NON SOLO AMERICA. Quel po’ di razzismo che si nasconde in ognuno di noi

OBAMA A DALLAS. «Nessun individuo, nessuna istituzione è interamente immune dal pregiudizio razziale»: lo ha detto Barack Obama nella cerimonia per commemorare i cinque agenti uccisi da un cecchino a Dallas. Sì, perché il razzismo negli Stati Uniti – ha osservato Obama – non è finito con Martin Luther King o con leggi come il Civil rights act. Ma non solo negli States. «Tutti nella vita ci scopriamo bigotti a un certo punto delle nostre vite. Se siamo onesti, siamo in grado di sentire i pregiudizi dentro di noi».

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L’America nera di pelle contro l’America nera di anima

Oltre 570 vittime della polizia dall’inizio dell’anno. Ieri un altro afroamericano ucciso per strada a Houston. Manifestazioni di protesta e lutto in tutto il paese. Obama anticipa il ritorno dall’Europa e invita all’unità. Domani sarà a Dallas dove si svolgeranno i funerali dei 5 poliziotti uccisi per vendetta. Ma la destra repubblicana e i sindacati della polizia lo attaccano: istiga alle divisioni razziali

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Nato-Ue solo sesso senza amore. Alleanza meno atlantica e più discussa

L’ultima dichiarazione congiunta Ue-Nato dell’era Obama firmata per finta sovranità transatlantica dal segretario generale dell’Alleanza, in norvegese Jens Stoltenberg, e dalla sempre meno unita Unione europea, col partner statunitense che non firma nulla ma mantiene ben stretto il comando dell’alleanza militare sempre più simile ad un costoso carrozzone che si litiga su dove e come utilizzare.

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Palestinesi in battaglia contro Isis, ma Israele ci cova

Forze palestinesi (sunnite) per la prima volta in battaglia in Siria assieme alle milizie di Hezbollah (sciite) contro le brigate del “Califfo” (sunnite). Risultato dell’avvicinamento tra Putin e Netanyahu. Il leader russo avrebbe garantito di far cessare attacchi terroristici palestinesi addestrati da istruttori siro-iraniani. Cambio di bersaglio. Già molte vittime tra loro, secondo la maliziosa Intelligence israeliana

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Sauditi e l’attacco alle Torri gemelle segreto di Stato

Il New York Times rilancia vecchi sospetti con nuovi elementi d’accusa. Un report accusa indirettamente funzionari di Riad di avere dato ampia assistenza ai terroristi coinvolti. Un’altra grana per Obama: ora quel segreto di Stato puzza di petrodollari

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La Califonia fa Hillary prima donna candidata ma Sanders non la ama

Vittoria schiacciante e inattesa in California, lo stato più popoloso, ricco e culturalmente influente degli Usa, e Hillary suggella anche formalmente la conquista di una storica nomination, la prima di una donna nei 240 anni della democrazia americana. Finale delle primarie, prima delle vera partita elettorale con due candidati che non innamorano il mondo.

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Come salvare l’America e il mondo da Donald Trump

Il candidato repubblicano alla Casa Bianca sta sconvolgendo i sonni dell’America e di mezzo mondo. Una rivista austera come Foreign Policy ha definito il candidato repubblicano, “misogino, razzista e politicamente analfabeta”. Il nostro Piero Orteca, con un pizzico di fantasia mediterranea in più lo definisce “stra-tutto”: straricco, strabico, strafottente, straripante, stralunato, strapaesano, e strascicato ‘quando sul palco dondola come un lottatore di Sumo che voglia imitare Nureiev’.

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Israele tratta coi palestinesi attraverso l’asse sunnita per dispetto a Usa e Iran

‘Netanyahu, uno schiaffo a Obama’, spara Piero Orteca che ama il paradosso, ‘la Casa Bianca esclusa dal tavolo delle trattative’. L’ultradestra israeliana arricchita dal buttafuori moldavo Lieberman alla difesa, tratta un accordo coi palestinesi attraverso la mediazione arabo sunnita. Colpo doppio. Gli Usa del detestato (da Netanyahu) Obama esclusi dalla partita diplomatica, e contro l’Iran, nemico assoluto, condiviso con sauditi e jihadisti di complicità nascoste. Partita a rischio per i palestinesi, con divertenti ‘maldipancia’ americani come sceneggiatura del racconto.

