Zelensky forse domani e Roma, possibile incontro con papa Francesco

Volodymyr Zelensky dovrebbe arrivare domani a Roma e oltre alle visite di Stato, Mattarella e Meloni, avere un incontro con papa Francesco sui cui è concentrate l’attenzione del mondo. Il faccia a faccia con il pontefice non è ancora confermato, ma la diplomazia vaticana sarebbe al lavoro. Anche se nel silenzio di rigore. Tour europeo del leder ucraino, da Helsinky all’Aia, presto a Berlino. Roma eventuale a sorpresa.

Venerdì sera, ultimissime

ZELENSKY A ROMA. LA TASS: ‘DAL PAPA NON PER L’INIZIATIVA DI PACE’
Domani il presidente Mattarella cercherà di capire se ci sono le condizioni per una «pace giusta». Roma blindata per l’arrivo del presidente ucraino. Sorvegliati anche il Tevere e i parchi. Prevista una no fly zone

L’ordine del silenzio

Di conferme ufficiali non ce ne sono, ‘il momento è delicato e meno si parla meglio è’, la lezione diplomatica dal Vaticano. «Qualsiasi parola, anche pronunciata con le migliori intenzioni, rischia di diventare un ostacolo più che un aiuto alla pace». Ma, fonti giornalistiche con entrature ai piani alti della Santa Sede fanno notare che nella giornata di sabato l’agenda ufficiale del Papa è vuota, il che accade assai di rado. Lo spazio per un incontro è aperto. Del resto le indiscrezioni su un’udienza al presidente ucraino in arrivo a Roma si sono moltiplicate ieri pomeriggio e il «possibile» è diventato «probabile», accompagnato della certezza che Francesco, nel caso, non aspetta altro ed è pronto a riceverlo.

Agenzia ANSA

Zelensky è stato in questi giorni a Helsinky, in Finlandia, e all’Aia, nei Paesi Bassi, e nei prossimi giorni, come annunciato dai media tedeschi, sarà a Berlino per incontrare il cancelliere Scholz e il presidente Steinmeier. In questo programma si potrebbe inserire anche Roma, visita che al momento non viene confermata da fonti dell’ Esecutivo italiano. «È possibile che il Papa incontri il presidente ucraino nella giornata di sabato». Lo dicono fonti vaticane all’ANSA.

Utile ricordare che il Papa aveva ricevuto il premier ucraino Denys Shmyhal un paio di settimane fa

Secondo incontro Zelensky-Bergoglio

Sarebbe il secondo faccia a faccia fra Zelensky e Bergoglio (dopo quello dell’8 febbraio 2020), ma il primo dall’invasione russa. Dunque tutta la difficoltà di una missione che appare più che mai ardua, dopo quattordici mesi di tentativi falliti da più parti internazionali.

La controffensiva può attendere

Quanto alla situazione sul terreno, la controffensiva -parole di Zelensky- può ancora attendere. In un’intervista alla Bbc e ad altre emittenti europee, il presidente ucraino ha spiegato: «Con quello che abbiamo, possiamo andare avanti e avere successo, ma perderemmo molti uomini». Per dare luce verde mancano ancora «alcune cose, compresi i veicoli blindati, che arrivano a stock». Mentre la Gran Bretagna avrebbe consegnato missili da crociera a lungo raggio che potrebbero colpire la Russia. Ira di Mosca: le forniture sono uno sviluppo “fortemente negativo avranno una risposta adeguata”.

Pretattica o logoramento

Osservatori militari non escludono che possa trattarsi di pretattica  per non dare riferimenti ai russi, o per abbassare le aspettative occidentali e in casa sulla controffensiva. E riappare quello che gli analisti chiamano lo «scenario coreano», con gli eserciti rivali costretti a fermarsi perché il peso del conflitto diventa insopportabile, senza tuttavia arrivare a una vera e propria tregua.

Una ‘guerra sospesa’

Una guerra sospesa, come avvenuto nel 1953 fra le due Coree, con un armistizio che non ha sancito la pace. Oppure, un conflitto a bassa intensità, come è stato quello del Donbass dal 2014 fino al febbraio dello scorso anno.

Condividi:
Altri Articoli
Remocontro