La minaccia Isis sul mondo? Per la Nato il vero nemico resta ancora il Cremlino

Schiacciati tra crisi greca e attacchi Isis, i Ministri della Difesa Nato hanno potuto decidere nella disattenzione del mondo. E farsi convincere dai generali che la minaccia per il mondo occidentale non viene dal Califfo ma da Putin. Fantasmi di armate cosacche mentre lo jihadismo scanna e ammazza

Schiacciati tra crisi greca e attacchi Isis, i Ministri della Difesa Nato riuniti il 25 giugno a Bruxelles, hanno potuto decidere nella disattenzione del mondo. E farsi convincere dai generali che sempre ‘se la cantano e se la suonano’, che la minaccia per il mondo occidentale non viene dal Califfo ma da Putin. Ancora Fantasmi di armate cosacche mentre lo jihadismo scanna e ammazza dove, come e quando vuole su tre continenti. La Russia accusata di star sfidando ‘la sicurezza euro-atlantica attraverso l’azione militare, la coercizione e l’intimidazione dei suoi vicini’. Versione storica audace.

Analisti un po’ schierati, sembrerebbe. Protagonista e campione tra tutti, il Ministro della Difesa ucraino generale Poltorak, al quale i Ministri Nato hanno ribadito ‘il forte impegno per un’Ucraina indipendente, pacifica e prospera, ed il nostro fermo sostegno per la sua integrità territoriale’. Anche se Kiev non fa parte né della Nato né dell’Unione europea. Linguaggio molto duro, volutamente non velato da opportunità diplomatiche. Certo la volontà di dare un segnale forte anche attraverso questa novità di linguaggio, senza preamboli e senza mezzi termini. La linea dura del fronte Baltico.

Dopo aver deciso sulla base di dati militari ignoti e non verificabili la centralità della minaccia russa, i Ministri hanno per fortuna considerato anche ‘il crescere dell’instabilità regionale del fronte sud’ in una combinazione di diverse sfide e minacce e tra queste -recita il comunicato- anche di quella posta dall’ISIL, o Daesh’. Ripetiamo noi per evitare che sbagliate voi a leggere: la scala di pericolo fissata dai Ministri Nato pone la minaccia rappresentata dal califfato Isis e Dash che dir si voglia, in posizione assolutamente subordinata. Neppure la ‘minaccia numero 2’ dopo la Russia.

Il giorno successivo a queste acute valutazioni, le stragi jihadiste in Tunisia, Kuwait, Somalia e Francia. Essenziale per capire cosa si muove nel mondo Nato e guida statunitense, la dichiarazione del Vice-Capo di Stato Maggiore dell’Esercito statunitense generale Daniel Allyn contemporanea agli episodi terroristici: ‘La minaccia che ha la mia più grande attenzione è, francamente, quella nell’Europa orientale. La Russia ha chiaramente dimostrato l’intenzione di voler violare i confini nazionali di ben due Stati, Georgia e Ucraina, e da quel che possiamo vedere questa volontà non è venuta meno’.

Guerra fredda verso sempre più alte temperature. Il Segretario alla difesa Usa Ashton Carter, ha ricordare l’aiuto americano all’Ucraina per 238 milioni di dollari. Con qualche azzardo storico c’è chi ha parlato di Ucraina come Danzica per motivare il dispiegamento di nuove truppe in Europa. Una brigata corazzata di cui due battaglioni sono già presenti in Europa ed uno in arrivo dagli Usa, che verranno dislocate rispettivamente nei Paesi Baltici (Estonia, Lituania, Lettonia) e nell’Europa centrale (Bulgaria, Romania e Polonia). Previste maggiori disponibilità militari statunitensi verso la Nato.

Per non essere da meno i Ministri della Difesa Nata, Italia compresa, hanno deciso l’ampliamento della forza di dispiegamento rapido NRF (Nato Response Force) da 13.000 a 40.000 uomini. Inoltre è stato deciso di ‘snellire’ il percorso decisionale del ‘Supreme Allied Commander Europe’, oggi il generale americano Philip Breedlove. ‘Il periodo di pace che durava dalla fine della 2a Guerra Mondiale è finito’, ha affermato il Ministro polacco della Difesa Tomasz Siemoniak, al termine delle esercitazioni ‘Baltops 2015’ a Ustka, in Polonia. Ministra Pinotti, lei è d’accordo col collega? E lei Renzi?

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2 Commenti

  • Ma Ennio mettiti nei panni dei generali. Vuoi mettere gli stanziamenti in armi e risorse militari di ogni tipo che si possono chiedere e ottenere per la guerra “fredda” con la Russia rispetto a quelli che ti darebbero per un intervento più o meno “caldo”, oltretutto assai problematico, nelle sabbie mobili del Medio Oriente? E poi l’Isil o Daesh preoccupa l’Europa molto più degli americani, i migranti “ladinos” sono ancora buoni cattolici…;-)

  • Eh già, così passa tutto, anche 90 inutili F35…e anche una squadra di droni per combattere Isis, trafficanti etc etc certo se abiti a Riga, la prospettiva cambia, vuoi mettere quanto è facile usare missili anti-carro da terra e da cielo contro forse corazzate russe? A qualcuno manca un pò di Risiko…

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