Serbia inquieta, altra ‘manina Usa’ venti anni dopo le bombe Nato?

Quasi come contro Milosevic quasi 20 anni dopo. Sabato la folla dei contestatori che fa irruzione nell’edificio di RTS, la tv di stato serba. Domenica la protesta contro il presidente Aleksandar Vucic, circondato nel palazzo presidenziale da migliaia di manifestanti. Odore di Otpor, del fu Milosevic e dell’allora Soros

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Balcani, memoria e futuro: Bosnia verso Belgrado e vecchi vizi croati

Bosnia: 27/o anniversario indipendenza tra divisioni etniche. Festa nell’entità croato-musulmana, non tra i serbi.
-Per fortuna approvato il tracciato della futura autostrada Belgrado-Sarajevo.
-In Croazia invece, molta Nato a favore della Nord Macedonia e poca libertà di stampa in casa

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Serbia Kosovo dispetti a farsi male, Interpol vietato e dazi vendetta

L’interpol per la terza volta non accetta l’adesione del Kosovo, su sollecitazione serba, e Pristina, replica aumentando del 100 per cento i dazi sulle merci importate dalla Serbia.
-Tensioni a perdere per tutti, col riproporsi di tutti gli antichi conflitti balcanici. E non solo.

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La piccola Serbia la potente Austria e 100 anni dopo figuraccia francese

L’11 novembre, quasi 70 capi di stato e di governo riuniti a Parigi per il centenario dell’armistizio della Grande Guerra all’Arc de Triomphe. E i servizi dell’Eliseo hanno relegato il presidente serbo fuori dalla piattaforma ufficiale. Attorno a Macron anche i paesi nemici e sconfitti un secolo fa. Esclusa dal palco la Serbia, alleata della Francia nel 14-18, che ha perso 1,2 milioni dei suoi figli nel conflitto.
-Il presidente serbo Alexander Vucic da sotto il palco ha potuto vedere seduto tra Trump, Putin e Macron, il turco Erdogan, l’erede del genocidio Ottomano, o il kosovaro Hashim Thaci, il presidente un paese che mezzo mondo non riconosce. Il capo dello stato serbo ha dichiarato di non aver fatto gesti clamorosi per riguardo a ciò che si celebrava, e anche a quei morti serbi. Noblesse oblige.
-L’ambasciatore di Francia in Serbia ha presentato le scuse di Parigi. Accettata a Vucic, un po’ meno dagli orgogliosi serbi, che il 6 dicembre dovranno accogliere lo sbadato Emmanuel Macron a Belgrado. Appuntamento delicato ma certo molto interessante da seguire.

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Confini e Balcani, chi tocca muore in guerra

Rischio di incendio per i Balcani scrive la Frankfurter Allgemeine.
-La Serbia e il Kosovo parlano di uno scambio territoriale: quali conseguenze avrebbe sul resto dei Balcani?
-E rispunta lo svedese Carl Bildt

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Serbia-Kosovo: dalle bombe 1999 ancora questione aperta

Quando l’Italia bombardò con la Nato la Jugoslavia per il Kosovo. Per la Serbia ancora interferenza da sanare.
-Accordo impossibile ma forse inevitabile tra Belgrado e Prishtina

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Se fosse la Serbia a liberarsi del Kosovo?

Serbia, tra speranze e sospetti, il presidente Vucic si prepara a riconoscere il Kosovo?
-Il presidente moltiplica i riferimenti a una svolta imminente sul Kosovo, cruciale per entrare nella Ue.
-Scomunica dei nazionalisti pronte e piazza scontata, ma sempre più vecchia.
-Ipotesi referendum per scegliere tra passato e futuro.

