«Più nessuno mi porterà nel Sud» si lamentava Quasimodo siciliano, e le nostalgie d’agosto di Gatto randagio che si fermano a Napoli. «Gesù, Giuseppe, Sant’Anna, e Maria!», tra le cappellette per strade e vicoli di San Lorenzo, Sanità, Vomero, Quartieri spagnoli.
Francesca de Carolis col magone di una sua Napoli e meno di 2 ore di Freccia Rossa per colpa di un bel libro fotografico di Agnese Tamburrini.
Il resto leggetevelo voi, perché chi impagina è cresciuto nella poesia musicale di Fabrizio De Andrè e ha negli occhi le splendide edicole votive dei caruggi di Genova, e non è quindi in grado di proporvi il grande Eduardo con la dovuta sonorità che rende universali anche parole sconosciute.
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