
Che Rupert Murdoch sia un miliardario conservatore statunitense improvvisamente democratico e ‘per bene’, ci sembra una delle più creative favole contemporanee, ormai assuefatti come siamo alla nostra dose quotidiana di ‘fake news’ diversamente confezionate da tutti i fronti dell’informazione manipolata. Certo che quando un autentico ‘magnate’ della manipolazione politica confessa i suoi peccati in pubblico, prima ti stupisci, e poi ti chiedi dove vuole arrivare con tale virtuosità sospetta.
Dopo la vittoria del candidato Democratico Joe Biden alle elezioni statunitensi del 2020, Trump e molti suoi sostenitori hanno più volte affermato, senza alcuna prova tangibile, che il risultato era stato falsato da estesi brogli elettorali e che Trump fosse il legittimo vincitore. Questa teoria del complotto, detta anche «la Grande Bugia», è stata amplificata spesso da testate e canali televisivi conservatori anche molto seguiti, tra cui Fox News, che è il canale televisivo più guardato negli Stati Uniti, ha un orientamento decisamente di destra ed è molto influente nel Partito Repubblicano.
Secondo i sondaggi dello scorso ottobre, il 62 per cento degli elettori Repubblicani crede ancora che Donald Trump sia stato il vero vincitore delle elezioni del 2020, e diverse persone che condividono questa idea sono state elette al Congresso statunitense.
Murdoch, dopo la clamoroso rottura col ‘suo presidente’ (vicenda ancora da chiarire), aveva già descritto l’ossessione di Trump con la ‘Grande Bugia’ come «una cosa terribile che ci danneggia tutti». Ma la sua rete televisiva ha comunque continuato a invitare personaggi che sostenevano questa storia falsa, e vari conduttori di spicco hanno continuato a presentarla come una possibilità negli ultimi quattro anni.
Di recente, Murdoch era stato chiamato a testimoniare sotto giuramento in un caso di diffamazione contro Fox News intentato da ‘Dominion Voting Systems’, un’azienda che produce macchinari per il voto elettronico. Dominion ha denunciato che i ripetuti dubbi sull’affidabilità di questi macchinari sollevati da Fox News durante i suoi programmi ne abbiano rovinato la reputazione, e che la dirigenza della rete sapesse che le affermazioni sui brogli erano false, ma le aveva trasmesse comunque per inseguire profitti e popolarità tra gli spettatori, ultradestra populista, sovranista e complottista alla QAnon.
Tra le ipotesi fatte da vari ospiti di Fox News dopo le elezioni, c’era l’idea falsa che i macchinari di Dominion fossero programmati con un algoritmo segreto che poteva spostare i voti da un candidato all’altro, e che l’azienda fosse stata fondata in Venezuela per aiutare il leader autoritario del paese Hugo Chávez a falsare le elezioni. E ora ‘Dominion’ vuole essere risarcita con 1,6 miliardi di dollari che anche per Murdoc sono soldi pesanti.
Nella sua deposizione, Murdoch ha negato che Fox News nel suo insieme avesse sostenuto la ‘Grande Bugia’, ma ha confermato che diversi dei propri conduttori di spicco – tra cui i ‘sempre presenti’ Sean Hannity, Maria Bartiromo, Jeanine Pirro e Lou Dobbs (ma molto più aggressivi e a destra del commentatore principe della Rai) – hanno contribuito a dare credibilità a queste affermazioni pur sapendo che erano bugie:
«Avrei potuto fermarli, ma non l’ho fatto. (…) Col senno di poi, avrei voluto che fossimo stati più forti nel denunciare questa cosa».
Alcuni dei conduttori stessi, in privato o sotto deposizione, hanno ammesso che non condividevano né credevano nella ‘Grande Bugia’, ma non hanno respinto né contestualizzato le affermazioni degli ospiti ricorrenti che negavano la vittoria di Biden, tra cui gli avvocati di Trump Sidney Powell e Rudy Giuliani, personaggi a loro volta abbondantemente screditati, sulla scia del loro ricco e potente assistito tra un ritorno alla Casa Bianca e il rischio di galera.
Cedendo anche noi al sospetto, suggeriamo ai lettori di Remocontro interessati alla politica Usa, di prestare la loro attenzione a Ronald Dion DeSantis, detto Ron, 45 anni, governatore repubblicano della Florida dal 2019. Di origini italiane, tutti i suoi otto bisnonni sono nati in Italia, originari di paesi tra Avellino (Castelfranci), Campobasso, Caserta e L’Aquila (Bugnara, Cansano, Pacentro e Pratola Peligna).
Legittimo sospetto che presto Fox News del pentito Robert Murdoc sosterrà la candidatura presidenziale di Ron De Sanctis, ad archiviare l’ormai imbarazzante Donald, prima di sconfiggere il sempre meno credibile Joe Biden, salvo improvvisa creatività democratica finora accuratamente celata.