L’Ue litigiosa protagonista da qui al referendum

UE DOPO BREXIT: ORA LITIGANO ITALIA FRANCIA E GERMANIA – ALMENO COSÌ PARE –
Il premier italiano attacca Germania e Francia. L’ombra di interessi elettorali vari sulle scelte politiche e anche sui litigi sbandierati. La dichiarazione finale del vertice di Bratislava esalta l’Unione europea, «indispensabile», ma le divisioni continuano ad attraversare i leader dei 27 Paesi riuniti per la prima volta senza la Gran Bretagna.

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Anche in Germania la destra xenofoba

Nel Meclemburgo la Cdu di Angela erkel viene superata dall’Afd di Frauke Petry: “Politica catastrofica sull’immigrazione”. La Cdu ai minimi storici (19%). Tengono i socialdemocratici ma perdono il 5%. Un anno fa esatto Angela Merkel decise di aprire le frontiere della Germania ai rifugiati rimasti bloccati in Ungheria. I neonazisti della Npd assorbiti dai neo-xenofobi escono dal parlamento.

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Ventotene e il flop degli ideali europei

ANALISI DEL VERTICE A TRE SULL’EUROPA DOPO LA PRIORITA’ DEL DRAMMA TERREMOTO – Merkel, Hollande, Renzi, ed una sola vera protagonista. Ai tedeschi l’egemonia negata sul piano ufficiale. Il mondo brucia ma Berlino insiste con i dannati parametri di Maastrich. Mentre Soros, speculatore internazionale e anche peggio, annuncia una crisi delle banche italiane che puntualmente arriva. Ma le banche germaniche che stanno peggio delle nostre? Silenzio. Sospetti tra i più attenti di noi, Michele Marsonet compreso. Brexit che pare non aver insegnato niente. Altre possibili Exit. Gli ideali di Ventotene e di Altiero Spinelli triturati da caparbi contabili.

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I grandi della Ventotene di ieri e i tre della piccola Europa di oggi

Michele Marsonet studioso, narrandoci di Ventotene di allora, si svela europeista convinto ma estremamente deluso e severo sull’oggi. «Una decadenza della classe politica europea che è evidente a tutti. I tre leader riuniti sulla portaerei Garibaldi, al largo di Ventotene, assomigliano ben poco alle grandi figure che vararono il processo di unità continentale. Ne è riprova il fatto che non sanno bene come affrontare i problemi drammatici di oggi, e ne cito solo due: la Brexit e la tragedia dei migranti». Per non far morire il sogno, cambiare in maniera profonda natura e intenti dell’Unione Europea.

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In Siria anche la Bundeswehr tedesca

I soldati tedeschi, assieme ai canadesi si piazzeranno a nord, in vista dell’offensiva su Raqqa. Controllerà tutte le strade per garantire i rifornimenti. Dovranno garantire la sicurezza dei rifornimenti in arrivo dalla Turchia, dove, dopo l’ennesima giravolta del Presidente Erdogan, l’Isis è ridiventato il nemico pubblico numero due. Al primo posto della classifica sempre i curdi.

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Merkel alla Turchia: la crisi migranti non fa sconti di democrazia

La cancelliera tedesca Merkel a Istanbul, all’autoritario presidente turco Erdogan: «Rispetti la democrazia o niente liberalizzazione dei visti». L’Europa vuole continuare a collaborare con la Turchia nella gestione della crisi migratoria, ma sul rispetto dei principi democratici non farà sconti. Vedremo. Ma Erdogan non molla.

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Merkel-Renzi, accordo sui migranti ma non sui soldi

ASSE ROMA-BERLINO CONTRO VIENNA E I POPULISMI ELETTORALI SUI MIGRANTI. Prima la Cancelliera tedesca a Palazzo Chigi, poi Juncker e Schulz. La Cancelliera: «Difendiamo Schengen, no a chiusura confini». Renzi : «Austria fuori dalla storia». Ma Roma e Berlino divise su Eurobond

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Merkel, la sconfitta xenofoba. Chi fa il tifo per il caos

15 milioni di tedeschi al voto in tre Länder federali hanno espresso un secco ‘Nein’ alla politica migratoria del governo di Berlino. Si è votato per i parlamenti nel Baden-Württemberg, in Renania-Palatinato e, all’Est del Paese, in Sachsen-Anhalt. Adesso tutti a raccontare che l’apertura delle porte ai migranti si é rivelata un boomerang elettorale per la Merkel e una manna per la l’estrema destra xenofoba. Ma è tutto così lineare? Una analisi di Massimo Nava, già corrispondente da quelle terre.

