Generali ‘patria e onore’, come ai tempi d’Algeria, sognano il golpe per salvare la Francia

Generali ‘patria e onore’, come ai tempi d’Algeria, sognano il golpe per salvare la Francia

«L’heure est grave, la France est en péril, plusieurs dangers mortels la menacent. Nous qui, même à la retraite, restons des soldats de France, ne pouvons, dans les circonstances actuelles, demeurer indifférents au sort de notre beau pays. Nos drapeaux tricolores ne sont pas simplement un morceau d’étoffe, ils symbolisent la tradition… Nous trouvons en lettres d’or les mots Honneur et Patrie».

La Francia è in pericolo, minacciata, le nostre bandiere non sono un semplice mozzicone di stoffa, Onore e Patria. Nella sfida, c’è perfino modo di ritrovare il motto della Francia di Vicky, Travaille-Famille-Patrie. Lavoro Famiglia Patria.

Protesta di militari reduci dell’Algeria anno ’60

Militari in pensione contro Macron. Quelli in servizio?

Il testo delle lettere inviate da alcuni militari francesi in pensione contro Macron. L’auspicio esplicito a un colpo di stato mai esplicitamente nominato per ristabilire i valori nazionali. E Marine Le Pen ovviamente le ha immediatamente accolte, come sottolinea lo scrittore Fulvio Abbate sull’HuffPost. Tra gli autori, è ciò è molto più preoccupante, anche ufficiali in servizio rimasti ovviamente anonimi.
«Secondo gli estensori, la società francese sull’orlo del collasso per l’ “islamismo” e “certo antirazzismo”, fino a preannunciare, imminente, una “guerra civile”. Il “nemico” avrebbe dalla sua “les hordes de banlieue”, le orde delle periferie».

Notizia analoga dagli Usa, seminascosta

«Marxista, socialista e a capo di un governo tirannico”: la lettera dei generali in pensione contro Joe Biden», scriveva due giorni fa Massimo Basile su Repubblica. L’effetto presidenza Trump sulla democrazia Una non è solo l’assalto a Capitol Hill. «”La sopravvivenza della nazione è in pericolo”, hanno scritto 124 ex alti ufficiali in un documento di 5 pagine firmato “Flag Officers 4 America”». Certo da sorridere le accuse a Joe Biden di essere marxista, socialista, e a capo di un governo tirannico. Anche accuse di turbe mentali modello QAnon.
Fanno meno sorridere le 124 firme di generali e ammiragli americani in pensione che avevano giurato fedeltà alla Costituzione, a prescindere dall’appartenenza politica, hanno lanciato un attacco frontale al presidente degli Stati Uniti.

Blog militare ‘Place d’Armes

Torniamo in Francia. La prima lettera apertamente eversiva, è apparsa un mese fa sul blog militare “Place d’Armes”, ripresa dal settimanale di destra, “Valeurs Actuelles”. E’ accaduto il 21 aprile, data simbolica, anniversario del “putsch d’Algeri”, mancato colpo di stato militare contro il presidente De Gaulle del 1961, contro il ritiro della Francia dall’Algeria. «Sui titoli dei giornali di allora figuravano, in divisa cachi, gli ufficiali Salan, Challe, Jouhaud, Zeller, e con essi gli ambienti politici conservatori del tempo e molti “pieds-noirs”, cioè i francesi d’Algeria», ci ricorda Abbate.
Il capo di stato maggiore dell’esercito, generale François Lecointre, ha ovviamente ì condannato la lettera dei militari in pensione. I firmatari ancora in servizio saranno giudicati da tribunali militari, tutti gli altri espulsi dalla riserva.

Ma non tutto ciò che sta accedendo è stato detto

Il generale di corpo d’armata, Christian Piquemal, Légion Étrangère, già radiato dai quadri dell’Armée nel 2016, dopo avere partecipato a una manifestazione contro gli immigrati accampati a Calais, è il primo firmatario della lettera. Una nuova lettera, questa volta anonima anonima, opera di militari in servizio reduci dalle recenti missioni in Afghanistan, Mali, Repubblica Centrafricana. Marine Le Pen, gongolante, ha parlato di “un’analisi lucida”, confermando “il rischio di una guerra civile”. Così a ridosso delle elezioni presidenziali, previste per il prossimo anno.
La Francia sotterranea e nascosta da Vichy alla guerra d’Algeria. «Una storia complessa che mostra nel suo basso continuo ora le immagini degli attentati terroristici dell’OAS, Organisation armée secrète, che provocarono la morte ed il ferimento di migliaia di persone, francesi ed algerini», la sottolineatura dello scrittore che ricorda protagonisti ed episodi chiave, a partire dall’attentato a De Gaulle.

Notre Dame d’Afrique

La chiesa di Notre Dame d’Afrique, sul promontorio di Théoule sur Mer, dove ancora adesso, ogni anno si raccolgono i nostalgici di una Francia ormai scomparsa, gli stessi cui al momento di lasciare l’Algeria fu posta una scelta: “La valise ou le cercueil”, la valigia o la bara. Ferite intatte, sulle quali, sempre adesso, si mostrano le parole rivolte da De Gaulle ai concittadini di quell’ormai remoto oltremare, “Je vous ai compris”, una comprensione che in verità per un pezzo dell’Esagono non ha mai avuto né tempo né luogo.

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