Traffico migranti, problemi veri oltre le polemiche

A Gaeta, il 21 aprile, la riconsegna alla guardia costiera libica di due motovedette riparate. Entro l’anno ne saranno consegnate in tutto dieci. Ma da che parte sta realmente la Guardia costiera libica, struttura di uno Stato evanescente? Problemi aperti in casa libica mentre in Italia prosegue la polemica strumentale sulle presunta complicità di alcune Ong di soccorso in mare con i trafficanti.

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Ong e migranti, l’accusatore che tanto parla e poco dimostra

Chi è Carmelo Zuccaro: vita e miracoli del procuratore di Catania che accusa le Ong ma non ha ancora aperto una inchiesta. E i partiti che si muovono attorno alla questione con contrapposti interessi e moventi di giustizia sospetti.

 

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Migranti soccorsi in mare e Ong: aiuto ai disperati o agli scafisti?

I soccorsi nel Mediterraneo e le accuse alle Ong. Le organizzazioni non governative, nonostante l’importante contributo nel salvare vite, spingendosi troppo in prossimità delle coste libiche potrebbero ostacolare il contrasto ai trafficanti. Gli eroismi, gli aiuti, i dubbi.
Un terzo dei soccorsi di migranti in mare fatti dai privati, documenta Frontex.
I sospetti su Ong che sbarcano i disperati sempre e soltanto in Italia.

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Verso l’estate del mare assassino

Emergenza sbarchi nel Mediterraneo: in tre giorni salvate 8.500 persone, 13 i morti.
Nel 2017 gli arrivi sono in grande aumento, abbiamo già toccato quota 35 mila.

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Mediterraneo e i migranti bambini, la rotta dell’inferno

Rapporto Unicef. Il Mediterraneo rotta infernale per i minori. I più piccoli sono la categoria più a rischio: abusati e vittime di violenze di ogni genere. I ‘buchi infernale’ in Libia e le bestialità consentite. Ogni giorno in Italia scompaiono 28 migranti di minore età, dissolvendosi nel nulla.
Per loro, rischio di sfruttamento criminale schiavista e sfruttamento sessuale.

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Stop ai migranti dalla Libia, favola per bambini cattivi

Chiudere la rotta del Mediterraneo centrale è irrealistico e inumano, titola Internazionale. Perché quelle 170 miglia marine dalla Libia all’Italia sono già un muro terribile ma non abbastanza alto da dissuadere tanta disperazione del rischiare comunque la vita.
181mila le persone giunte nel 2016 via mare in Italia e cinquemila i corpi senza vita recuperati. Secondo l’Onu, dall’ottobre del 2013 al gennaio del 2017 sono 13.288 i morti e i dispersi nel Mediterraneo.

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Migranti dalla Libia, l’Ue promette e l’Italia prova a crederci

Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, in visita il Libia, promette all’Italia che la questione migranti sul Canale di Sicilia adesso verrà risolta dall’Unione. Bacchetta magica?
L’idea è quella di replicare l’accordo stretto con la Turchia che ha portato alla chiusura della rotta balcanica. Ma tra il dire e il fare in questo caso c’è di mezzo il Canale di Sicilia.

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Trump incontenibile, guerra ai migranti ed è caos

Panico, rabbia, proteste e ricorsi legali. E caos negli aeroporti. Sono le reazioni, negli Stati Uniti e nel mondo, all’ordine esecutivo con cui Donald Trump ha congelato per tre mesi gli arrivi da sette paesi a maggioranza islamica e per quattro mesi il programma dei rifugiati. Esclusi a tempo indeterminato per quelli siriani.
Trump che sa di aver vinto grazie a un’America polarizzata e impaurita, vuole ancora dividere e seminare diffidenza.

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Guerra commerciale Usa col Messico e revival britannici

Dal Messico a Trump, spopola l’hashtag #FuckingWall lanciato dall’ex presidente Fox Quesada. Trump vuole il muro e vuole che lo paghi il Messico dei migranti illegali. Un Vaffa al muro (come da hashtag), e la replica di Trump Buldozer: ‘e noi mettiamo un dazio del 20% su tutti i prodotti dal Messico’.

