NYTimes: in Ucraina la guerra per procura contro la Russia

Il New York Times rivela retroscena inediti del sostegno Usa all’Ucraina che è andato ben oltre l’invio di armi e il supporto di intelligence. Narrazione che finora tutti i media…

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Il decalogo del ‘NYTimes’ sulle parole da usare per Israele e Gaza

«The Intercept» denuncia il decalogo del New York Times da usare per Israele e Gaza. Secondo i giornalisti indipendenti, per l’importante quotidiano di ispirazione progressista non si può parlare di…

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«Alle porte dell’inferno»: Ucraina in gravi difficoltà rivela il New York Times

‘Soldati esausti alle porte dell’inferno affrontano feroci attacchi russi’, titola il New York Times. Le truppe ucraine lungo quasi tutti i 1.000 chilometri della linea del fronte sono ufficialmente in…

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Mai tanti morti tra i civili, donne e bambini, come a Gaza

Dal 7 ottobre i bombardamenti israeliani hanno ucciso un numero enorme di civili, la premessa di Lauren Leatherby sul New York Times. «Una strage simile in un tempo così breve…

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NYT: mesi di massacri e sui campi di battaglia non è cambiato niente

Stoltenberg si inventa vittorie: «Kiev avanza». Nyt: «tutto come prima». Il segretario della Nato smentito dai fatti: mai lo stallo è stato peggiore. I dati elaborati dall’Institute for the Study…

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Vaccini anti Covid: il New York Times fa causa a Ursula von der Leyen

Il New York Times ha fatto causa alla Commissione Europea per non aver reso pubblici i messaggi sulle negoziazioni per le forniture di vaccini contro il coronavirus. Al centro delle…

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Il New York Times a Biden: «parla chiaro che siamo quasi in guerra con la Russia»

Se comincia a muoversi anche il New York Times, allora significa che la casa rischia di bruciare. Stiamo parlando di un prestigioso quotidiano “liberal”, che ha sempre sostenuto l’attuale Amministrazione…

