Gas in guerra pre Siria compleanno: cloro tedesco su trincee francesi

Data di nascita ufficiale della guerra chimica è giovedì 22 aprile 1915, 103 anni fa a Ypres, città belga, trincee francesi, gas cloro tedesco. Gas tra tutte le trincee della prima guerra mondiale.
-La Gran Bretagna coloniale in Indie e Afghanistan.
-L’Italia fascista in Libia ed Etiopia.
-Il Giappone in Cina.
-L’Unione sovietica di Stalin forse a Kronstad.
-‘Agente Orange’ Usa sul Vietnam.
-Saddam contro i curdi.
-Ora la Siria probabilmente su fronti contrapposti.

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70 anni di Israele, Palestina irrisolta e tante guerre attorno

Israele, ritratto di un paese a 70 anni. Una fiorente economia in una regione ostile e dalle profonde diseguaglianze, una democrazia di stampo occidentale in affanno segnata da frequenti scandali, una società laica alle prese con l’oltranzismo ortodosso e il radicalismo islamico, e l’irrisolta ferita della questione palestinese

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La diplomazia parallela delle spie

L’attualità di una recente missione antiterrorismo, una delle poche divenute note, dei nostri Servizi segreti a Mosca. I dintorni di quel Cremlino che fu reggia di Zar, che fu Unione Sovietica, e che è oggi il potere di Vladimir Putin.
– Spie italiane a Mosca dopo i mille agenti sovietici della filmografia da guerra fredda a casa nostra.
– Dal veneziano Casanova, cacciatore di sottane e di segreti, al generale piemontese Giuseppe Govone che contrastò gli Zar in Crimea.
– La rivoluzione bolscevica e il generale Giovanni Romei Longhena, la Santa sede col collegio pontificio Russicum e l’NKVD

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Kosovo, 10 anni fa l’indipendenza, mancano pacificazione e prosperità

Un 17 febbraio gelido quello del 2008 a Pristina, la brutta capitale di un Paese da sempre problematico.
– Il Kosovo diventa Stato indipendente alla conclusione di feroci scontri etnici tra la maggioranza di popolazione albanese e la Serbia a cui la provincia appartiene, e dopo tre mesi di bombardamenti Nato per volontà americana.
– Meno della metà dei paesi Onu ancora non lo riconoscono, e tre Paesi Ue che ancora fanno finta che Pristina sia ancora in Serbia.

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Tribunale dell’Aja, ex Jugoslavia, giustizia e processi di guerra

Il suicidio dell’ex generale croato di fronte alla corte che lo condannava per crimini di guerra, è l’epilogo drammatico di una esperienza giuridica unica, probabilmente irripetibile e discussa.
– Un tribunale internazionale con regole giuridiche sue e giudicare reati commessi solo in un determinato luogo.
– Corte istituita quasi 25 anni fa, ultimo verdetto sul croato Slobodan Praljak, e subito prima di lui, l’ergastolo per il serbo bosniaco Ratko Mladic.
– Il tribunale è stato criticato (a seconda dei casi e dei luoghi) come anti-serbo, anti-croato, qualche volta anti-albanese.
– “Ucciso nel lager dell’Aja”, c’è scritto sul monumento funebre di Milosevic, la cui sentenza non è mai arrivata, morto in carcere da presunto innocente nel 2006.

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Dallo Scià agli Ayatollah, affari e tradimenti Usa in Iran

L’antica Persia probabilmente non fa parte delle cose note a Donald Trump. L’Iran, più o meno sì, almeno a partire dalle mondanità del regno petrolifero dello Scià Reza Pahlavi, anche lui schiacciato dai miliardi e dilaniato da molti dubbi matrimoniali. Da Fawzia d’Egitto a Soraya, e infine Farah Diba, per i rotocalchi d’allora. Un po’ più seriamente, parliamo degli intervento coloniali della Gran Bretagna allora superpotenza, e degli Stati Uniti ereditieri.
La storia non raccontata da Trump: il tradimento di Mossadeq, il sostegno ad un regno screditato da parte della Cia e del Sis britannico, la rivolta komeinista e la presa degli ostaggi dell’ambasciata americana. Molte delle rigidità di cui l’Iran viene accusato oggi, figlie di azioni americane di ieri, ci racconta Giovanni Punzo.

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C’ERA UNA VOLTA-Isabella che era di Castiglia e Colombo genovese, contro la Catalogna

I conti della storia sempre infiniti, inizi certi, fine improbabile. Catalogna di aspirazioni nazionali antiche e di difficili percorsi storici che il racconto di Giovanni Punzo fa partire dalla nota e poco amata Isabella di Castiglia che, sposando Ferdinando si prende anche l’Aragona e quindi la Catalogna, che scaccia prima gli arabi e poi gli ebrei e che dà il soldi a Cristoforo Colombo per scoprire l’America.
Una disgrazia tira l’altra, anche per la Catalogna, diventata marginale con la scoperta delle rotte atlantiche.
La Spagna della guerra dei Trent’Anni, e la rivolta contro le truppe castigliane nel maggio 1640, il giorno del Corpus de Sang, come chiamano in Castiglia il Corpus Domini.
O quando, nel 1700 il regno di Spagna passò dagli Asburgo ai Borbone, e la Catalogna si schierò a favore degli Asburgo. Ed ecco spiegata la severità di Re Felipe di Borbone dell’altro ieri..
Gran finale, la Catalogna ultimo lembo di repubblica spagnola ad arrendersi il 26 gennaio 1939 sotto la pressione delle forze franchiste.
Con i bombardieri italiani e tedeschi della ‘legione Condor’ che colpirono più volte Barcellona.

