Le dighe in guerra, ‘Operazione Chastise’

La logica della guerra è sempre la stessa e anche distruggere il potenziale industriale diventa uno dei tanti obiettivi, a dispetto dei danni collaterali. Ottanta anni fa la Royal Air Force britannica ricorse ad una squadriglia da bombardamento speciale per far crollare alcune dighe provocando l’inondazione di parte della regione industriale tedesca della Ruhr.
«Bomber Harris», «Butcher Harris», ‘Bouncing bomb’ (bomba a rimbalzo), «The Dam Busters» (I guastatori delle dighe).

Operazione Castigo

Sir Arthur Travers Harris, soprannominato «Bomber Harris», fu a capo della branca da bombardamento dell’arma aerea britannica durante la II Guerra Mondiale; suo radicato convincimento, all’epoca pienamente condiviso e fortemente sostenuto da Winston Churchill, era che solo con i bombardamenti strategici sulla Germania si sarebbe arrivati alla vittoria. Secondo Harris il bombardamento non solo avrebbe distrutto il potenziale industriale, ma anche piegato la volontà di resistere dei tedeschi. Il primo obiettivo fu raggiunto, come testimoniato dalle immagini dei cumuli di rovine delle città tedesche, ma non il secondo, perché – nonostante le bombe e circa mezzo milione di vittime civili – alla fine assai pochi tedeschi si ribellarono apertamente al nazismo.
L’altro aspetto fu che i costi di questa strategia furono decisamente molto elevati: i bombardieri infatti giungevano sull’obiettivo in formazioni compatte ed erano colpiti facilmente dalla contraerea tedesca o assaliti dai caccia. Date queste premesse non stupisce che l’altro soprannome di sir Arthur, sussurrato e meno bonario, fosse appunto «Butcher Harris», ovvero «Harris il macellaio».
Godendo in ogni caso della fiducia del primo ministro, questo modo di condurre i bombardamenti in maniera massiccia e indiscriminata proseguì, ma – nel caso dell’operazione Chastise – si verificò una vistosa eccezione che aprì la strada a una breve riflessione che però cambiò poco o nulla i metodi utilizzati sino a quel momento.

Tre dighe in una notte

Nonostante la dura e netta contrarietà di Harris, nel 1943 fu sviluppato un piano per il bombardamento di precisione di obiettivi tedeschi di notevole importanza strategica: furono individuate quattro dighe lungo il corso dei fiumi Eder, Sorpe e Möhne che in caso di rottura avrebbero prodotto un’inondazione nella regione della Ruhr e interrotto la produzione industriale. Fu sviluppata per questo scopo una bomba speciale chiamata ‘bouncing bomb’ (bomba a rimbalzo) che, saltando appunto sull’acqua, sarebbe esplosa direttamente sul muro della diga provocandone la rottura.
Dopo un serrato addestramento in Inghilterra nei pressi della diga di Derwent nel Derbyshire, nella notte tra il 16 e il 17 maggio 1943, i bombardieri inglesi colpirono in pieno tre dighe provocandone la rottura e la fuoriuscita di milioni di metri cubi d’acqua; seguì l’allagamento di un’area di circa trenta chilometri quadrati, l’interruzione delle attività di un centinaio di fabbriche legate alla produzione bellica, la distruzione di ponti e nodi ferroviari.
Altrettanto pesante fu il bilancio delle vittime che furono almeno tremila, tra le quali centinaia di deportati dall’Europa orientale costretti dai tedeschi al “lavoro coatto” nelle loro industrie. Anche gli inglesi però subirono pesanti perdite che, in considerazione dei successi ottenuti e delle perdite che normalmente con minori risultati erano provocate invece dalla strategia di Harris, finirono per essere definite quasi ‘accettabili’.

Il mito e l’ultimo anniversario

Come molte altre vicende della II Guerra Mondiale l’operazione Chastise fu nota nei suoi particolari solo qualche anno dopo: nel 1955 in Gran Bretagna e in Olanda fu girato un film («The Dam Busters», doppiato in italiano con il titolo «I guastatori delle dighe») che ricostruiva l’intera vicenda e soprattutto entrava nei dettagli tecnici descrivendo gli esperimenti condotti allo scopo di guidare con precisione la bomba sul bersaglio.
Il film, soprattutto in Gran Bretagna, riscosse un successo straordinario, anche perché, metaforicamente ‘bombardati’ dalle produzioni cinematografiche americane, gli inglesi si identificarono con entusiasmo nella vicenda, per di più in un momento in cui cominciava a manifestarsi una certa nostalgia dell’impero. Tra i protagonisti, tutti rigorosamente “british” al cento per cento, c’era anche Michael Redgrave, padre di Vanessa. Ancora oggi, nei repertori di orchestre classiche o bande importanti, è rimasta la colonna sonora, eseguita con notevole frequenza anche in concerti della BBC.
Quanto allo squadrone della RAF, disciolto e ricostituito due volte, è rimasto tuttora il motto adottato all’epoca dell’impresa: «Apres moi le deluge!» (Dopo di me il diluvio!), come aveva detto una volta madame Pompadour, amante di Luigi XV di Francia, forse profetizzando la fine della monarchia e la rivoluzione.

In occasione dell’anniversario è anche diventata consuetudine sorvolare la diga inglese teatro dell’addestramento con aerei risalenti alla guerra: l’ultima volta è stato il 16 maggio 2023, ottant’anni dopo la ‘notte delle dighe’.

Condividi:
Altri Articoli
Remocontro