Circo America, politica in pista, contro Biden anche il Kennedy sbagliato

Il clan Kennedy, da Jfk il vaccinatore a Bob jr il negazionista, 60 anni dopo il ‘Vaccination Assistance Act’ che cancellò la poliomelite negli Usa, il nipote del presidente è il paladino No Vax, che vede complotti ovunque. E semina dubbi a bugie anche in Italia, ospite del volto dell’estrema destra milanese, il Barone Nero Roberto Jonghi Lavarini. Personaggio fuori dalle righe, nel 2015, aveva paragonato le vaccinazioni pediatriche all’olocausto. Il 29 aprile 2020 il nipote di JFK partecipò come relatore ad un evento durante il quale venivano promossi trattamenti alternativi ai vaccini contro la Covid (in parte a pagamento).
Ma sentiamo da Piero Orteca cosa accade oggi, visto che un simile personaggio sembra raccogliere molti consensi in casa dem a favore, di fatto, di Trump o di chi sarà candidato a destra

Bob Kennedy: democratico di nome, populista di fatto

All’inizio non l’hanno preso molto sul serio, quando ha annunciato la sua candidatura alla Casa Bianca. In fondo è un uomo stravagante, forse non sempre coerente con le cose che predica, e poi non ha certo una grande esperienza politica. Un parvenu, dunque? Meglio ricordare che prima di Biden fu eletto Donald Trump. E il nuovo candidato, che si è gettato nella mischia in quota Democratica, ha un cognome importante. Robert Kennedy Junior, figlio del grande Bob (già Attorney General), ucciso in California, durante la campagna elettorale del 1968. E, naturalmente, nipote dell’immenso John Fitzgerald, il Presidente della ‘Nuova frontiera’, assassinato a Dallas, nel 1963, da Lee Oswald. Così sembra.

Populista ferocemente No Vax

Robert Jr. si era reso famoso per una più che rigida presa di posizione contro i vaccini anti-covid. Assieme a molte altre prese di posizione su diritti civili, religione, crisi dei sistemi rappresentativi, cointeressenza tra multinazionali ed establishment di governo, guerra in Ucraina che hanno reso complicato capirne pensiero ed obiettivi. Chiarezza e coerenza del suo pensiero politico sembrano quelle di un cubo di Rubik assemblato a casaccio. Qualunquismo? Lui parla di ‘saggio populismo’, cioè della capacità di riuscire a interpretare i bisogni della gente. Una qualità che i governi attuali, dice lui, non hanno più. E Kennedy è convinto di poter colmare il divario esistente tra Paese reale e potere legale. In un’intervista concessa al giornale on-line britannico, di approfondimento politico, ‘UnHeard’, il figlio del grande Bob spezza una lancia a favore ‘delle istanze popolari’ (spregiativamente definite ‘populismo’), sostenendo che ‘non appartengono a una sola parte politica’ (destra o sinistra). Un’ analisi che ha sollevato parecchie critiche.

‘Convitato di pietra’ contro Biden

Ma, prima di tornare sui contenuti della proposta di Robert Kennedy, è necessario valutare l’impatto che potrebbe avere la sua candidatura, sulle previsioni per le Presidenziali. E se il trend attuale dei sondaggi dovesse proseguire, allora Kennedy potrebbe diventare per Biden, il ‘convitato di pietra’. Secondo la media fatta da RealClearPolitics, l’attuale Presidente, alle Primarie dem veleggia sicuro con circa il 60% dei consensi, mentre il figlio di Bob ha già sbaragliato il resto della concorrenza. È infatti al 2º posto, con una media tra il 19 e il 20%. Assai. Perché, l’unica che forse potrebbe sostituirlo come sfidante reale è Kamala Harris. Ma secondo le simulazioni fatte da RealClearPolitics , la vicepresidente Usa perderebbe sempre, sia contro Trump che contro DeSantis, se quest’ultimo dovesse essere il vincitore delle Primarie repubblicane.

La qualità non è più una virtù (politica)

C’è poi una terza valutazione che fanno gli analisti, la più delicata. Se Kennedy dovesse correre da ‘indipendente’ (alla Ross Perot, per capirci) come finirebbe l’elezione generale?  Smentendo coloro che sostengono che il populismo è solo di destra, Kennedy condannerebbe Biden alla sconfitta. Questa sottovalutazione, spiega anche come un personaggio ingombrante e squalificato, come Donald Trump, sia ancora in corsa per diventare Presidente degli Stati Uniti, una seconda volta. Quando, alla Casa Bianca, i giornalisti hanno posto la domanda specifica su Robert Kennedy Jr, aspettandosi delle valutazioni politiche, sono rimasti delusi. La responsabile dell’Ufficio stampa di Biden, Karine Jean-Pierre, si è rifiutata di entrare in argomento, giudicando il solo discuterne oltraggioso per l’inquilino dello Studio Ovale. Ma siamo ancora alle premesse della vera corsa presidenziale.

Usa di Trump, QAnon e No Vax

Mr. ‘20 per cento’, tenuto più o meno lontano, promette di essere una dolorosa spina nel fianco di tutto il Partito Democratico. Assaggio tra tutti, il suo programma sull’Ucraina che sa cogliere aspetti politici rimossi o furbescamente nascosti: «Doveva essere una missione umanitaria. È così che ce l’hanno venduta negli Stati Uniti. Ma ogni passo che abbiamo fatto è stato quello di allargare il conflitto e di massimizzare lo spargimento di sangue. Però, se si guarda agli accordi di Minsk si pongono le basi per un accordo definitivo».

Aspetto più paradossale di questa storia, davvero tutta americana, il fatto che Kennedy ha cominciato a ‘pescare’ consensi anche tra i Repubblicani. Anche perché, tra lui a Trump, non ci sarebbe vaccino a poterci salvare.

 

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AVEVAMO DETTO

Covid Europa, «situazione molto preoccupante in 10 Paesi». Italia, no vax col Kennedy sbagliato e altre peggiori compagnie

 

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