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L’Europa del panico sotto ricatto turco. Gran bazar profughi

Intesa nella notte tra Europa e Turchia al mercato dei profughi. Un accordo pagato in contanti che serve solo a prendere tempo. Ankara chiede altri 3 miliardi e una redistribuzione dei profughi dalla Siria, «uno a te uno a me». Nuovo vertice il 17 marzo. Di libertà di stampa in Turchia se ne parla, ma tanto per farlo. Non pare il caso di infastidire il dispotico Erdogan

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Kaiser e Sultano, trattative tra Imperi prima di Merkel-Erdogan

Wilhelm Leopold Colmar von der Goltz, morto 100 anni fa esatti, fu personaggio chiave nelle relazioni tra Germania e Turchia a cavallo tra fine ‘800 e la Prima Guerra mondiale. Visse a Costantinopoli dove insegnò all’accademia militare ottomana per dieci anni. Sui suoi testi si formarono generazioni di militari turchi tra i quali Mustafà Kemal, non ancora diventato Ataturk.

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Frau Merkel in Turchia contro la Russia. Orrori siriani e a Mosul

Pur di tenere lontani i profughi siriani che aveva accolto a braccia aperte per poi pentirsi, Angela Merkel, in Turchia, si dice ‘inorridita’ dai raid russi, che certamente vanno con la mano pesante ad Aleppo, ma si dimentica della barbarie del Califfato e dei jihadisti. Poi, coinvolgere la Nato per fermare la massa dei profughi ma soprattutto creare quella ‘zona cuscinetto’ anti curda in Siria. L’Onu accusa la Siria, il governo e le opposizioni in genere, di crimini contro l’umanità per il trattamento dei prigionieri. A Mosul i jihadisti dell’Isis hanno massacrato, almeno 300 persone

 

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Come nipotini di Hitler: «Sparare sui migranti»

Ultradestra in Germania. ‘Contro i migranti che tentino di entrare in Germania illegalmente la polizia dovrebbe usare le armi da fuoco, se necessario’. Proposta di Frauke Petry, la intransigente leader dell’ultradestra populista tedesca ‘Alternative fuer Deutschland’. I voti non puzzano

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Merkel solo sorrisi
Renzi a mani vuote

Sorrisi surgelati tra Renzi e Angela Merkel e poca sostanza. Renzi torna da Berlino a mani vuote ma evita veti tedeschi nel durissimo scontro con Juncker sui conti italiani. Le riforme italiane tanto vantate non impressionano la cancelliera che invece incassa il sì di Roma all’Europa a due velocità

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SPIGOLATURE 16 – Italia-Germania ma non è calcio

Italia Germania fuori partita. Troppi affari e relazioni socioculturali per poter litigare sul serio. L’asse francotedesco e il triangolo con Bruxelles. Le tentazioni di ‘sponde antitedesche’. I due partiti di tradizioni riformiste e popolari, socialdemocratiche e cattoliche che hanno fatto l’Europa

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SPIGOLATURE 14
Le guasconate di Renzi
e la diplomazia a perdere

Juncker Renzi visti da Parigi. Massimo Nava prima fa i conti in tasca alla Germania che prima della classe non è, poi rileva come le guasconate di Renzi ci hanno isolato diplomaticamente anche a Parigi. Gentiloni non ha capito, e Renzi predilige la fedeltà alle capacità, anche in diplomazia

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SPIGOLATURE 11
Italia Germania 4-3
ma Renzi Merkel?

Il populismo euroscettico sta diventando forza di governo. Scarseggiano le classi dirigenti. Nel mondo minacciato dal terrorismo, dalle guerre, dall’immigrazione e da catastrofi ecologiche, l’Europa è una navicella litigiosa in balia delle onde anomale, di ciò che si decide a Mosca o a Washington, incapace di difendersi

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Remocontro