Usa-Stranamore, guerra su due fronti nucleari Cina-Russia, con la spia

Un doppio nemico nucleare da affrontare nello stesso momento e lungo due fronti tanto distanti quanto collegati, visto che i nemici, Russia e Cina, sono tra loro ‘partner senza limiti’. Gli Stati Uniti decisamente esagerati e parecchio confusi stanno studiando come affrontare una sfida contro l’asse Mosca-Pechino, mentre gli sta esplodendo contro anche il Medio Oriente e il mondo islamico.
Il rapporto finale della Commissione del Congresso sulla posizione strategica degli Stati Uniti. 160 pagine da brivido inviate alla Casa Bianca.
E le rivelazioni dell’Fbi e dell’MI5 britannico sulla feroce guerra di spie in corso.

 

‘Doppio fronte’ a bombe atomiche tra il 2027 e il 35

Per l’Asia Times, il rapporto afferma che gli Stati Uniti devono «difendere adeguatamente gli interessi vitali nazionali» con i due avversari dotati di armi nucleari. E le decisioni cruciali dovrebbero essere prese adesso per affrontare le minacce nucleari previste nel periodo compreso tra il 2027 e il 2035. E questi presunti esperti della fine del mondo consigliano aggiustamenti di «dimensioni e composizione delle capacità nucleari». Ovviamente da non trascurare anche l’armamento convenzionale saccheggiato dall’assaggio di guerra anti Mosca in Ucraina.

Più industria degli armamenti

Tra le altre raccomandazioni, si raccomanda al Congresso di finanziare l’espansione della base industriale statunitense per la difesa dalle armi nucleari e l’impresa di sicurezza nucleare del ‘Dipartimento dell’Energia’, il Doe, e il ‘National Nuclear Security Administration’ (Nnsa), oltre che a garantire la stabilità dei finanziamenti per l’industria della difesa, informa InsideOver.

Più partner e alleati meglio armati

Il rapporto afferma che gli Stati Uniti dovrebbero mantenere e rafforzare la propria rete di alleanze per scoraggiare eventuali aggressioni nemiche in aree calde del pianeta, garantire la sicurezza regionale e promuovere la prosperità economica attraverso l’accesso ai mercati internazionali. Ritirarsi da queste relazioni andrebbe a vantaggio degli avversari, aumenterebbe il rischio di aggressione e ridurrebbe la sicurezza e la prosperità economica statunitense, si legge nel documento.

Documento che viene, documento che va

Nel frattempo, la Casa Bianca sta per inviare al Congresso una richiesta per uno stanziamento d’emergenza da cento miliardi di dollari, di cui quasi 61 miliardi destinati all’Ucraina e 14 a Israele. Tra le altre voci incluse nella richiesta ci sono dieci miliardi da destinare al rafforzamento del confine con il Messico e due miliardi per la sicurezza nella regione dell’Indo Pacifico. Ma queste erano ‘spesucce’ note con la gravissima crisi mediorientale usata a coprire l’ennesima quantità di miliardi bruciati nella voragine Ucraina.

Intanto è già guerra aperta di spie

Questa volta è il direttore dell’Fbi Christopher Wray a svelare una guerra di spie in corso tra gli Stati Uniti e la Cina «più intensa di quella svoltasi ai tempi della Guerra Fredda». Una sfida nell’ombra per cercare di intercettare le mosse dell’avversario. «Se condotte con efficienza le operazioni di spionaggio possono rivelarsi utili nell’impedire un’escalation. Se gestite male però rischiano di raggiungere il risultato opposto provocando crisi diplomatiche o veri e propri conflitti», sempre da InsideOver. Spiare bene altrimenti sono guai ancora peggiori. La famosa ‘trappola di Tucidide’.

Dal pallone spia alle palle spicciole

Un esempio da scuola, il pallone spia cinese sulle basi americane di Guam e le Hawaii ‘andato alla deriva’ sorvolando il territorio Usa. Diventata pubblico un segreto noto a tutti, un po’ di bagarre diplomatica e una visita di stato cancellata. Ma poi tutto ricomincia: la diplomazia e lo spiare.

Spie cinesi, rivelazioni NYT

In un’inchiesta pubblicata dal New York Times si sostiene che Xi Jinping abbia approvato l’innalzamento del livello di spionaggio nei confronti della potenza rivale. Secondo le analisi degli operativi Usa la Cina avrebbe potenziato le capacità di raccolta d’intelligence attraverso i satelliti, le intrusioni informatiche e l’uso dell’intelligenza artificiale. Quest’ultima adoperata in particolare per individuare la posizione dei sottomarini e per affermare la supremazia nello spazio.

Più spie tradizionali

Rilanciata anche l’attività più tradizionale delle spie. Infiltrare agenti nel governo, nelle aziende della difesa e in quelle tecnologiche americane. Nell’ultimo anno sono stati individuati almeno una dozzina di tentativi di accesso a basi militari Usa ad opera di cittadini cinesi. Dopo quello dell’Fbi, l’allarme dell’MI5 (i servizi segreti interni di Sua Maestà). In un raro intervento pubblico Ken McCallum, il direttore, ha parlato di una campagna di ‘spionaggio su scala epica‘ che avrebbe portato sospetti agenti cinesi a tentare di ‘agganciare’ oltre 20mila persone nel Regno Unito.

Ma gli Usa non stanno certo fermi

Botta e risposta. Washington ha ingrandito i centri anti-spionaggio e aperto migliaia di indagini su possibili sospetti nel Paese. La Cia avrebbe invece assunto più esperti di affari cinesi, intensificato operazioni in ‘città di frontiera’ come Bruxelles, Abu Dhabi e Singapore. Fronte strategico Taiwan dove gli 007 cinesi continuano ad infiltrarsi nel governo di Taipei e a minacciare l’isola ribelle.

 

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