I gruppi che provano a convivere nella nuova Siria
La fine del regime di Assad in Siria ha concentrato le attenzioni su Hayat Tahrir al Sham, l’HTS, il principale tra i gruppi di insorti che hanno rovesciato il regime….
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Leggi TuttoPiù di 20mila tra militari e combattenti di eserciti regolari di cinque Paesi e di milizie provenienti da almeno tre altri Paesi si trovano in Siria, Paese in guerra da…
Leggi TuttoFirmato a Ginevra il documento di intesa tra il governo di Tripoli e le forze di Bengasi. L’accordo sul futuro della Libia è stato scritto e firmato, quasi un libro…
Leggi TuttoIl caso scoppiato dopo la “sparizione” di due cittadini indagati per l’accoltellamento di un connazionale in un albergo. La Procura valuta gli accordi sulle cure tra Libia e Gruppo San Donato. Gli accordi, i soldi, i voli.
Leggi TuttoScontri a Kiev. Milizia Nazionale, la formazione ultranazionalista e di ispirazione neo-nazista si scontra in Maidan a Kiev con la polizia, manifestando contro il presidente uscente Petro Poroshenko. La formazione neonazista è stata autorizzata a fare da ‘garante’ ai seggi per le prossime presidenziali
Leggi TuttoLa situazione si complica. Fallito il vertice russo-israeliano organizzato per cercare di allentare la tensione con l’Iran.
-La guerra “dimenticata” potrebbe riaccendersi in qualsiasi momento.
-A Gerusalemme non ne vogliono sapere di milizie sciite a ridosso del Golan e minacciano di reagire.
Dalla notte di venerdì in Libia è caos. Milizie di Misurata a Tripoli: “Abbiamo circondato i palazzi del potere”.
-La milizia ‘Katjiba Halbous’, da poco ‘Brigata 301’ dell’esercito libico.
-Chi controlla la tv libica? Versioni confuse.
-L’attivismo politico francese. Orrore migranti.
Il presidente turco Erdoğan ha convocato elezioni il 24 giugno per rinnovare il Parlamento che per scegliere il nuovo presidente, cioè se stesso, ma con i nuovi e maggiori poteri previsti della riforma presidenzialista passata a fatica lo scorso anno.
-Guerra in Siria e Iraq e sempre più potere al presidente
-Milizie armate e occulte del Presidente in casa.
-Campi che addestrano militarmente di civili.
-Struttura Sadat.
Abbiamo perso o abbiamo cambiato le alleanze prima di perdere? La milizia che abbiamo sostenuto in Libia e che ci garantiva un tappo al flusso di migranti è stata sconfitta. Nel caos libico l’Italia prova a districarsi come può e come in ogni guerra il nostro paese cambia le alleanze in campo al momento opportuno per tutelare i propri interessi, vedi gli impianti ENI. Intanto sono 6 mila migranti in condizioni gravissime e la città di Sabratha è stata distrutta portando con sé un numero indefinito di morti.
Leggi TuttoCosa è realmente accaduto in Libia tra Italia (sia chi sia ad aver trattato) e le milizie di Sabratha che prima gestivano la mafia dei traffici di persone e ora la contrastano in nome del governo Sarray? Ora anche la stampa ‘tradizionale’ s’accorge del problema. Il Manifesto, «Accordo tra l’Italia e le milizie per fermare i migranti in Libia». Il Fatto quotidiano, Migranti, Ap: «Italia ha trattato direttamente con le milizie libiche per bloccare gli sbarchi”. Farnesina: ‘Falso’».
Sintesi dai fatti, e punto a capo.
I titoli e l’inganno. «Le milizie libiche sfondano a sirte, l’Isis si ritira». Altri forniscono dettagli sull’offensiva delle forze fedeli al governo di unità nazionale. «I jihadisti in fuga si sono tagliati la barba per non farsi riconoscere». Come se la Libia fosse tornata di colpo un Paese con un governo ed un suo esercito. Miracolo o fandonia. In campo ci sarebbero anche, «forze speciali britanniche e americane, che offrono intelligence, armi sofisticate e la copertura aerea, soprattutto tramite droni di nuova generazione». Strano. Troppi misteri.
Leggi TuttoMichele Marsonet ci porta il Libia da dove chi può scappa. Scappano francesi e inglesi che per primi hanno prodotto, aiutato, reso possibile il guaio attuale. Resiste l’ambasciatore italiano e stretti collaboratori. I forti interessi nazionali oggi, senza sciocche memorie coloniali tripoline
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