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«Mentre i talebani conquistano le città, gli Stati Uniti affermano che le forze afgane devono cavarsela da sole» La muta risposta americana all'assedio dei talebani mostra senza mezzi termini che la guerra degli Stati Uniti in Afghanistan è finita. Mentre le città afghane cadono sotto i talebani, si apre un nuovo brutale capitolo «Questo è ora un diverso tipo di guerra, che ricorda la Siria». Il sequestro di cinque capitali ha amplificato i timori sul futuro dell'Afghanistan dopo il ritiro degli Stati Uniti. Sconfitta militare e politica «Se un anno fa i talebani si fossero impossessati di tre capoluoghi di provincia nel nord dell'Afghanistan, come hanno fatto domenica, la risposta americana sarebbe stata molto probabilmente feroce. Jet da combattimento ed elicotteri da combattimento avrebbero risposto in forze, respingendo il gruppo islamista o, quanto meno, bloccandone l'avanzata», scrivono sul New York Times Helene Cooper , Katie Rogers da Washington e Thomas Gibbons-Neff da Kabul. «Ma questi sono tempi diversi. L'aereo che l'esercito americano è riuscito a muovere da centinaia di miglia di distanza ha colpito un deposito di armi lontano da Kunduz, Taliqan o Sari-i-Pul, le città che erano già state quasi prese dai talebani». La bandiera talebana su Kunduz «As Afghan Cities Fall to Taliban, Brutal New Chapter Unfolds». «Mentre le città afghane cadono sotto i talebani, si apre un nuovo brutale capitolo» «Questo è ora un diverso tipo di guerra, che ricorda la Siria». La bandiera dei talebani sventola domenica nella piazza principale di Kunduz. «Tre città afgane conquistate domenica, in un'ampia offensiva che ha conquistato cinque capoluoghi di provincia in tre giorni e ha mostrato quanto poco controllo il governo abbia sul paese senza l'esercito americano potere di proteggerlo», sempre sul NYT. Mai prima d'ora in 20 anni di guerra i talebani avevano attaccato direttamente più di un capoluogo di provincia alla volta. Ora, tre sono caduti solo domenica – Kunduz, Sar-i-Pul e Taliqan, tutte nel nord – e città ancora più popolose sono sotto assedio, in una devastante battuta d'arresto per il governo afghano. La caduta di queste città sta avvenendo poche settimane prima che le forze statunitensi siano pronte a completare un ritiro totale dall'Afghanistan, mettendo a nudo una difficile situazione per il presidente Biden. Forze afghane ‘mal gestite’ Sconfitta in carca di padri. «La muta risposta americana di domenica ha mostrato senza mezzi termini che la guerra di 20 anni dell'America in Afghanistan è finita. Le forze afghane mal gestite ed esauste dovranno riconquistare le città da sole, o lasciarle definitivamente ai talebani», scrivono da Kabul. Mentre da Washington veniamo a sapere che «La recente serie di vittorie militari dei talebani non ha spinto il presidente Biden a rivalutare la sua decisione di mettere fine alla missione di combattimento degli Stati Uniti entro la fine del mese», hanno ripeturo domenica alti funzionari dell'amministrazione. In un discorso a difesa del ritiro degli Stati Uniti il mese scorso, Biden aveva affermato che gli Stati Uniti «hanno fatto ‘più che abbastanza’ per attrezzare la polizia e l'esercito afghani a garantire il futuro del loro popolo». Ma alla prova dei fatti hanno fatto certamente male. Leon Panetta uomo di Obama Leon Panetta, segretario alla difesa sotto il presidente Barack Obama, dopo aver criticato il mancato supporto aereo Usa di domenica, comunque ammette: «Il massimo in cui puoi sperare ora è una sorta di stallo tra le forze afgane e i combattenti talebani, che hanno dimostrato scarso interesse a raggiungere un accordo da quando è stato annunciato il ritiro delle truppe americane». Pentagono e Kunduz Kunduz, una città di oltre 350.000 persone. Gli Stati Uniti erano intervenuti due volte in passato per riprendere Kunduz dai talebani. Il mese scorso gli Stati Uniti hanno ceduto la base aerea di Bagram , un tempo centro nevralgico dell'esercito. «Ora, il supporto aereo per le forze afgane e la sorveglianza aerea arriva dall'esterno del Paese, dalle basi in Qatar o negli Emirati Arabi Uniti, o da una portaerei nel Mar Arabico». E veniamo a sapere che nelle ultime tre settimane, gli Stati Uniti hanno usato droni armati Reaper, raid aerei e artiglieria pesante per colpire le postazioni talebane. Ma Un funzionario ha riconosciuto che con solo 650 soldati americani rimasti sul terreno in Afghanistan, era improbabile che una campagna aerea potesse annullare i progressi fatti dai talebani. Il generale della bombe Nato sulla Jugoslavia Wesley Clark, il generale delle bombe Nato sulla Jugoslavia per il Kosovo sotto la presidenza Clinton, ha definito gli eventi del fine settimana «una tragedia per il popolo afghano e una conseguenza dei giudizi sbagliati e dei fallimenti americani». E sempre dal NYT veniamo a sapere che il numero di vittime civili afghane è ‘salito alle stelle’. «Quasi 2.400 civili sono stati uccisi o feriti tra il 1 maggio e il 30 giugno, secondo un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato il mese scorso, il numero più alto registrato per quel periodo dall'inizio del monitoraggio nel 2009». Le rapide vittorie dei talebani hanno amplificato i timori sulla capacità delle forze di sicurezza afghane di difendere il territorio rimasto sotto il controllo del governo. Da maggio, gli insorti hanno invaso le aree rurali del paese e, alla fine di giugno, hanno iniziato ad attaccare le principali città afgane per la prima volta da anni. Guerra modello Siria o Sarajevo Il passaggio dell'offensiva militare talebana alla conquista delle città, è l'inizio di un nuovo sanguinoso capitolo che si sta svolgendo in Afghanistan, affermano gli esperti. «Questo è ora un diverso tipo di guerra, che ricorda la Siria di recente o Sarajevo in un passato non così lontano», ha detto Deborah Lyons, rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per l'Afghanistan, in una sessione speciale delle Nazioni Unite per la sicurezza Consiglio di venerdì. «Attaccare le aree urbane significa infliggere consapevolmente danni enormi e causare enormi vittime civili». Kunduz, con i suoi 270mila abitanti è considerata la porta d'ingresso alle province afghane del nord ricche di materie prime e per questo molto ambite. A livello logistico poi, è anche una sorta di crocevia da cui partono collegamenti con città importanti, verso la capitale Kabul.
L’Afghanistan della grande fuga letto in americano dal New York Times

