Attacco alla base americana di al Tanf, in Siria, e l’israeliano Bennet da Putin
Attacco alla base americana di al Tanf, in Siria, e l’israeliano Bennet da Putin

Mercoledì sera la base militare americana di al Tanf, nel sud-est della Siria, è stata colpita in un attacco con i droni, secondo le prime ricostruzioni. Nessun ferito e pochi…

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Erdogan vola da Putin per tenersi un po' di Siria
Erdogan vola da Putin per tenersi un po’ di Siria

Vertice a Sochi dopo il riavvicinamento tra Amman e Damasco e l’escalation di raid aerei russi su Idlib, roccaforte dei jihadisti filo-turchi, segnala NenaNews. Partner e avversari allo stesso tempo,…

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Siria senza pace, nel sud ribelle e affamato è guerra civile
Siria senza pace, nel sud ribelle e affamato il governo bombarda

Il governo bombarda Daraa al-Balad, ma le violenze nella provincia, che fu culla della rivoluzione, stanno mettendo alla prova la portata reale della ‘vittoria’ elettorale e politica di Assad. I…

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Raid Usa e russi tra Iraq e Siria dove l’Islamic State non è mai morto

Raid aerei Usa nell’area di confine fra Iraq e Siria contro gruppi di milizie filoiraniane. Lo afferma il Pentagono secondo cui, «si è trattato di azioni difensive di precisione». Secondo…

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Candidati controllati, profughi esclusi, osservatori amici e l’elezione al quarto mandato presidenziale per Bashar al Assad, al potere dalla morte del padre Hafez nel 2000. Un voto disconosciuto da chi non è complice, in un Paese in rovina dove il governo, nonostante le accuse di crimini di guerra, cerca di riacquisire legittimità. Bombardieri nucleari russi schierati per la prima volta da Mosca nella base militare siriana di Hmeimim, vicino al porto di Latakia, Mediterraneo orientale. Un Paese semidistrutto e lacerato Le presidenziali di tengono mentre la guerra civile che devasta il Paese da dieci anni non si è di fatto ancora conclusa. Rispetto alle precedenti consultazioni, in cui il presidente si era affermato con oltre l’88% dei consensi, oggi Assad è più forte riuscito a riprendere il controllo di gran parte del Paese e a ridimensionare lo Stato Islamico e le altre formazioni ribelli. Ma anche in Siria a condizionare questa fase c’è la pandemia e la profonda crisi economica di un Paese instabile dove sono ancora le armi a parlare. Dopo 10 anni di guerra Triste commedia. Le immagini di Bashar al-Assad sorridente mentre vota, insieme alla moglie, nel seggio di Duma nel sobborgo di Damasco tristemente noto per l’attacco chimico del 2018 a dire al mondo: sono ancora qui, e sono più forte di prima. La “triste commedia” del voto in un Paese ridotto in macerie da 10 anni di guerra. Agli Stati Uniti e ai Paesi europei che contestano le condizioni di demo crazia e libertà di tali lui ha risposto: «le vostre opinioni valgono zero». Zero come le voci di oppositori e critici del regime: «decine di migliaia di persone inghiottite nelle carceri e sottoposte a ogni genere di abusi», ribadisce molta stampa. La parte di Siria di Assad Il voto solo nelle zone della Siria sotto il controllo del governo, dove vivono poco più di 10 milioni di persone, «e con una Corte costituzionale che ha passato al setaccio una lista di 51 candidati dando, grazie a una Assemblea nazionale completamente controllata dal partito Baath, il benestare solo ad altri due candidati, oltre al presidente uscente», ironizza Luca Geronico, di Avvenire. ‘Riserve’ presidenziali, per la finzione della competizione, l’ex ministro Abdallah Salloum Addallah definito un «sostenitore del regime» e Mahmoud Ahmad Marai, un «oppositore interno» tollerato dal regime e che ha partecipato ai colloqui di Ginevra voluti dalle Nazioni Unite. Voto ancora in guerra Le presidenziali di tengono mentre la guerra civile che devasta il Paese da dieci anni non si è di fatto ancora conclusa. Assad è riuscito a riprendere il controllo di gran parte del Paese e a ridimensionare lo Stato Islamico e le altre formazioni ribelli. «Ma anche in Siria a condizionare questa fase c’è la pandemia e la profonda crisi economica di un Paese instabile dove sono ancora le armi a parlare». A dieci anni dalla rivolta di Daraa, Siria di fatto tripartita fra aree governative, area Nord orientale in mano ai curdi, e l’ultima provincia ribelle di Idlib, dove sono ammassati circa 4 milioni di “oppositori”. Ma non è finita. Partizione politica internazionale: «l’area di influenza di Ankara lungo il confine turco, e la zona sotto il controllo di Mosca in base a una tregua che la crisi in Azerbaigian lo scorso settembre ha reso ancora più fragile», sempre Luca Geronico. Cosa resta realmente ad Assad «Il territorio sotto il controllo di Damasco, formalmente più esteso di quella che il rais controllava nel 2014, è quello di un Paese a “sovranità decentrata” dove prevalgono gli interessi della Russia – sempre più insediata nella base navale di Tartus, strategico sbocco al Mediterraneo – come gli interessi delle milizie che rispondono direttamente a Teheran. Basi iraniane in territorio siriano contro cui, periodicamente, Israele compie raid aerei in ritorsione ad attacchi missilistici sulle alture del Golan, mentre a fine febbraio uno Joe Biden appena insediato autorizzò un raid contro obiettivi iraniani in Siria in risposta agli “attacchi contro personale americano” a Erbil». La Siria dei ‘non ritorni’ Paese dei 13 milioni tra profughi e sfollati interni, e dei 2 milioni di minori senza accesso all’istruzione, mentre l’Acnur stimava nel 2019 che l’83 % della popolazione vivesse sotto la soglia di povertà. Una percentuale certamente alzata durante la pandemia che ha causato ufficialmente 24mila casi e 1.740 vittime. Cifre sottostimate in un Paese dalle limitate capacità sanitarie e amministrative. Base russa ora con bombardieri nucleari Bombardieri nucleari russi sono stati schierati per la prima volta da Mosca nel Mediterraneo orientale, nella base militare siriana di Hmeimim, vicino al porto di Latakia, scrive l’ANSA . Lo riferiscono nelle ultime ore media siriani e regionali, che citano il ministero della difesa russo, secondo cui sulle piste di Hmeimim sono atterrati tre bombardieri a lungo raggio Tupolev Tu-22M3. Il ministero russo afferma che i tre velivoli parteciperanno a una esercitazione militare nel Mediterraneo prima di tornare in Russia. Grazie alla creazione della base militare di Hmeimim a partire dalla fine del 2015 e all'espansione del porto militare russo di Tartus, sempre in Siria, la Russia ha allargato il suo raggio d'azione e influenza in tutto il Medio Oriente e il Nordafrica.
Siria elezioni, ma è ancora guerra alla democrazia

