La Cia è convinta che i russi stiano vivendo un momento caratterizzato dal dubbio, dalla mancanza di uno scopo, dall’oppressione del sistema di potere anche personale di Putin. E nel video elaborato dai suoi specialisti in che cosa?), fa appello al loro senso di patriottismo e gioca sulla cultura russa, citando frasi di Tolstoy e Dostoyevsky.
«Vivremo con dignità, grazie alle mie azioni», dice il narratore in russo mentre una donna nella sua auto usa il telefono per contattare la Cia, prima che appaiano il logo dell’agenzia e le istruzioni per un contatto sicuro.
La clip mostra diversi russi che raccontano le loro vite, che sembrano riflettere su decisioni importanti. Il tema della famiglia è presente ovunque. Il target, l’obiettivo da convincere, è sempre chiaro: una donna che lavora su quello che sembra essere un computer governativo, un uomo che entra in un edificio governativo e mostra la sua carta d’identità prima di sedersi a una scrivania piena di documenti. Insomma, persone inserite nella macchina del potere, dell’amministrazione.
Nessun riferimento a Vladimir Putin o alla guerra, perché si insiste su temi ‘senza tempo’ che anche in passato hanno convinto russi scontenti a contattare l’agenzia di Langley.
Dal Cremlino risposta compassata a non dare soddisfazione all’avversario, che certe vendette vanno consumare gelide, e fiducia nei suoi servizi di sicurezza. Non citato ma evidente a tutti, lo spazio infinito di contrapposta infiltrazione che le sempre scomposte elezioni statunitensi offrono a qualsiasi organizzazione malevola (propaganda –drone è l’invenzione di Remocontro), senza neppure il bisogno di citare dei Tolstoy e Dostoyevsky, od autori ‘alti’ delle cultura americana, sconosciuti alla vasta e arrabbiata pancia elettorale Usa.