Tangenti per evitare il fronte, Zelensky rimuove i capi del reclutamento

Il presidente ucraino ha precisato che sono in corso 112 procedimenti penali contro funzionari degli uffici di arruolamento militare, e 33 persone sono sospettate di aver compiuto reati.

Evitare il fronte pagando

Volodymyr Zelensky ha annunciato che tutti i capi degli uffici regionali di registrazione e arruolamento militare del Paese saranno licenziati. Il presidente lo ha annunciato attraverso il proprio canale Telegram, al termine di una riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza dell’Ucraina.

Tradimento

Il capo dello Stato ha equiparato la corruzione al tradimento e ha affermato che i posti di lavoro dovrebbero essere assegnati ai veterani di guerra, compresi quelli con ferite. Il provvedimento arriva dopo le indagini del servizio di sicurezza ucraino (Sbu) che ha presentato accuse per 112 casi penali contro funzionari del consiglio di leva sospettati di aver intascato tangenti e di essere coinvolti in pratiche di corruzione, denaro versato da chi non voleva essere inviato al fronte.

Servizi segreti e Odessa

Si è a conoscenza anche di altri 33 sospetti che non sono ancora stati accusati formalmente. L’inchiesta ricorda da vicino lo scandalo di Yevgen Borisov, capo dell’ufficio di leva a Odessa e arrestato per aver ottenuto milioni di tangenti in cambio di illeciti amministrativi. In seguito a tale indagine, l’Sbu aveva rinvenuto diversi documenti riportanti nomi e cifre. Gli arresti di ieri un seguito di quella prima inchiesta.

Un segnale a Nato e Ue

Un segnale alle istituzioni europee che hanno chiaramente indicato nella lotta alla corruzione uno dei punti fermi per l’ingresso di Kiev nell’Unione. Oltre alla controffensiva che stenta a incidere, con il prevedibile protrarsi delle ostilità, e il reclutamento che diventa vitale.

 

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