ONG non tutte trasparenti, da Sarajevo alla «guerra umanitaria»

La Bosnia, caposaldo difensivo dei Balcani centrali da sempre. Roccaforte con arsenali e caserme per far bene la guerra. E così accadde con la disgregazione della Jugoslavia. Sarajevo era una delle città più militarizzate d’Europa nel 1992, quando iniziò l’assedio che riuscì a trovare armi per 4 anni di massacro. Terminati gli scontri, Sarajevo, per la presenza di migliaia di operatori delle centinaia di Ong accorsi da ogni paese, divenne la città più ‘umanitarizzata’ d’Europa. Fase da rileggere oggi. Da lì nacque la “Guerra umanitaria” decisa da Clinton contro la Serbia di Milosevic in nome del Kosovo

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Bruxelles, terrorismo, Pasqua e la memoria di ieri

Quasi evangelico per la Pasqua Massimo Nava, con aggiustamenti linguistici: chi è senza peccato, senza scagliare alcuna pietra, se ne addossi almeno uno. Insomma, basta con la stupida bugia di tutti i buoni e le ragioni da una parte e di tutti i torti e i cattivi dall’altra. Con un ritorno persino alle guerre balcaniche e a Karadzic. Vedete voi cosa ne esce.

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Karadzic boia di Bosnia 40 anni di carcere: genocidio a Srebrenica

Radovan Karadzic condannato a 40 anni di carcere per crimini di guerra e genocidio limitato al massacro di 8-9mila musulmani a Srebrenica. L’accusa aveva chiesto fossero riconosciute come genocidio tutte le azioni ordinate da Karadzic in Bosnia e quindi la sua condanna all’ergastolo. L’arresto plateale e a sorpresa di Florence Hartmann, ex portavoce della Procura del Tribunale penale, accusata di aver diffuso documenti secretati dal tribunale

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C’ ERA UNA VOLTA
Islam e guerre jugoslave
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L’Islam nei Balcani non è solo storia ottomana. Nelle guerre jugoslave la Bosnia musulmana è stata vittima tra Serbia e Croazia con attenzioni occidentali molto variabili. Aiuti in armi formalmente vietati delegati alla solidarietà islamica iraniana e saudita. Con qualche problema ereditato oggi

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Terrorismo e allarmismo. In mezzo c’è la stupidità

I titoli che svelano: più sono categorici, più la notizia è incerta. ‘Terrorismo, allerta attentati in Ue’. ‘Sventato maxi-attacco a Sarajevo’. ‘Allarme dagli 007: rischio attacchi con l’uso di esplosivi o armi da fuoco’. ‘Il ministro degli Esteri Gentiloni: Lo Stato islamico colpirà ancora’. Genio!

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Molti jihadisti in Europa eredità della Bosnia

‘La rete di Ismar l’imbianchino gettata tra Padova, Treviso e Pordenone, esagera qualche cronista. Parte dal Nord Est, dalla fuga verso la Siria del bosniaco Ismar Mesinovic, e l’inchiesta sui presunti reclutatori per la jihad tra i seimila bosniaci veneti. La storia dei mujhaeddin in Bosnia

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La Grande Guerra, Sarajevo, l’attentato e gli opportunismi

Oggi, 100 anni fa, un suddito giovane ed arrabbiato decide di liberare se stesso e i popoli sottomessi dal dominio asburgico sparando al principe ereditario Ferdinando e alla moglie Sofja sul ponte che attraversa la Miljacka. Un mese dopo con quella scusa papà Cecco Beppe inizia la guerra mondiale

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Sarajevo e la Bosnia, il vescovo Pero Sudar, e Papa Wojtyla piange

Sarajevo e la Bosnia, il vescovo Pero Sudar, e Papa Wojtyla piange

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Addio Zio Mišo
lustrascarpe Rom
nella Sarajevo eroica

Čika Mišo è stato per sessant’anni l’unico lustrascarpe di strada di Sarajevo. Simbolo della città diventato quasi attrazione turistica. E’ stato così importante da apparire in documentari e racconti. Lui è morto d’infarto. La Sarajevo della memoria che lui rappresentava ci aveva lasciato prima

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Remocontro