Ma sul fronte atlantico arriva l’alleato storico britannico, a testimoniare le ormai lontane origini, le guerre contro delle origini e quelle condivise dopo. Interessi ancora coincidenti? Theresa May ci spera, “Insieme possiamo guidare il mondo”, e mondo trema.

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Migranti, arrivi record in Italia, e la flotta Ue va su e giù

Il numero di migranti arrivati in Europa attraverso la rotta ‘centro mediterranea’, che riguarda soprattutto l’Italia e in misura molto minore Malta, è cresciuto di circa il 20% nel 2016, per un totale di 181 mila arrivi, il numero più alto mai registrato. Sono dati dell’agenzia europea Frontex, che parla di “record” per l’Italia.

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Noi migranti: più italiani all’estero che stranieri in Italia

Migranti più noi di loro. Sono più gli italiani che scappano che gli stranieri che arrivano. L’Istat segnala il ribaltamento. Paese sempre più multietnico. Gli immigrati sono l’8,3% della popolazione, contribuiscono al sistema pensioni con oltre 10 miliardi di contributi e sono determinanti in diversi settori, dall’assistenza alle famiglie all’agricoltura. Oltre mezzo milione di imprese

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Le 12 sopravvissute di Gorino: una su 47 muore in mare

MARE NOSTRUM, MARE MONSTRUM. La rotta segnata col teschio, la più pericolosa. Mai così tanti morti nel Mediterraneo, denuncia l’Unhcr. Nel 2016 meno migranti sulla rotta marittima ma il bilancio delle vittime è aumentato. A fine ottobre sono 3740. Nella rotta tra la Libia e l’Italia uno su 47 non ce la fa. Come in guerra, peggio di molte guerre.

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Siberia 1895, Domenico Morandini, fu Giovanni, di Osoppo, Friuli

TRANSIBERIANA, MIGRANTI E ALTRO – Una cartolina, la didascalia: Distretto di Jenisei (Ehucev), Siberia, 1895, Domenico Morandini, fu Giovanni.. Da Osoppo, ‘dove tanta gente aveva combattuto contro gli austro-ungarici, rimasero la moglie e i figli. Lui voleva lavorare al treno delle meraviglie. Vladivostoc, San Pietroburgo, Pechino..’. 120 anni dopo altri migranti italiani e altre miserie in casa. Lavoro, sogno e bisogno. Per finire con “I misteri della donna, e dei principi femminili”, di Esther Harding, allieva di Jung che Francesca de Carolis sta ancora leggendo e che forse non c’entra nulla con Domenico, la transiberiana e quanto ha scritto oggi.

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Migranti non solo gli altri. Italiani in fuga

Migranti. Quasi cinque milioni di italiani emigrati nel mondo negli ultimi dieci anni. Oltre 100 mila solo nel 2015. Nel rapporto Migrantes la fotografia di un «paese bloccato e senza prospettive per i giovani». Dall’America alla Spagna le mete della speranza. Un commento di Massimo Nava sulla ‘Generazione perduta’.

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Quanto è grande l’inferno?

Memoria, tre anni fa la Somalia rimossa. Dove il confine tra il vivere ed il morire è talmente labile da far diventare una speranza di futuro la follia di traversare l’Acheronte del canale di Sicilia.
M’è capitato per mestiere di frequentare anche atrocità. Le guerre non producono mai opere di bene. Ne ho viste di cotte e di crude ed alcune delle cose che m’è toccato vedere erano talmente orrende che ho cercato di rimuoverle dalla memoria. Anche se a volte riaffiorano, come quei corpi abbandonati tra le onde della speranza, di fronte all’isola dei Conigli, a Lampedusa. E la domanda che si forma dentro, insistente, cruciale, dolorosa è «ma quanto può essere grande l’inferno?».

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Forse l’Europa muore a Calais

Muro dopo muro. Forse l’Europa muore a Calais, vittima di un complotto il cui protagonista non è un singolo Stato, ma una strategia stupida e ipocrita delle piccole e grandi patrie. “Allons enfants de la patrie”, ma all’orizzonte non ci stanno giorni di gloria: solamente l’autodistruzione del tutti contro tutti. Una ‘mappa politica’ ragionata del professor Alberto Tarozzi sui muri fisici e su quelli politici che spesso facciamo finta di non vedere.

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Remocontro