Afghanistan presidenziali bomba, pasticcio Usa, la Cina e la Russia

Da stamane, voto per le presidenziali in Afghanistan. Circa 9,5 milioni le persone chiamate alla consultazione elettorale. Ed è subito attentato bomba ad in seggio con 11 feriti. La complessa partita interna e internazionale della difficile eredità americana

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Tunisia presidenziali nel sogno di una vera democrazia

Tunisia al voto. Sette milioni alle urne per eleggere il presidente tra 26 candidati. Di fronte, problemi strutturali, dalle diseguaglianze alla corruzione. Otto anni dopo la rivoluzione che depose Ben Ali, resta centrale la sfida tra fronte laico e fronte islamista

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Lula presidente vietato in Brasile

Altra sentenza contro la candidatura di Lula in Brasile.
-La più alta corte brasiliana che si occupa di questioni elettorali lo ha escluso dalle presidenziali di ottobre, per la sua condanna, anche se non ancora definitiva

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Lula candidato presidente in carcere, Brasile lacerato

Brasile, elezioni: ufficializzata la candidatura di Lula.
-Il Partito dei lavoratori brasiliano ha annunciato ufficialmente la candidatura presidenziale di Luiz Inacio Lula da Silva per le elezioni previste per il 7 ottobre.
-L’ex presidente Lula si trova dal 7 aprile in un carcere di Curitiba per scontare una condanna a 12 anni per corruzione.
-Secondo diversi analisti, il Tribunale superiore elettorale potrebbe non accettare la sua candidatura.
-Quel po’ di sinistra latino americana che resiste.

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Presidenziali Venezuela
Presidenziali Venezuela, inflazione folle, errori e avvoltoi attorno

Venezuelani alle urne per eleggere un nuovo presidente, in un clima di proteste e boicottaggio in un Paese che attraversa la peggiore crisi della sua storia.
-Valutazioni internazionali spesso sospettate di opportunismo contrapposto per schieramenti di antica politica latino americana rispetto al ricco ed invadente nord.
-Senza voler farci arbitri, la lettura delle crisi venezuelana di Piero Orteca

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Iran, presidenziali, un Paese tra chador e sviluppo

Venerdì l’Iran va alle elezioni: contro il presidente uscente, il riformista Rouhani, dato per favorito, emerge l’ultraconservatore Rajisi che piace ai religiosi e alla ‘Guida suprema’ Khamenei.

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La Francia vota l’Europa trema

Vincerà la rabbia e l’ignoto o l’usato sicuro più rassicurante? La partita elettorale che si gioca oggi in Francia è questa. Il filosofo francese Pascal Bruckner la racconta con più eleganza, ma sempre a far paura: “Se Le Pen vince le elezioni in Francia, sarà la fine dell’Europa. E, quindi, la fine della democrazia”.
Ma i sondaggi con Macron vincente senza timori? Meglio qualche timore in più che qualche cattiva sorpresa questa sera. Perché, ci ricordava ieri Massimo Nava, l’astensionismo vota Le Pen.

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Vigilia di Francia vincente Macron, ma l’astensionismo vota Le Pen

Massimo Nava ci racconta di una Parigi dove le passioni sopite o deluse si sono rianimate. Ma in Francia anche la paura del populismo xenofobo fa però i conti con gli opportunismi degli ex ‘grandi partiti’ sconfitti, socialisti e gollisti che scelgono Macron, ‘ma che non vinca troppo’.
Salvo il rischio che l’astensionismo vota di fatto Le Pen. Ricordate la sorpresa Trump?

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Marine Le Pen capriole per vincere copia Fillon che la copiava

Fillon inseguiva l’elettorato del fronte nazional patriottico e ne rubava molte parole d’ordine, e lei Marine Le Pen, gli copia di sana pianta il discorso. Gaffes e furberie ma non solo, ci racconta Massimo Nava da Parigi. Marine Le Pen frena sull’antieuropeismo scatenato che fa paura. Brexit insegna, ma Salvini non l’ha ancora capito.

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Elezioni Francia proiezioni ma sarà Macron contro Le Pen

Sarebbero eliminati dal ballottaggio Jean-Luc Melenchon e Francois Fillon. Per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica in Francia, nessuno dei due candidati dei grandi partiti di centrosinistra – i socialisti – e di centrodestra – i Républicains – va al ballottaggio per l’Eliseo. Due settimane per decidere le convergenze di voto tra le formazioni degli 11 candidati, e dei tre candidati forti di destra e di sinistra varia, ma soprattutto per capire gli orientementi dell’elettorato.

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La Francia e il ‘gauchelepenism’, populismo di sinistra

Marine Le Pen l’unica candidata certa di arrivare al ballottaggio. E a spingere la candidata della estrema destra verso l’Eliseo è la Francia del nord, un tempo feudo della sinistra operaia. Il Front National a due facce: a sud conservatore e liberale, a nord, sui temi economici, è di sinistra. Una analisi di Angelo Amante

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La Francia di Le Pen ama Trump e non l’Europa

Marine Le Pen apre ufficialmente la sua campagna elettorale per le presidenziali. Il nazional populismo e il suo programma di rottura. 144 proposte per “rimettere in ordine la Francia”. Ipotesi uscita dall’Europa, dall’Euro e dalla Nato. Tante uscite per andare dove?

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Francia, psicodramma presidenziali

Massimo Nava da Parigi costretto a rincorrere la politica degli inciampi, una vittima illustre dopo l’altra. Hollande, Valls, Juppé, Sarkozy per citare i piú noti. Candidati bruciati da scandali, destra in crisi, crescita del populismo, assenteismo, sinistra frantumata. Due destre, tre sinistre, un grande centro si disputano l’Eliseo. Scenario quasi italiano, compresi i tentativi di riciclaggio da sconfitte che ancora bruciano.

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Incognite e bluff delle presidenziali francesi

Presidenziali francesi già decise? Neppure per sogno ci racconta Massimo Nava da Parigi. La nazional populista Marine Le Pen, in testa al primo turno, la sola certezza. Ma chi la potrebbe sconfiggerla al ballottaggio? L’inciampo a destra del candidato François Fillon, che faceva pagare la moglie dallo Stato come collaboratrice. Così fan tutti, ma in campagna elettorale circola veleno.
Oppure Emmanuel Macron, l’ex banchiere targato Rotschild che sta conquistando il centro e i delusi della sinistra riformista e che potrebbe pescare un po’ a destra.

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Il grande freddo sulla politica francese

Massimo Nava da Parigi dove vive, ancora a interrogarsi sul mistero imperscrutabile del Paese che tutta l’Europa ama e della politica di cui tutta l’Europa sostanzialmente diffida. Mai comprare una macchina usata a Parigi, resta il sentimento comune più diffuso. E l’insondabile caos politico del dopo Hollande sezionato dalla razionalità speculativa di Nava che Parigi forse ancora ama.

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Valls versus Fillon: sinistra verso destra per battere Le Pen

La Francia letta da Parigi e da Massimo Nava. Il premier Valls, liberato dalla non ricandidatura di Hollande alle presidenziali scenderà in campo contro Fillon e soprattutto, contro Marine Le Pen.
Hollande evita una umiliazione e dà una speranza ai socialisti. Valls versus Fillon, ci spiega Nava, per battere a qualsiasi costo il populismo reazionario del Front e di Marine Le Pen. Valls, molto riformista -troppo criticano molti da sinistra- ma che piace a destra. Capita, e non solo in Francia.

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Remocontro