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Balcani da paura: riarmo kosovaro e Albania con basi Usa

Tensioni internazionali e riflessi balcanici a rinvigorire antiche ostilità.
-Balcani slavi, Balcani albanesi, protettorati opposti.
-Tirana, pressioni sugli Stati Uniti per rendere l’Albania paese cardine del sistema d’influenza americana.
-Kosovo con proprie forze armate e fine della presenza Nato.
-Isolamento della Serbia

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Il buono, il brutto, il corrotto, gioco per finta dalla Serbia

“Dobar, loš, korumpiran“, il nostro ”Il buono, il brutto, il corrotto”.
-Online un nuovo gioco lanciato dal portale di giornalismo investigativo della Serbia, il CINS, per avvicinare i cittadini al tema della corruzione negli appalti pubblici.
-Il Risiko della mazzetta. Più onesti o più corrotti?
-Morale senza frontiere e ironia balcanica

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Scarcerato il fotoreporter italiano: la Serbia e quei 21 giorni di galera

Scarcerato in Serbia il fotoreporter Mauro Donato. Era stato arrestato il 16 marzo con l’assurda accusa di aver rapinato tre disperati profughi afghani di 300 dinari, meno di 3 euro, accusa nata da una equivoca identificazione e poi ritirata.
– Tre settimane di carcere dopo, la comoda magistratura di Sremska Mitrovica, ha riconosciuto il ridicolo.
– Vergogna.

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Fotoreporter italiano, galera in Serbia con accuse ridicole

Fotoreporter italiano detenuto da una settimana in Serbia. Fotografava la vita dei migranti lungo la rotta balcanica verso la Croazia e la Germania.
– ‘Rapina ai danni di 3 migranti afgani’, l’accusa.
– Circa 300 dinari (meno di 3 euro), il ‘bottino’.
– Gli accusatori hanno ritrattato ma lui resta in carcere.
– Aveva fotografato qualcosa che non doveva?
– Altrimenti è vergogna di inquirenti.

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Mig russi per la Serbia alle porte dell’Ue

Mig-29 russi alla Serbia. I primi due velivoli consegnati all’aeroporto di militare di Batajnica, alle porte di Belgrado. A giorni gli altri aerei e dopo comincerà la loro modernizzazione. La Serbia con una effettiva copertura aerea dopo le bombe Nato per il Kosovo.

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Fiat Serbia, torna lo sciopero duro mentre i Balcani bruciano

Fca Serbia, tute blu sul piede di guerra da tre settimane. Sciopero ad oltranza nella fabbrica di Kragujevac dove viene prodotta la 500L: scontro su contratti, bonus e premio di produzione.
Relazioni sindacali infuocate mentre sono i Balcani tutti a bruciare lungo la costa adriatica e non solo, ci racconta Boban Radovanovic da Belgrado.

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Serbia, prima premier donna, gay e di origini croate

La Premier dei primati: per la prima volta in Serbia un primo ministro donna, ma anche gay, e per giunta di origini croate. E tutto ciò accade in quella che il nostro amico serbo Boban Radovanovic ci ricorda essere la Serbia ancora in gran parte omofoba e nazionalista spesso teatro di violenze contro gay e lesbiche

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Serbia presidenziali, vincitore scontato con sberleffo

Giochi fatti, sembrerebbe, per le elezioni presidenziali in Serbia. Undici candidati, ma a stravincere, secondo tutti i sondaggi, sarà Aleksandar Vucic, attuale premier conservatore, candidato a sostituire alla presidenza Tomislav Nikolic.
A inseguire, ma sarà probabile secondo, Luka Maksimovic, più noto come “Ljubisa Preletacevi Beli”, provocatorio candidato anti-sistema e rappresentazione satirica di tutti i difetti del politico balcanico.

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La Republika Srpska festeggia e i Balcani si agitano

La semplice celebrazione della Giornata della Republika Srpska, il 9 gennaio, è stata sufficiente a scatenare polemiche infinite in tutta l’area balcanica. A far esplodere la situazione la partecipazione del Terzo Reggimento di fanteria delle Forze Armate bosniache. Tradimento, corte marziale, Nato, nella follia costituzionale di uno Stato che non può continuare esistere così com’è.

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Remocontro