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Kurdistan: Usa anti indipendenza, ma solo per finta

La formula diplomatica è l’esaltazione della ipocrisia: «Gli Stati Uniti non sostengono il referendum per l’indipendenza del Kurdistan iracheno». Ma i soldati curdi in Siria sono decisivi.
La Casa bianca a far finta, Baghdad e Turchia a minacciare una guerra vera.

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Armi chimiche, tutti le hanno, nessuno senza colpa

Il percorso tecnico di quelle armi vigliacche che colpiscono nel mucchio e la storia. Nessuno senza colpa, ci dimostra Giovanni Punzo, e gli italiani in guerra non sono sempre stati ‘brava gente’.
Dai gas nostrani in Etiopia, a quelli Usa in Vietnam, per arrivare alla modernità di Saddam contro i curdi. Nell’inseguire i ‘cattivi’ lungo la storia, ci sono scappati i ‘buoni’.

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La montagna prima di Rigopiano, sfida perenne

Dalla prima cronaca medioevale di una slavina distruttiva nel 1132 sui Pirenei, alla tragedia dell’Hotel Rigopiano. Le vittime che si potevano evitare, l’eroismo dei soccorritori a rincorrere imprudenza di altri. La montagna è cosa seria, ci ricorda Giovanni Punzo dalle sue terre alpine, riproponendoci alcune tra le peggiori tragedie che hanno segnato la vita difficile dell’uomo sulle montagne e la sfida perenne tra natura e chi la vorrebbe dominare.

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Le tante tregue di Natale nelle troppe guerre

Due anni fa, occasione del centenario della Grande Guerra, la scoperta del Natale 1914 in trincea sul fronte occidentale, dove per poche ore le ostilità cessarono spontaneamente da ambo le parti, scambio di auguri invece di cannonate, e perfino una memorabile partita di calcio nella terra di nessuno tra tedeschi ed inglesi.

E altre scoperte da parte di Giovanni Punzo, che assieme però ci ricorda come certi gesti fossero considerati tradimento, perché le guerre si alimentano sempre di odio e mai di buoni sentimenti.

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Primo sondaggio, Pennsylvania 1824, e fu subito errore

Nella foto del 1948, il presidente Usa eletto Truman, mostra il giornale che titolava sulla sua sconfitta. Primo sondaggio elettorale in Pennsylvenia nel 1824. Quotidiani locali e sondaggio via postale che sballò da subito le previsioni. Nasce il concetto di ‘Opinione pubblica’. 1932, ‘Literary Digest’, prevede l’elezione di Roosevelt e toppa quella successiva del 1936. Nascono allora le società di sondaggi Gallup, Roper e Crossley.

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L’addio del mondo a Shimon Peres. Fu vera colomba?

Capi di Stato da mezzo mondo oggi a Gerusalemme per il funerale di Shimon Perez. Esequie ufficiali sul Monte Herzl. Parteciperà anche il presidente palestinese Abu Mazen. Gesto simbolico rispetto ad una figura che il mondo palestinese legge in maniera diversa da quanto la stampa occidentale generalmente sta raccontando.
Figura controversa quella dell’ex capo di stato israeliano, considerato un uomo di pace e premio Nobel in Occidente, era criticato da tanti palestinesi che accusavano la sua retorica pacifista d’essere semplice maschera del volto intransigente di Israele.

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Quel treno del sud: affari e abbandono, dai tempi dei Piemontesi

Un paese coloniale. Ancora oggi, un secolo e mezzo dopo, manca il collegamento fra le due più grandi città del Mezzogiorno continentale, con enormi danni economici, perdite di tempo: provate a immaginare se non ci fosse linea diretta fra Milano e Torino. Questo l’incipit dell’editoriale di Pino Aprile sul Manifesto. Lo proponiamo testualmente come una lettura dei fatti su cui riflettere, in un mai fatto “Copia incolla”. Crediamo ne valesse la pena per i lettori di RemoContro, con un ripetuto grazie a Pino Aprile e al Manifesto

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La tragedia armena, il Papa, la Turchia e la parola genocidio

Al suo arrivo in Armenia, il 24 giugno, il papa si è riferito al massacro di un milione di armeni commesso dall’Impero ottomano nel 1915 con la parola “genocidio”, che non compariva nel testo preparato del discorso. Dura risposta di Ankara: “le parole di Francesco portano ancora tracce di mentalità da crociata”.

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L’archibugio vigliacco e le armi da fuoco nelle follie dell’umanità

C’ERA UNA VOLTA IL BAIARDO, CAVALIERE SENZA MACCHIA E SENZA PAURA. L’archibugio arma vigliacca. Il medioevo che non è finito con la scoperta dell’America ma con gli eserciti dotati di armi fa fuoco. I cannoni del Sultano contro le mura di Costantinopoli. Un continente intero conquistato dallo spagnolo Cortez con pochi archibugi. Poi fu commercio di armi e si giunse la follia moderna. Armi disponibili per qualsiasi folle intento, sino agli Stati Uniti alla Trump

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