L’annuncio in un video sui canali social. Gli Stati Uniti si sono detti subito disponibili a cooperare con l’eventuale tribunale speciale. Anche a depotenziare la Corte penale internazionale dell’Aja che loro, assieme alla Russia, non riconoscono e quando li tocca, la minacciano. Ma questo lo vedremo dopo. Se l’Aja indaga su entrambi i fronti, verificando anche le accuse di crimini commessi dalle forze Ucraine, il tribunale speciale proposto da von der Leyen orienterebbe le imputazioni unicamente contro Mosca. E poi l’invenzione del reato di «aggressione contro un altro Stato», non nei poteri concessi alla Corte penale internazionale.
Procedimenti giudiziari che potrebbero essere ‘avviati parallelamente ma non in contrapposizione’. Senza confronto per decidere ragione e torti. L’Ucraina e 14 Stati hanno avviato indagini sui crimini commessi da Mosca. Indagini supportate dalla “procura europea” Eurojust che ha inviato squadre composte anche da inquirenti italiani. E Nello Scavo su Avvenire, segnala che la guerra non risparmia le chiese dal coinvolgimento nel conflitto. «Se ieri Kiev ha dato ordine di compiere altre perquisizioni in monasteri rimasti fedeli al patriarca russo Kirill, nei giorni scorsi due sacerdoti di rito greco-cattolico erano stati arrestati dalle forze filorusse nel Donbass». Collegamento con l’attacco informatico al Vaticano di ieri dopo le critiche di Mosca al papa, possibile ma indimostrabile
Gaffe da parte della presidente Ue ed ex ministro della difesa tedesca che ben conosce cosa sono le informazioni “solo per i suoi occhi”, come dicono gli specialisti di segreti. ‘Numeri sensibili’, sempre coperti da segreto durante una guerra, sulle perdite subite da Kiev: «oltre 20 mila civili e più di 100 mila militari». Una ecatombe e un segreto soprattutto per l’opinione pubblica ucraina. Rincorsa a tagliare il brano incriminato, pezza inutile nel buco via web che l’ha già diffusa per il pianeta. Pesanti rimproveri da Kiev, Washington e Londra che vedono vanificati molti sforzi nella propaganda bellica. Ancora il 29 novembre l’Onu parlava di 6.655 morti e 10.368 feriti civili ucraini, ‘dati reali probabilmente molto più alti’, ammetteva.
Un dettaglio che sfugge ai più e noto a pochi, da Alberto Negri. «Gli Usa non solo non hanno mai aderito alla CPI dell’Aja ma hanno approvato nel 2002 una legge (Hague Invasion Act) che proibisce di cooperare con la Cpi». Non solo e peggio, al limite dell’incredibile: la stessa legge «autorizza il presidente Usa a liberare con un intervento militare eventuali cittadini Usa che dovessero essere alla sbarra della CPI. In pratica ad attaccare l’Olanda e invaderla. Nessun ufficiale Usa è mai stato incriminato dalla CPI. Gli Usa possono bombardare la Corte penale internazionale dell’Aja», la lettura strettamento logica di una pretesa inammissibile che diventa caricatura
In questi stessi giorni, il primo ministro israeliano uscente, Yair Lapid, ha inviato una lettera a più di 50 capi di stato e di governo per fermare alle Nazioni unite la richiesta palestinese di un ‘parere consultivo’ della Corte internazionale di giustizia «sull’occupazione militare israeliana, la colonizzazione ebraica e i piani di annessione allo Stato ebraico del territorio palestinese». Secondo Lapid sarebbe in atto «uno sforzo concertato contro Israele, per screditare le legittime preoccupazioni degli israeliani sulla sicurezza e per delegittimare l’esistenza» dello Stato ebraico, che nel frattempo reagisce a suo modo, informa Michele Giorgio su Pagine Esteri.
Quattro palestinesi sono uccisi dall’esercito israeliano durante incursioni in Cisgiordania alla ricerca, afferma Tel Aviv, di «sospetti terroristi». Per il primo ministro dell’Autorità palestinese, «la continua dichiarazione di guerra al nostro popolo». Situazione che rischia di aggravarsi col nuovo governo di estrema destra di Netanyahu e l’incarico di futuro ministro della Pubblica Sicurezza, con poteri speciali, assegnato a Itamar ben Gvir, il leader del partito razzista Otzmah Yehudit.
Stando ai media israeliani i comandi militari hanno avvertito Netanyahu che la situazione potrebbe precipitare in una terza Intifada palestinese se ci saranno provocazioni da parte dei suoi ministri ultranazionalisti.
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Non era mai successo che nel mezzo di un conflitto si svolgessero indagini e si minacciassero processi penali, annota Daniele Archibugi, co-autore di ‘Delitto e castigo nella società globale’, Castelvecchi.
Nell’aprile 2022, il Presidente Usa Joe Biden ha accusato Vladimir Putin di genocidio e ha minacciato di voler avviare un processo internazionale. Oggi la Presidente Ue Von der Leyen propone un Tribunale ad-hoc per il crimine di aggressione commesso dalla Russia. Tutti e due intendono esautorare la Corte penale internazionale, il Cpi. Immaginata persino l’istituzione di un nuovo tribunale ad hoc oppure ibrido.
I fatti oltre la demagogia.
In Ucraina, i soldati russi Vadim Shysimarin, Alexander Bobikin e Alexander Ivanov sono già stati condannati per crimini di guerra, anche se verosimilmente usciranno di prigione in uno scambio tra prigionieri. Risposta russa: maggio 2022, Denis Pushilin, leader del territorio controllato dalla Russia nel Donetsk, voleva istituire un Tribunale Norimberga 2.0 per giudicare i “nazisti del Battaglione Azov” per i loro ripetuti attacchi alla popolazione civile del Donbass dal 2014 al 2022.
La giustizia penale è così diventata la continuazione della guerra attraverso le toghe?
Istituire un nuovo Tribunale ad hoc, come quelli istituiti nel 1993 e 1994 per i crimini nella ex-Jugoslavia e il Rwanda, sarebbe un colossale passo indietro di 30 anni, perché un nuovo Tribunale sarebbe meno autorevole e più facilmente influenzabile da scelte politiche.
E per quale ragione i Paesi europei, che si sono fatti faticosamente paladini dell’istituzione della Cpi, anche quando gli Stati uniti si sono tirati indietro, dovrebbero usare un altro strumento? Verrebbe ancora una volta meno quell’imparzialità indispensabile per dare autorevolezza ai processi e alle Corti che li celebrano.
Come in tutte le guerre, i crimini li commettono entrambi i belligeranti. Per quanto ci sia una ovvia distinzione tra quelli commessi dall’aggredito (l’Ucraina) e dall’aggressore (la Russia), occorre che essi siano valutati da autorità indipendenti. La stessa Ucraina, ad esempio, ha aperto un’indagine per i fatti di Makiïvka, dove apparentemente alcuni soldati russi che si erano arresi sono stati uccisi da quelli ucraini.
Usa e Ue aderire al Cpi
«Per inaugurare un nuovo corso, l’amministrazione Biden avrebbe dovuto garantire l’immunità a Julian Assange e Edward Snowden piuttosto che al principe saudita bin Salman Al Sa’ud, ritenuto da un Rapporto dell’Onu il mandante dell’assassinio del giornalista Khashoggi».