La destra israeliana prigioniera dell’inquisito Netanyahu

Israele, Netanyahu vince le primarie: resta leader del Likud e guarda alle elezioni di marzo, ma il suo rivale Gideon Saar cresce nel partito e afferma di poter formare un governo di destra al contrario del premier uscente

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Israele, terze elezioni in un anno per un dopo Netanyahu

Israele di nuovo al voto il 2 marzo. Tre elezioni in meno di un anno. Nessun accordo tra le forze politiche e la Knesset è stata di nuovo sciolta. Il Likuk farà le primarie a fine mese con un Netanyahu indebolito

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Israele nel caos politico, cattiverie, odi, guerre e premier inquisito

Ora Israele deve spiegare al mondo perché non riesce a stare almeno in pace con se stessa. Dopo il fallimento per la formazione del governo si attende un’altra campagna elettorale avvelenata. Anche se tutti dicono di non voler rivotare

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Israele, terze elezioni, sa tutto sulla guerra ma non sa come vuol vivere

Il leader dell’opposizione israeliana Benny Gantz ha rinunciato a formare una coalizione di governo La Knesset ha 21 giorni per provare a dar vita a un nuovo esecutivo. Intanto piovono bombe sulla Siria, Pasdaran nel mirino: Netanyahu prosegue la “guerra elettorale”

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Israele post Kippur, ri-Netanyahu tra governo e incriminazione

20 giorni dall’incarico di provare a formare un nuovo governo e ricompare Netanyahu dopo un silenzio stampa quasi planetario a favorire sospetti. Governo si governo no, inquisito si inquisito no, verso l’atteso dopo Netanyahu e terze elezioni anticipare in un anno per l’imbarazzata democrazia israeliana?

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Netanyahu, è tempo di uscire, ma ancora minaccia disastri

Il premier esce azzoppato dalle urne che fanno scivolare il Likud al secondo posto. A Benny Gantz, leader del centro-sinistra, l’incarico (da costituzione), di formare il nuovo governo. I risultati delle elezioni segnano forse la fine politica di Netanyahu che presto dovrà affrontare anche le aule dei tribunali.

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Voto in Israele e il mondo si gioca la pace: Netanyahu e la peggior destra

Israele 5 giorni al voto, Netanyahu sdogana la destra razzista, corre da Putin per far presa sull’elettorato russofono e agita il pugno di ferro contro Gaza per corteggiare l’impresentabile ‘Potere ebraico’. I sondaggi offrono un quadro incerto. Israele spiava telefonate di Trump e Casa Bianca. Netanyahu: “Palese menzogna”

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Netanyahu ruba voti all’ultra destra: «Annetterò la Valle del Giordano»

Netanyahu a rischio rielezione (e persino di galera) promettere di annettere la Valle del Giordano a rubare voti all’ultra destra religiosa vantando il sostegno di Trump. L’Arabia Saudita chiede un vertice di emergenza dell’Organizzazione per la cooperazione islamica. L’Onu: “Sarebbe devastante per la pace”.

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Raid, droni e nucleare iraniano, voto con l’elmetto che vuole Netanyahu

Almeno 18 combattenti filo-iraniani sarebbero stati uccisi in un bombardamento aereo israeliano nella regione di Boukamal, al confine tra Siria e Iraq. Guerra politica in casa israeliana a una settimana dal vito. Fughe dal Likud, il partito che Natanyahu a schierato oltre la destra. E adesso ‘scopre’ un altro sito nucleare iraniano.

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Europa-Iran, Netanyahu senza freni: ‘come nel ’38 e la Germania nazista’

Dichiarazione di guerra mediatica, e ci va ancora bene visto che il personaggio le guerre le fa vere. Benjamin Netanyahu, primo ministro d’Israele (in molti sperano ancora per poco) ai ministri degli Esteri dell’Unione Europea. Arrogante come sempre il personaggio. In particolare contro Federica Mogherini, politica estera Ue uscente, per i falchi di Gerusalemme ‘filo palestinese’ e peggio, ‘filo-iraniana’.

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‘Israele lacerato dall’odio religioso’, scende in campo la nipote di Rabin

Noa Rothman, nipote dello statista israeliano ucciso nel 1995 dall’estremista ebreo Ygal Amir, in politica nella nuova formazione di centrosinistra guidata da Ehud Barak, considerato l’uomo giusto per battere Netanyahu il 17 settembre. Noa Rothman in campo contro per la spirale d’odio della radicalizzazione religiosa. Una realtà che sembra ricordare il clima che precedette l’assassinio di Ytzak Rabin.

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Missili Israele Siria, Netanyahu elettorale con l’elmetto

Raid aerei israeliani nel sud-ovest della Siria. 10 vittime, soldati governativi e stranieri, forse iraniani o miliziani libanesi.
Netanyahu elettorale con l’elmetto. Il macello Idlib. Minacce al Libano.
A rischio il ‘Deal of the Century’, l’improbabile pace di Trump-Kushner

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Netanyahu sceglie nuove elezioni per tentare di salvarsi

Con neppure due mesi di vita, il nuovo parlamento israeliano di scioglie. Nuove elezioni il 17 settembre.
Il premier uscente aveva raggiunto un accordo con i partiti ultraortodossi, esentando i loro giovani dal servizio militare. Ma gli sono mancati i 5 voti della formazione di Avigdor Lieberman. Pur di non permettere a un altro incaricato di formare una maggioranza, il leader del Likud ha fatto votare alla Knesset lo scioglimento anticipato

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Anche gli ebrei ultraortodossi a fare il soldato o Netanyahu a casa

Israele ancora senza governo, e Netanyahu ha solo 24 ore per formarlo. Scontro a destra tra nazionalisti e partiti religiosi sulla leva militare obbligatoria per i giovani ultra-ortodossi. Possibile ritorno alle urne, un mese e mezzo dopo l’ultima tornata elettorale

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Nel Golan rubato alla Siria, colonia ebraica di nome Trump

Netanyahu ricambia i favori, e darà il nome Trump alla nuova colonia ebraica costruita in terra altrui sul Golan. L’annuncio del premier israeliano tra una difficile trattativa di governo e l’attesa del procedimento giudiziario per corruzione.
-Negli Stati Uniti gli aspiranti candidati democratici alla presidenza tutti contro Netanyahu. Bernie Sanders lo definisce un “razzista”.
-Riffa politica: chi vince, chi perde, chi andrà in galera?

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Come e perché Netanyahu ha vinto e il dare avere del dopo

Il suo Likud (35 seggi) avrà bisogno di nazionalisti e ultradestra razzista che già chiede ministeri Bene Gantz (Partito Blu) ma crollo laburista, la sinistra scompare, palestinesi all’angolo.
-Il sostegno di Putin e Trump. E quello della galassia sunnita: tutti contro l’Iran, ritenuto il nemico pubblico numero uno

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