.
Prepotenza culturale oltre che politica
Il fatto è che ogni epoca usa un linguaggio suo proprio, il quale dev’essere storicizzato, e non cancellato. Negli Usa e nel Regno Unito questa tendenza sembra inarrestabile. C’è solo da sperare che, da noi, a qualcuno non venga in mente di ‘purificare’ il linguaggio di Manzoni o di D’Annunzio.
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AVEVAMO DETTO