Varsavia, fucina di idee e giovani progetti

Foto e testi di Vittorio Giannella tratte dal web magazine www.travelglobe.it
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Foto 1. Il governo stanzia risorse importanti per la riconversione di ex edifici industriali e in politiche per i giovani under 35, progettando luoghi di aggregazione, sperimentazione e iniziative culturali. Ex fabbriche un tempo diroccate da qualche anno sono state ristrutturate per convertirle in fucine di idee e progetti per giovani intraprendenti.

Foto 2. Una giovane violinista di strada suona davanti al museo dedicato a Fryderyk Chopin, l’abitante più famoso di Varsavia. Un museo moderno, multimediale, interattivo e con oggetti legati al grande compositore, come l’ultimo pianoforte. Per gli appassionati è possibile assistere a concerti nel verde parco Lazienki da metà maggio a fine settembre.

Foto 3. Un muro in bronzo abbellisce l’esterno della biblioteca dell’Università di Varsavia. Con grande uso di vetro e finestroni l’interno della struttura si affaccia sul ponte in acciaio Switokrzyski, che in modo elegante attraversa il fiume Vistola.

Foto 4. Un angolo della bellissima struttura che ospita dall’aprile 2013 il Museo della Storia Ebraica polacca. Un moderno edificio in vetro progettato da un team di architetti finlandesi, in un luogo che si trovava al centro del quartiere ebraico di Varsavia. Ogni singolo pannello di vetro porta incise lettere ebraiche e la grande entrata all’edificio evoca il biblico passaggio del mar Rosso con Mosè.

Foto 5. Muri rimanenti del ghetto in via Sienna Slota. Prima della guerra gli ebrei costituivano il 30% degli abitanti di Varsavia. Era il secondo nucleo in Europa e il quarto al mondo, dopo New York, Mosca e Chicago, di popolazione ebrea. Tra questi muri e in queste vie sovraffollate hanno abitato Izaac Bashevis Singer, scrittore vincitore del premio Nobel per la Letteratura nel 1978, Ida Kamunska, famosa attrice e Wladyslaw Szpillman pianista e compositore.

Foto 6. Il Varsavia Centrum attorniato da scintillanti grattacieli di vetro e acciaio e architetture futuristiche. Sottoterra labirinti di negozi, ristoranti per tutte le tasche, gallerie e la stazione ferroviaria. Qui si avverte la Varsavia estremamente dinamica, con costruzioni moderne progettate da famosi architetti polacchi e stranieri, che prendono forma in pochi mesi.

Foto 7. Secondo molti il colore che descrive meglio Varsavia è il verde, cosa eccezionale tra le caotiche capitali europee. Infatti un quarto del territorio cittadino è occupato da parchi, giardini e viali alberati. I laghetti sparsi nell’esteso parco di Brodno, arricchito da splendide sculture artistiche, fontane e getti d’acqua, ne fanno un luogo attraente per gli abitanti di Varsavia, dove centinaia di specie di alberi, cespugli e roseti saturano l’aria cittadina con il loro profumo.

Foto 8. Il punto artificiale più elevato della piatta Polonia? Non c’è dubbio: il Palazzo della Cultura e della Scienza, che con i suoi 237 metri svetta nel cuore vitale della capitale. Dono di Stalin, al suo interno ha 3000 vani, 4 teatri, un cinema multisala, due biblioteche pubbliche e due musei, e, cosa di non poco conto, da qualche anno al 45° piano ha il loro nido una coppia di falchi pellegrini. Nell’enorme sala congressi si sono esibiti i Rolling Stones, Woody Allen nelle vesti di jazzista col suo gruppo, Eric Clapton e molti altri. Con un ascensore, pagando un biglietto d’entrata, si può arrivare al 30° piano dove la vista sulla città è incomparabile.

Foto 9. Una tappa obbligata per gli appassionati di vintage è al Neon Muzeum, nel quartiere Praga, il più antico di Varsavia, bagnato dalla Vistola che qui scorre larga e placida. Il museo raccoglie pezzi meravigliosi forgiati da artisti e designers degli anni ‘60-’70, insegne luminose pubblicitarie, d’arredamento e per locali notturni. Aperto nel 2005 nella vasta zona ex industriale di Soho Factory è l’esempio concreto della voglia di ricostruire sulle macerie di quartieri un tempo malfamati e oggi calamita per cervelli creativi.

Foto 10. L’enorme centro congressi dove si tengono concerti di artisti provenienti da tutto il mondo.

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