«Mentre i talebani conquistano le città, gli Stati Uniti affermano che le forze afgane devono cavarsela da sole»La risposta americana all’assedio dei talebani mostra senza mezzi termini che la guerra…

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Tutte le tasse del Presidente

“Tutti gli uomini del presidente” narra la tenacia e la cocciutaggine di due reporter determinati e coraggiosi del Washington Post, interpretati nel cinema da Dustin Hoffman e Robert Redford. Ora…

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Pandemia, da ‘paria’ a modello globale – Per il Nyt l’Italia dà lezioni ai suoi vicini e agli Stati Uniti

Il New York Times elogia le misure di contenimento del coronavirus in Italia: «Il Paese ha consolidato e mantenuto i frutti di un duro lockdown nazionale attraverso un mix di…

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I segreti cinesi nei Xinjiang Papers sul New York Times

I documenti segreti del Partito comunista cinese. Nel materiale, discorsi privati di Xi Jinping e altri funzionari e direttive del partito per la sicurezza nella regione autonoma rispetto alla minoranza uiguri tendenzialmente ribelle.

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Terrorismo islamico o islamista? Strategia Usa tra parole e fatti

Trump counterterrorism strategy. Pubblicata a 8 anni dall’ultima ‘Strategy’ e dopo mesi di controversa gestazione , esce la dizione “Radical Islamist Terrorism” anzichè “Islamic”, usato regolarmente da Trump.
-Sconto all’Islam petrolifero amico, mentre si enfatizza il ruolo di cattivo dell’Iran.
-Le rivelazioni del New York Times

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Forze Usa segretamente in Yemen nella guerra dei sauditi

Lo denuncia il New York Times, con dettagli sulla presenza di ‘Green Berets’.
-Berretti verdi a caccia di missili iraniani dei ribelli Houti.
-Una guerra che l’America ha ufficialmente dichiarato di voler evitare, con i ribelli che non rappresentano una minaccia diretta per gli Stati Uniti.
-Ma il fantasma iraniano.

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New York Times, nei Balcani prove di nuova guerra fredda

Il prestigioso quotidiano liberal americano nei Balcani a riscoprire vecchi nemici di lettura atlantica con nomi aggiornati dopo Milosevic.
– La Russia, dicono analisti di scuola americana, starebbe espandendo la sua influenza favorendo le tensioni etniche in paesi che sperano di entrare nell’Unione europea.
– Ed è per questo, sempre valutazione NYT, che l’Unione europea ha deciso opportunisticamente di tornare a parlare di allargamento per i Paesi dei Balcani sinora esclusi.
– Ma chi sa quando.

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Altra strage a Kabul, dubbi Usa sul perché in Afghanistan

95 morti e 163 feriti per un attacco kamikaze. I talebani rivendicano l’attentato. Per portare l’esplosivo è stata usata una ambulanza.
– Proprio oggi sul New York Times, analisi e dubbi: «Non possiamo vincere in Afghanistan perché non sappiamo perché siamo lì».
– Gli USA non stanno né perdendo né vincendo, e non è buono”, si legge nella frase di apertura di un documento top -secret sull’Afghanistan commissionato da Bush nel 2008.
– Il ruolo del Pakistan e le sue armi atomiche.

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New York Times, bombe italiane uccidono in Yemen

La denuncia del New York Times che in un video di sette minuti mostra il percorso delle armi prodotte in Sardegna e vendute all’Arabia Saudita.
– Fonti della Farnesina: “L’Italia osserva in maniera il diritto nazionale e internazionale”
– Dalla forma alla sostanza, in problema era noto e denunciato da tempo dai movimenti pacifisti italiani

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Remocontro