Perché la diplomazia americana ha miseramente fallito, nella sua strategia di ‘riassetto’ del Medio Oriente. Forse, per una sopravvalutazione del proprio potere contrattuale, legato con supponenza al denaro e alla…
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Il mondo musulmano è diviso in due grandi obbedienza di fede. I sunniti rappresentano la maggioranza assoluta, mentre gli sciiti, che vivono soprattutto in Iran, Yemen, Bahrein, Libano e Iraq,…
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Prime elezioni dopo la sconfitta Isis, quarte dal 2003, quando fu rovesciato Saddam.
-Per la prima volta gli sciiti dati per vincenti ma divisi.
-I curdi in difficoltà e i sunniti messi nell’angolo.
-Timori di violenze delle cellule jihadiste. Attacco ex Isis a sud di Kirkuk, 6 morti.
I separatisti del Sud assaltano le sedi del governo ad Aden. Ma del governo di chi e su cosa?
– Si spacca il fronte sunnita: scontri fra forze filo-Emirati e quelle leali al presidente Hadi, appoggiato dall’Arabia Saudita
– Crisi umanitaria, denuncia di Amnesty Italia
Terroristi suicidi nel parlamento e al mausoleo di Khomeini: almeno 12 morti. In quattro, armati e travestiti da donne col chador, fanno irruzione nel palazzo. Sparano e uno di loro si fa esplodere. Parlamento assediato per ore, presa di ostaggi poi il blitz delle forze di sicurezza e quattro terroristi uccisi. In contemporanea attacco suicida contro pellegrini alla tomba del padre fondatore della Repubblica Iraniana.
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Sunniti e sciiti che si scannano? ‘Si ammazzano tra di loro, chi se ne frega’, è la filosofia diffusa sulle stragi nello Yemen. E la nostra attenzione di occidentali si occupa di islam quanto attraverso il terrorismo viene a colpirci in casa. Quindi, tutte le attenzioni su Iraq e Siria, come se la inevitabile sconfitta di Isis chiudesse la partita tra occidente e mondo islamico.
L’allarme dagli analisti: la guerra interna al mondo musulmano tra sunniti e sciiti, passata via mare, ora rischia di coinvolgere il pianeta.
Gilles Kepel, apprezzato studioso francese di Islam e Medio Oriente guarda lontano per capire ciò che accade in casa. Lontano, la monarchia saudita che non riesce a riformarsi, il sunnismo che rischia di frantumarsi. In casa, per lui la Francia, un ‘islamo-gauchismo’, così lo definisce, su cui sarà utile riflettere.
I brani più significativi delle interviste a Giles Kepel su Le Figaro, dal magazine L’Obs, riprese da La Stampa e Repubblica.
Anatema dell’Islam Sunnita. Il wahhabismo, la dottrina alla base dell’islam praticato in Arabia saudita e finanziata in molte parti del mondo grazie a Riyadh, non è parte legittima del sunnismo. Sarebbe una “deformazione” dell’islam che porta all’estremismo e al terrorismo. Isis come sua filiazione militare. In Arabia saudita si passa già al contrattacco nel timore che questo sia il primo passo per “mettere al rogo” il Paese e i suoi imam.
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Le uniche milizie “anti-Isis” affidabili sono quelle sciite. E questo causa nuovi problemi. Ecco perché Obama e il Pentagono non riescono a risolvere, politicamente e militarmente, la crisi siro-irakena
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20 mila uomini fra esercito regolare, polizia e le milizie sciite addestrate dal generale iraniano Qassam Suleimani per riconquistare Fallujah, la città con oltre 200 moschee centro dell’Islam sunnita a 65 km da Baghdad, da oltre 2 anni controllata dal Califfato. 90 mila civili ostaggio. A Baghdad il traballante e corrotto governo al-Abadi alle prese con le proteste popolari guidate dal religioso sciita al-Sadr
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La data limite del 30 giugno non vale solo per la Grecia e speriamo non vada a finire come per la Grecia. La crisi iraniana, l’altro rompicapo internazionale che da tempo mobilita i negoziatori, dovrebbe trovare una soluzione entro martedì prossimo, anche se un esito positivo non è scontato
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Secondo il New York Time è probabile che dopo lo scossone jihadista che sta scuotendo il mondo islamico tra sunniti e sciiti, tra qualche tempo non esisteranno più alcuni Paesi che conoscevamo col nome di Siria, Iraq, Yemen Libia e forse la stessa Arabia Saudita che figlieranno molti più Stati.+
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L’Arabia Saudita annuncia la fine dell’operazione ‘Tempesta decisiva’, una tempesta che non ha deciso nulla per assenza di soldati disposti ad andare nello Yemen a rischiare di farsi ammazzare dagli agguerriti pastori Houthi. La Casa Bianca aiuta gli improvvidi alleati con le sue navi
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Bussola impazzita. Sud: Yemen e la grande guerra tra sunniti e sciiti. L’Islam in lotta con se stesso e i tagliagola Isis la parte estrema della partita. A Nord, piccoli nazisti crescono. Dopo la sfilata dei nostalgici delle SS nei Paesi Baltici, i nipotini di Hitler in Svezia sono terzo partito
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‘Esportazione della democrazia’ sul pianeta dopo il crollo dell’Urss. Fu slogan e basta. Gli Usa unica superpotenza senza bilanciamenti oggi decisamente ondivaga. Atlantico-Pacifico, Cina-Giappone, Sunniti-Sciiti, Arabia Saudita-Iran, Yemen-Isis, Russia-Ucraina. Contraddizioni ovunque
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Aldo Madia procede per fatti e per logica e non ha paura di dove può andare a finire. Ad esempio scoprire/ritenere che il passaggio dell’Isis da Baghdad a Damasco costituisca il naturale processo della strategia del ‘Grande Medio Oriente’ elaborata da USA e Israele dalla seconda guerra del Golfo
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