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Siria, ancora Assad dopo 20 anni di potere e tragedie. I curdi eroi contro il regime
Siria, ancora Assad dopo 20 anni di potere e tragedie. I curdi eroi contro il regime

Il presidente Bashar al-Assad si è candidato per il quarto mandato alle elezioni presidenziali che si terranno in Siria il 26 maggio. A riportare la notizia è l’agenzia di stampa…

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Siria, primo raid Usa dell’era Biden, contro miliziani filo Iran: 22 morti
Siria, primo raid Usa dell’era Biden, contro miliziani filo Iran: 22 morti

Il bombardamento contro una struttura delle milizie nella zona sul confine con l’Iraq. È la risposta ad attacchi missilistici contro le forze americane avvenuti nel vicino Kurdistan iracheno. Una risposta…

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Ancora vaccini come arma: Israele in cambio della giovane rilasciata dalla Siria
Ancora vaccini come arma: Israele in cambio di una giovane rilasciata dalla Siria

Dopo il blocco israeliano allo Sputnik russo per Gaza in cambio dei resti di vittime e prigionieri, ora il bis e sempre Israele ad detenere l’arma vaccino. Addirittura mediazione di…

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Siria, donne schiave del Daesh imprigionate con le famiglie dei carnefici

Quattrocento donne turkmene e irachene detenute al confine con la Turchia, con le mogli dei jihadisti che le hanno sequestrate e ancora le perseguitano. L’accusa di al-Salhi, capo della Commissione…

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Più di 20mila militari e miliziani stranieri ancora in Siria
Più di 20mila militari e miliziani stranieri in Siria

Più di 20mila tra militari e combattenti di eserciti regolari di cinque Paesi e di milizie provenienti da almeno tre altri Paesi si trovano in Siria, Paese in guerra da…

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Siria marziana di 7 anni fa, quando c’era ancora Obama

Pro memoria al presidente Obama da parte dell’inviato speciale Domenico Quirico: «Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. Non è più…

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Troppi figli di Maria tutti intenti a far la spia-7 anni fa Israele per l’intervento Usa in Siria

2 settembre 2013 – Siria sette anni fa, rischio intervento diretto Americano. ‘Intelligence’ e spie non sempre intelligenti (come da filastrocca di bimbi, “chi nel mondo fa la spia non…

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7 ANNI FA- Siria, e la ‘Pistola fumante’ che scottò tra le mani di Obama

1° settembre 2013 Assad non è mai stato un bravo ragazzo e gli Stati Uniti non sono mai stati il braccio armato di Dio. Date queste premesse base, diventa interessante…

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Territorio Comanche, là dove non vedi i fucili ma i fucili vedono te

Bosnia, o Iraq, o Siria, o Libia, o Afghanistan. Territorio Comanche è più una percezione che un luogo. L’invenzione di questa definizione è del cronista spagnolo Arturo Perez-Reverte. Oggi Reverte…

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La democrazia sganciata dall’alto – ‘Raccontino’ di 7 anni su Kosovo e Siria (ma con molti spunti di attualità)

24 agosto 2013 – Leggo: «Gli Stati Uniti vedono nella guerra aerea della Nato in Kosovo del 1999 il modello per un possibile intervento militare in Siria per rispondere agli…

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Siria: le mani USA sul petrolio di Damasco, provocazione politica ad alto rischio

La società statunitense Delta Crescent Energy LLC ha raggiunto un accordo con le ’Forze Democratiche Siriane’ (SDF), milizie curde sostenuta dagli Stati Uniti, nel nord-est della Siria per estrarre ed…

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Remocontro