La Lega di soppiatto a Taiwan in barba a Fratelli d’Italia e alla Cina

Italia-Taiwan, visita di parlamentari italiani. Il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio e la senatrice Elena Murelli a Taipei, dopo l’annullamento della missione di Fratelli d’Italia ad aprile. Ma la delegazione italiana della Lega minimizza: la visita è personale, non istituzionale. Alla Farnesina e in casa Meloni non gradiscono, il ministero degli Esteri di Taipei si vanta e la Cina vera e grossa si arrabbia.

Il ministro Salvini con l’ambasciatore cinese a Roma

Il segreto di Pulcinella

È stata la stampa taiwanese a rivelare la segretissima missione a Taiwan del vicepresidente del Senato, il leghista Gian Marco Centinaio, e della senatrice Elena Murelli, anche lei del partito guidato da Matteo Salvini che certo non è estraneo alla iniziativa. Si tratta della prima delegazione di membri del Parlamento italiano ad atterrare a Taipei dal 2016, dopo la vicenda dell’altro gruppo di parlamentari, quasi tutti di Fratelli d’Italia, che ad aprile cancellarono all’ultimo momento la loro missione ‘per motivi di sicurezza’.

Inseguendo Nancy Pelosi con guai in vista

«Prima visita di una missione a più alto livello mai effettuata da una delegazione del parlamento italiano nell’isola», esagera il comunicato. Che Taiwan apprezzi ed esibisca la visita che arriva da Roma emerge dal fatto che Centinaio e Murelli ricevuti dalla presidente Tsai Ing-wen, dallo speaker dello Yuan legislativo (parlamento unicamerale) You Si-kun, dal ministro della Salute e del welfare Xue Ruiyuan, dal presidente del Consiglio dell’agricoltura Chen Jizhong, dal direttore del Museo del Palazzo nazionale Xiao Zonghuang, dal ministro degli Affari economici Chen Zhengqi e dal sindaco di Tainan Huang Wei-che. Trattamento da visita di Stato.

Economia, tecnologia, sanità, cultura, sicurezza.

Personaggi politici dell’isola cinese contesa che rappresentano i settori in cui Italia e Taiwan intendono migliorare la cooperazione: economia, tecnologia, sanità, cultura, sicurezza. Nel comunicato si sottolinea come le relazioni tra Italia e Taiwan siano «notevolmente migliorate» negli ultimi anni: «il parlamento italiano, ricorda Taipei, ha avviato proposte e interrogazioni parlamentari per richiamare l’attenzione sulla situazione nello Stretto di Taiwan e in futuro rafforzeremo la cooperazione tra i nostri paesi».

Italia su quale via della seta?

Un monito verso Pechino, con cui Roma deve a breve scegliere se rinnovare o meno il Trattato sulle nuove vie della seta (scadenza a dicembre 2023, rinnovo automatico in assenza di recesso). Anche per questo, l’enfasi della iniziativa leghista italiana. Le delegazioni parlamentari europee sono generalmente molto pubblicizzate, perché sebbene non siano istituzionali servono all’immagine (storica e politicamente catastrofica quella della speaker democratica del Congresso Usa Nancy Pelosi), a mostrare che un’Europa sempre nel mezzo tra Washington e Pechino.

Italia di soppiatto

La visita dei due parlamentari italiani è stata sottaciuta volutamente da Roma e dagli interessati stessi, poiché l’Italia non riconosce formalmente la sovranità di Taiwan, identificando invece la ‘Cina unica’ nella Repubblica Popolare.

‘De jure’, i due senatori sono entrati in una provincia cinese senza avvertire o chiedere il permesso alle autorità di Pechino. La Cina continentale emetterà quasi certamente una nota di protesta contro l’Italia. Per il resto politico di casa, partita interna alla maqgioranza.

 

Tags: Cina lega Taiwan
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