Pausa di Natale, poi tutti i problemi di prima, e forse qualcuno in più. Piero Orteca

«Un pianeta sempre più complesso, anzi, disordinato, non poteva non proporre un Natale pieno di mille incertezze. Tutte fedelmente riportato sulla stampa mondiale, ognuna con il suo spicchio di specificità,…

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Strategia della tensione

Il mondo sull’orlo di una crisi di nervi. La Russia si ritira. No la Russia non si ritira e minaccia ancora l’invasione. Il Donbass: «Colpi di mortaio contro di noi»,…

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Libano, tra la guerra in Siria e le fazioni interne

Il Libano dove non sai se sono più le minacce esterne, o Siria o Israele, o quelle interne. Dove la costituzione prevede la conta dei voti ma anche delle appartenenze religiose e tribali, dove per eleggere il presidente della Repubblica ci metti anche due anni, un governo anche di più e il parlamento dura finché non cambia la legge elettorale su cui tutti litigano. Aldo Madia prova a spiegarci, ma non è facile. La sua analisi e l’allarme finale.
Con la memoria ai 2 milioni di profughi siriani che il piccolo Paese mediterraneo ospita e soccorre. Circa 6 volte quelli ospitati dalla Germania e 20 volte il numero di rifugiati in Italia.

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Yemen, se una guerra non ci tocca, chi se ne frega

Oltre seimila morti, 2,5 milioni di sfollati, abusi, crimini di guerra. Ospedali, scuole, fabbriche e campi profughi bombardati. Oltre 1.000 bambini uccisi nei raid e oltre 740 morti nei combattimenti. L’elenco dell’orrore in Yemen. La guerra civile contrappone dal marzo del 2015 la fazione vicina all’Iran al governo sostenuto da Riad. «Una catastrofe umanitaria senza precedenti», per le Nazioni Unite. L’ultimo orrore, bombardato dai sauditi il funerale di un esponente dei ribelli provocando 155 morti e 500 feriti.

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La banca d’Italia, il detto e il non detto

“Equilibrata, per molti versi esaustiva -concede generosamente Antonino Di Stefano- la relazione di quest’anno del governatore della banca d’Italia, Vincenzo Visco. Apprezzabile la conclusione, con il suo richiamo all’Europa ed il ricordo di Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori”. Ma ovviamente c ‘è dell’altro. Cerchiamo di scoprire cosa.

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Boko Haram bestie feroci
Ora una bimba kamikaze
per l’islam del Califfato

Una bimba sacrificata. Disumanità assoluta di Abubakar Shekau, il capo del Boko Haram che si esibisce in fotografia. Gli jihdsti conquistano la base militare strategica di Baga. Si teme la strage di 2mila persone. E il progetto di un Califfato Islamico in Nigeria rischia di prendere forma

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Remocontro