Chiudono a Rio i giochi delle Paralimpiadi, segnate ieri dalla morte del ciclista iraniano Bahman Golbarnezhad, caduto durante la gara. Ma la sfida delle paralimpiadi vince ed è vita. La sensibilità di Francesca de Carolis gli eventi li anticipa. La storia di Oxana, arrivata con la sorellina da Pietroburgo nella famiglia romana che l’ha adottata, velocista sui 100 e 200 metri. «Alla fine siamo diversi da chi? Solo dall’idea che ci facciamo di ciò che vorremmo essere», ci dice la saggezza di Oxana. Avete mai assistito a una partita di basket in carrozzina? ci chiede Francesca. «Trasmette il piacere di un gioco fluido che scivola via…». O un incontro di scherma?, il mantello bianco a coprire le gambe, «e il loro muoversi sembrava a tratti danza di dervisci…».
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