Tempi di sabotaggi: in Germania cavi tagliati, treni fermi ma corrono i sospetti sui due Nord Stream

In Germania si sta diffondendo una specie di nevrosi della “sicurezza nazionale”. Gli attentati ai gasdotti Nord Stream hanno scatenato una psicosi e ora qualsiasi “incidente” alle infrastrutture viene drammatizzato. Come quello che ha bloccato i treni di mezzo Paese un paio di giorni fa.
Ma, intanto, il dibattito si fa rovente, per capire chi abbia potuto piazzare le mine nel Baltico, per danneggiare le “pipelines” in partenza dalla Russia.

Il ponte sullo stretto di Kerč tra Crimea e Russia

Uno, i due Nord Stream

La questione non è di secondaria importanza, perché identificare il colpevole farebbe capire ai tedeschi, soprattutto alla popolazione, posizioni e obiettivi che finora, forse, non sono ancora venuti chiaramente a galla. In questo bailamme, si inserisce la semiparalisi del trasporto ferroviario, che, psicologicamente, si lega agli attentati del Baltico.

Due, Deutsche Bundesbahn

In pratica, il traffico su rotaie di mezza Germania è rimasto paralizzato, per quello che le Deutsche Bundesbahn definiscono “un sabotaggio”. Sono stati tranciati di netto i cavi indispensabili alla circolazione dei treni, mettendo in crisi tutto il settore dei trasporti nella Germania centro-settentrionale. Migliaia e migliaia di passeggeri sono rimasti bloccati, perché è stato impossibile raggiungere per diverse ore importanti città, come Berlino, Amburgo e Hannover. La stessa cosa ha riguardato l’estremo nord, con Brema, mentre per arrivare in Renania (a Colonia per esempio) le autorità hanno suggerito di fare un giro tortuoso, via Erfurt-Francoforte.

L’efficienza tedesca precipitata nel caos

A parere di molti osservatori, quelle che una volta “erano le ferrovie più puntuali del mondo” si sono trasformate, in una mattinata, nella copia di una rete di trasporto dell’Asia meridionale: stazioni in tumulto, file chilometriche agli sportelli e passeggeri ammassati come sardine nei pochi treni che sono riusciti a partire. Tra le altre cose (come saprà chi ha già viaggiato sui treni tedeschi) questa volta le Bundesbahn non si sono indignate e sono state di manica larga: hanno tollerato tutti quelli che, senza posto, hanno bivaccato nei corridoi.

‘Evento doloso’, che tradotto diventa sabotaggio

Quando il Ministro dei Trasporti, Volker Wissing, ha parlato di un evento doloso, pianificato da qualcuno che voleva colpire la Germania, la tensione è salita a mille. E sono ricominciate le infuocate discussioni sulle bombe che hanno danneggiato i gasdotti Nord Stream. Interpretazioni (e indiscrezioni) ne circolano tante, probabilmente troppe. E sono quasi tutte in contraddizione tra di loro.

‘Chi c’è dietro’

Der Spiegel ha dedicato al rognoso argomento un report speciale, che già dal titolo fa capire lo stato dell’arte: “La ricerca degli autori e cominciata dopo il sabotaggio di lunedì. Quali Paesi ci potrebbero essere dietro e quanto sono sicure le infrastrutture critiche europee?”. Come è ovvio (e serio) per ogni giornalismo investigativo di qualità, nessuno ha in mano prove tali che lo portino a esprimere sentenze. Der Spiegel enumera tutta una serie di ipotesi, qualcuna più plausibile e qualche altra meno, per cercare di intuire se quello degli attacchi alle infrastrutture sia il nuovo fronte di una guerra non dichiarata.

Gasdotti, sospetti per tutti

La versione che attribuisce ai russi una specie di machiavellico “autoattentato” punta sul fatto che il Cremlino, volendo stracciare i contratti, non vuole pagare penali. In sostanza, Mosca non erogherebbe più il gas per cause di “forza maggiore”.
C’è poi la teoria che tira in ballo gli americani, descritta con grande dovizia di particolari da Der Spiegel. Si basa su alcune dichiarazioni “bellicose” fatte da Biden prima della crisi, in cui affermava che “gli Stati Uniti non avrebbero mai permesso l’entrata in funzione del Nord Stream 2”. La verità è che nessuno sa che pesci pigliare, perché tutti brancolano nel buio.
Der Spiegel, per esempio, sostiene che la Cia avrebbe avvisato i tedeschi di possibili sabotaggi alle infrastrutture occidentali. Dei russi? No, gli 007 americani si riferivano agli ucraini (o amici attorno). Questo dice Der Spiegel e questo riportiamo.

Cui prodest?

Insomma, alzi la mano chi ci capisce qualcosa. Certo, se parliamo di “cui prodest” si potrebbero fare altre mille ipotesi. Se proprio intendevano mirare alle infrastrutture energetiche occidentali, per esempio, forse per i russi sarebbe stato più conveniente colpire il gasdotto che parte dalla Norvegia e arriva in Polonia. Inaugurato proprio mentre qualcuno faceva la festa ai Nord Stream. Che straordinaria coincidenza!

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