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Siria, guerra di intrighi e ricatti per il dopo Assad

Gli americani e i russi avrebbero ormai deciso -racconta oggi Piero Orteca-, il Presidente Bashar al-Assad se ne deve andare. Scattata la fase due del “patto segreto dell’Eufrate”, perché lo storico fiume sarebbe stato individuato come frontiera fra le due sfere d’influenza. Ora gli strani “alleati” Putin e Obama hanno fretta

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Obama contro l’Europa dei muri, l’Austria insiste e Salvini va da Trump

Obama al G5 di Hannover con Merkel, Cameron, Hollande e Renzi per riportare sotto controllo le crisi in Siria e Libia, spiega che i muri non servono a fermare l’immigrazione. L’Europa della Paura e dei vecchi e nuovi fascismi. L’Austria chiude i confini con l’Ungheria, domani appuntamento al Brennero.

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Obama per il Regno Unito nell’Ue ma il sindaco di Londra lo fa nero

Sarà anche perché è ormai a fine mandato, ma Obama ciò che pensa lo dice. Sull’eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Ue si pronuncia contro la ‘Brexit’. Detta dai ‘cugini tutori’ l’oltre oceano, è una opinione che pesa. Gaffe clamorosa del sindaco conservatore ed euroscettico di Londra che lo attacca e gli dà del ‘keniano’, ben oltre ‘l’abbronzato’ di Berlusconi

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Sul futuro della Siria il Golan e la sua acqua. Israele contro tutti

Golan, un pezzo di Siria incamerato da Israele dalla guerra “dei sei giorni” del 1967 e ritenuto oggi il “Limes” di Gerusalemme. Quasi 50 anni fa Israele aveva conquistato la penisola del Sinai e la Striscia di Gaza all’Egitto, la Cisgiordania e Gerusalemme Est alla Giordania e le alture del Golan alla Siria. Il Monte Hermon, il serbatoio idrico del Medio Oriente

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Obama quasi ex tira fuori ‘gli attributi’ e Hillary trema

Una inimicizia di vecchia data, dalle Primarie del 2008, quando l’illustre sconosciuto Obama piovuto come un alieno dall’Illinois, fece le scarpe, con tutti i tacchi a spillo, a Hillary. Soffiandole la Presidenza. Allarme marziani in casa Clinton

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Obama a Castro: «Tra Usa e Cuba 50 anni sprecati»

«Quello che abbiamo fatto per 50 anni non è servito né ai nostri interessi né agli interessi del popolo cubano», riconosce Obama di fronte a Raul Castro, «Inizia un nuovo giorno». Castro: «Accettare le differenze e collaborare. Via l’embargo». La replica: «Dipende dal rispetto dei diritti uman

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Cuba caliente Cuba. Oggi Obama a L’Avana dai Castro

Il presidente statunitense nel pomeriggio di oggi a L’Avana, dopo aver riconosciuto il fallimento Usa verso la rivoluzione castrista del 1959 e dopo avere deciso la fine del blocco economico contro l’isola. Obama parlerà ai cubani anche in diretta tv, e con il socialista Castro discuterà da pari a pari su come porre fine a una lunga guerra fredda. Forse un incontro con Fidel.

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Obama, gli alleati «scrocconi» e l’errore Libia 2011

Alcuni alleati americani nel Golfo Persico e in Europa, sono degli «scrocconi». Così il presidente Obama, in più interviste pubblicate dal The Atlantic. Tra i Paesi Obama inserisce l’Arabia Saudita ma anche la Francia e il Regno Unito desiderosi, secondo lui, di trascinare gli Stati Uniti in conflitti settari, come è avvenuto nella Libia di Gheddafi.

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