
Zelensky al Wall Street Journal: «Pronti per la controffensiva, avremo successo». L’Ucraina è pronta a lanciare la tanto attesa controffensiva per riconquistare i territori occupati dalla Russia, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista pubblicata sabato sul Wall Street Journal. «Crediamo fermamente che avremo successo – ha detto il presidente ucraino -. Non so quanto tempo ci vorrà. Onestamente, può prendere molte strade diverse. Ma lo faremo e siamo pronti». Zelensky il mese scorso aveva dichiarato di aspettare l’arrivo di ulteriori veicoli corazzati occidentali prima di lanciare la controffensiva.
Sempre al Wall Street Journal, il presidente ucraino ha dichiarato che alcuni Paesi della Nato avrebbero paura della Russia da non volere l’Ucraina nell’alleanza, facendo finta di dimenticare che lo Statuto dell’Alleanza atlantica viene esplicitamente l’adesione di Paesi in guerra. «Se non saremo riconosciuti o se non ci saranno segnali al vertice di Vilnius, non penso abbia senso per l’Ucraina partecipare al summit». «Non vogliamo diventare membri della Nato durante la guerra. Ora è tardi. Saremmo dovuti diventare parte dell’alleanza 15 anni fa. Siamo consapevoli che non faremo parte della Nato o di altre alleanze di sicurezza durante questa guerra».
La Russia controlla ampie porzioni di territorio ucraino nell’est, nel sud e nel sud-est. Un lungo periodo di tempo asciutto in alcune parti dell’Ucraina ha alimentato l’attesa che la controffensiva possa essere imminente. Nelle ultime settimane, l’Ucraina ha aumentato i suoi attacchi contro i depositi di munizioni russi e le rotte logistiche. Sabato, l’esercito ucraino ha riferito in un rapporto quotidiano che Mariinka, nella regione di Donetsk a est, era al centro dei combattimenti. Le forze ucraine avrebbero respinto tutti e 14 gli attacchi delle truppe russe, secondo il rapporto.
Il viceministro della Difesa ucraino, Volodymyr Havrylov, in un’intervista a Reuter sostiene che l’obiettivo principale della Russia è quello di fermare la controffensiva ucraina e colpire i centri decisionali con l’uso massiccio di missili balistici da parte della Russia, ma i sistemi di difesa aerea dell’Ucraina hanno dimostrato di essere efficaci al 90% contro gli attacchi russi. «È stata una grande sorpresa per Mosca scoprire che l’efficacia dei loro missili balistici è quasi nulla contro i moderni sistemi di difesa aerea forniti dai partner ucraini».
Il generale americano in pensione David Petraeus, parlando alla Bbc, sostiene che l’Ucraina, nonostante la controffensiva, non riuscirà a riprendersi la Crimea: «Tendo a pensare che gli ucraini limiteranno la capacità dei russi di rifornire la Crimea, lungo la costa sud-est, taglieranno quella linea di comunicazione e inizieranno anche il processo di isolamento della Crimea», ma alla domanda diretta sulla possibilità che Kiev possa riprendere la Crimea ha risposto: «Non in questa controffensiva. no». Patraeus ha aggiunto tuttavia che «se (gli ucraini) riescono ad arrivare al punto di iniziare a isolare la Crimea, penso che ciò cambi le dinamiche in modo molto, molto sostanziale».
Secondo l’ex capo della Cia, inoltre, «Putin potrebbe resistere al potere anche una volta che la guerra con l’Ucraina sarà finita. Ha ancora il controllo totale», ha detto. «Certamente, ci sono alcune critiche al ministero della difesa, al ministro della difesa Shoigu, al capo di stato maggiore Gerasimov e così via, questo è ammissibile. Ma nessuno critica Putn», ha sottolineato Petraeus, «Penso che probabilmente si aggrapperà a quel potere. Ciò a cui dobbiamo prestare attenzione però sono indicazioni che l’inimmaginabile possa improvvisamente accadere, ovvero il rovesciamento di Putin».
«Nessun ritorno al passato prebellico», scrive il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, sul suo canale Telegram, e riporta la Tass. «Posso dire con certezza che per loro non ci sarà alcun ritorno al `luminoso´ passato europeo. E non solo perché non ci amano e non ci aspettano lì. La Russia è un Paese completamente diverso rispetto al periodo prebellico. Leader, partiti e governi vanno e vengono, mentre la memoria e i valori, cementati con il sangue, rimangono per molto tempo. Non saranno cambiati, né tantomeno distrutti, da nessun nuovo leader, qualunque sia la forza politica che rappresenta», ha scritto Medvedev.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic durante una breve conversazione con il presidente ucraino Zelensky, al vertice della Comunità politica europea a Chisinau la scorsa settimana. Vucic ha sottolineato che la posizione di Belgrado rimane invariata, ossia non desidera imporre sanzioni a Mosca. Vucic lo ha spiegato in un’intervista alla rete televisiva serba Prva Tv, come riportato da Tass, rispondendo alle critiche in Serbia per aver stretto la mano a Zelensky.
Ha commentato: «Volete che io non stringa la mano al presidente di un grande Paese che non riconosce il Kosovo e che non ha fatto nulla di male alla Serbia? Non siamo mai stati nemici dell’Ucraina e non lo siamo oggi».