La Polonia elettorale litiga col mondo: ora tocca alla Germania

Il leader politico della Polonia Jaroslaw Kaczyński si mostra al telefono con un funzionario tedesco che lo esorta ad aumentare l’età pensionabile. «Non c’è più Tusk e queste cose sono finite», dice duro Kaczyński. Spot elettorale bugiardo a ritrarre il leader dell’opposizione Donald Tusk, come uno scagnozzo della Germania che lavora contro gli interessi del popolo polacco.
Peggio, per non perdere l’altro nemico storico polacco, il partito della destra populista al potere, Diritto e Giustizia (PiS), sostiene che Tusk serve gli interessi di Mosca.

Brutta politica di brutta gente

Un lungo e documentato reportage della BBC, dice le stesse cose del nostro titoletto sopra, ma in maniera meno diretta. Forzature elettorale diffamatorie senza ritegno. La televisione TVP, portavoce del governo, include regolarmente nei suoi notiziari vecchi filmati di Tusk che parla tedesco o si mescola con i politici tedeschi. «La Germania è chiaramente un obiettivo di questa campagna», afferma Michał Baranowski, del Fondo Marshall tedesco a Varsavia. «Collega Tusk con la Germania e poi attacca la Germania. La campagna è quella di unire i due».

L’orso russo, l’Ucraina e la Germania

Campagna elettorale sporca e politica di menzogne e ricatti. Il PiS ha cercato a lungo di presentare Tusk come non polacco già nelle elezioni del 2000 col racconto di suo nonno che prestò servizio nell’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale, arruolato come i tutti i giovani della Polonia occupata, dimenticando di dire che lui poi disertò per combattere i nazisti. Altri del Pis, i nazisti non li hanno combattuti. Anzi, l’accusa di rimbalzo, con la memoria dei tanti campi di sterminio in casa che resta ferita aperta.

Livoroso Kaczynski

Un ex ministro del governo polacco, racconta alla BBC, che l’attenzione di Kaczyński sul presunto allineamento del suo rivale con la Germania si è trasformata in un’ossessione dopo che i leader dell’UE, tra cui la cancelliera tedesca Angela Merkel, hanno confermato Tusk presidente del Consiglio europeo nel 2017 nonostante le feroci obiezioni di Varsavia. Kaczyński e i suoi alleati sostengono che Tusk non sia riuscito a sfruttare la sua posizione per impedire alla Germania di costruire legami energetici più stretti con la Russia prima della guerra contro l’Ucraina.

Patto Merkel-Putin-Tusk

«Il principale esecutore del patto Merkel-Putin è stato Donald Tusk», ha detto il mese scorso il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, altro bel personaggio che avrebbe voluto reintrodurre la pena di morte in Europa. «Non possiamo dimenticare che negli ultimi 15 anni nessuno in Polonia ha fatto più di lui per la Russia e per la Germania». L’opposizione che potrebbe persino vincere le elezioni contro un governo visceralmente reazionario ed antieuropeo, propone il leader come una quinta colonna di memoria post sovietica.

Retorica antitedesca

Le accuse di ingerenza tedesca ed europea nella campagna hanno aggiunto un nuovo elemento cospiratorio a una competizione già velenosa tra il nazionalista ed euroscettico PiS e la piattaforma civica centrista di Tusk. Rischiano inoltre di mettere ulteriormente a dura prova i legami tra Varsavia e Berlino, una delle relazioni bilaterali più difficili all’interno dell’UE, come rileva la britannica BBC. Arkadiusz Mularczyk, segretario di stato polacco per la politica europea e deputato, ha accusato Berlino e Bruxelles di cercare di «creare turbolenze nel governo». Berlino a Bruxelles attaccabrighe contro la paciosa Varsavia.

La Germania diventa il capro espiatorio nell’aspra campagna elettorale della Polonia, e la retorica antitedesca mira a screditare il leader dell’opposizione polacca Donald Tusk scrive il Financial Times.

Il nemico alle porte

«Ora abbiamo una situazione molto tesa con l’UE perché pensano politicamente, cooperano con l’opposizione e creano problemi al governo», ha detto Arkadiusz Mularczyk al Financial Times. «L’UE è sotto l’influenza della Germania. Sono il principale paese europeo e hanno potere nella Commissione europea», col chiaro riferimento alla presidente Ursula von der Leyen. Tra i conti recenti, il caso di ‘contanti in cambio di visti’ in Polonia (visti a cittadini non Ue), che potrebbe costare voti preziosi al PiS. Con la Germania che ha successivamente avviato controlli al confine normalmente libero da controlli con la Polonia.

Anche le tensioni con Kiev colpa tedesca

Mularczyk ha anche accusato Berlino di aver incitato le tensioni tra Varsavia e Kiev per tornaconto politico dopo che la Polonia ha minacciato di fermare le forniture di armi all’Ucraina in seguito alle critiche del presidente ucraino Zelenskyy nei confronti dei limiti polacchi sulle importazioni di grano. Ed ecco che «La stretta alleanza forgiata da Polonia e Ucraina subito dopo l’invasione russa del febbraio 2022 stato un momento pericoloso per il dominio tedesco in Europa», ha affermato Mularczyk.

Con una accusa finale, un sospetto, inverosimile da comizio per indottrinati. «Un accordo nascosto tra Ucraina e Germania secondo cui se cambiamo il governo polacco ci sarà un’adesione rapida all’UE per Kiev».

Il sottosegretario ‘idiota’

Dopo l’amichevole partita di calcio di giugno tra Polonia e Germania, il sottosegretario Jacek Ozdoba ha postato sui social media: «Polonia-Tusk 1:0».Per fortuna, in questo caso, la reazione negativa è stata rapida e forte, soprattutto da parte dei calciatori guidati dall’ex fuoriclasse polacco Zbigniew Boniek. «Che idiota», la sintesi a rete dal campione. Presentare Tusk come una pedina tedesca è servito alla strategia del PiS di polarizzare l’elettorato e mobilitare la sua base, ha affermato Marcin Duma, amministratore delegato dell’istituto elettorale Ibris.

Segnalando assieme un senso più ampio di ingiustizia nei confronti della seconda guerra mondiale, poiché i polacchi sono diventati più assertivi man mano che sono diventati più ricchi, ha aggiunto.

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