Svizzera in guerra con le sue banche, torna a far decollare i caccia dalle autostrade

Classica situazione in cui è difficile decidere quale sia la prima notizia. Il mezzo crack del ‘Credit Suisse’ e quegli aerei da guerra esibiti sulle autostrade della neutralissima Confederazione al cioccolato. I tre miliardi di franchi svizzeri per l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs (incerta la provenienza di quella montagna si soldi tra tasche pubbliche o private), o i jet dell’aeronautica militare svizzera esibiti sulle autostrade, come accadeva ai tempi della Guerra fredda.

Partiamo dai soldi

Sintesi Sole24Ore: ‘Ubs compra Credit Suisse: salvataggio da 3 mld. Azzerati bond per 16 mld’. Per la serie, i troppo ricchi non si possono lasciar fallire. Ubs acquista la rivale Credit Suisse per oltre 3 miliardi di euro per cercare di disinnescare la crisi provocata da una delle maggiori banche d’Europa. Ubs otterrà fino a 100 miliardi di liquidità dalla Banca centrale svizzera per far fronte a eventuali perdite di Credit Suisse. Accordo fatto, al termine di un fine settimana di negoziati frenetici, quasi drammatici visto il rischio di un effetto contagio che peraltro vede le principali banche centrali – Bce, Fed, più Giappone, Inghilterra e Canada – intervenire con nuove iniezioni straordinarie di liquidità.

Favola politica proposta al mondo, «L’integrazione rafforza la Svizzera come centro finanziario globale», azzarda sfacciatamente Ubs, forte dei 100 miliardi di liquidità extra da parte della Banca Nazionale Svizzera, e dei 9 miliardi di garanzie pubbliche a copertura di qualsiasi ulteriore rischio, e tanto altro di segreto, come i conti da salvare a tutti i costi.

Poi la ‘quasi guerra’ vera

I jet dell’aeronautica militare svizzera torneranno a decollare e ad atterrare dalle autostrade, come facevano ai tempi della Guerra fredda, segnala l’agenzia Adnkronos. Lo aveva anticipato il comandante delle Forze aeree, generale Peter Merz, attraverso la Schweiz am Wochenende. Merz ha sostenuto la necessità attuale di ricostruire il ‘know-how’ perduto delle forze armate, e non le attuali ‘cose aeree da poco’. Il generale ha parlato dell’aereo da combattimento più moderno (e costoso) al mondo, l’F-35, dei droni e della guerra in Ucraina, conflitto che ha portato a un ripensamento anche nell’esercito svizzero.

Memoria di Guerra fredda

«Qualcuno di voi ricorda che i piloti dei caccia decollavano e atterravano di tanto in tanto sulle autostrade?», ha chiesto il generale a due stelle. «Abbiamo intenzione di farlo di nuovo. Il nostro obiettivo è quello di poter decollare e atterrare di nuovo con gli aerei da ex campi d’aviazione militari o autostrade il prima possibile».

Anni Cinquanta

Alla fine degli anni Cinquanta, in parlamento svizzero approvò venti campi d’aviazione militari e diverse piste di fortuna sulle autostrade, sulle quali gli aerei da combattimento avrebbero potuto decollare e atterrare (nella foto d’apertura un Hawkler Hunter Mk 58). Le autostrade furono costruite esattamente in rettilineo per tratti di circa due chilometri e dotate di barriere d’urto centrali facilmente rimovibili. Si rinunciò anche al verde nel mezzo (nelle foto sotto caccia DH Vampire)

Autostrade d’attacco

I tratti autostradali si trovavano a Muensingen (BE), Oensingen (SO), Alpnach (OW), Lodrino (TI), Sion (VS), Flums (SG) e Payerne (VD). Durante le esercitazioni, queste zone potevano diventare aerodromi in meno di sei ore. Due ore dopo il decollo dell’ultimo aereo l’autostrada poteva essere riaperta. L’ultima esercitazione operativa si è svolta nel 1991. Oggi le caratteristiche tipiche dei campi d’aviazione delle autostrade sono in gran parte scomparse e si sta cercando in tutto il paese installazioni che possono essere riconvertite in campi d’aviazione militari temporanei entro un breve periodo di tempo.

Procedura ‘Meccano’

«Questa procedura – chiamata ‘Meccano’ dai militari – è qualcosa che le forze armate devono imparare di nuovo», sostiene Merz. «A questo scopo è prevista la creazione di unità mobili di aviazione in grado di trasformare un’autostrada in una pista di decollo e atterraggio, di farla funzionare e di sorvegliarla».

Rassicurante in termini militari quanto la dichiarata trasparenza e solidità bancaria svizzera.

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