La Libia che non ci dicono o peggio, che non conoscono

Mediare sulle mille contraddizioni libiche è un problema anche per il Cremlino. Haftar rinvia la firma dell’accordo per il cessate il fuoco a Mosca. Il documento è già stato firmato da Fayez al Serraj e dal presidente dell’Alto consiglio di Stato, Khaled Mishri. Ma il generale Khalifa Haftar e il presidente del parlamento trasferito a Tobruk, Agila Salah, hanno chiesto fino a domani per firmarlo. Ma cosa sta accadendo realmente in Libia?

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Spie, nuovo capo ‘Aise’, 007 esteri, e del coordinamento tra servizi

Il governo cambia due dei vertici dei servizi segreti, il direttore dell’Aise, spionaggio estero, e della struttura di coordinamento, Dis, tra Aise e Aisi (servizi segreti interni).
-Lascia Alberto Manenti, spia di mestiere al comando Aise da oltre 4 anni, subentra uno dei suoi vice.

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Sulla Libia a Palermo troppi assenti all’esibizione politica italiana

Forfait di Merkel e Macron. Confermata la presenza del generale Haftar (ma sempre col fiato sospeso) e del premier Sarraj. Conte ora si aspetta un segnale da Washington contro il protagonismo francese nella regione.

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Tripoli, guerra non solo a Serraj, Libia non solo migranti

Serraj chiede aiuto alle milizie di Misurata. Trecento mezzi blindati entrano nella capitale in difesa del premier. Oggi il tentativo di mediazione dell’Onu con le milizie
Italia ‘Paese guida’ della Libia promise Trump, poi scoprì che noi ci occupavamo soltanto di migranti, e lasciò alla Francia.

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Delega Servizi segreti tra Lega e 5s, Conte fa da sé e impone il pareggio

Lo scontro per le poltrone tra Lega e Cinque Stelle. Duello per i servizi segreti (e per il resto).
-Copiando da Gentiloni che tenne per se la delega ai Servizi segreti, solitamente affidata al sottosegretario (sino a ieri unico) alla presidenza del Consiglio.
-Con Gentiloni fu esclusa la sottosegretario Maria Elena Boschi.
-Con Giuseppe Conte, pareggio 5stelle rispetto al sottosegretario della Lega Giancarlo Giorgetti.

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Notizia vecchia fa buon scandalo: spia siriana a Roma

Inciampo Le Monde che ‘spara’ una notizia datata, ma non a caso: ‘Il capo intelligence siriana ricevuto a Roma a gennaio!’.
– Il microbo Remocontro lo aveva ripreso un mese prima, dal quotidiano libanese “Al Akhbar”.
– Sgarbi tra servizi segreti. Chi ‘spara’ e contro chi?

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Per un anno i vecchi Servizi segreti a rassicurare il mondo

Gentiloni proroga di 12 mesi i vertici dei servizi segreti. Salvini: c’è un accordo con Di Maio?
– Blande polemiche politiche di fronte a necessità di sicurezza e di rapporti con mondo particolare della intelligence.
– Alberto Manenti, direttore dei servizi segreti esteri, Aise, ed Alessandro Pansa, del Dis, il coordinamento tra servizi interni ed esterni.

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La diplomazia parallela delle spie

L’attualità di una recente missione antiterrorismo, una delle poche divenute note, dei nostri Servizi segreti a Mosca. I dintorni di quel Cremlino che fu reggia di Zar, che fu Unione Sovietica, e che è oggi il potere di Vladimir Putin.
– Spie italiane a Mosca dopo i mille agenti sovietici della filmografia da guerra fredda a casa nostra.
– Dal veneziano Casanova, cacciatore di sottane e di segreti, al generale piemontese Giuseppe Govone che contrastò gli Zar in Crimea.
– La rivoluzione bolscevica e il generale Giovanni Romei Longhena, la Santa sede col collegio pontificio Russicum e l’NKVD

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Servizi segreti Italia Russia alleati contro gruppi jihadisti in Libia

La notizia rimbalza da Mosca a Roma, con passaggi arabi. Vertice tra servizi segreti a Mosca, Aise italiano e Svr russo, la settimana scorsa, a discutere su come affrontare il nuovo flusso jihadista verso la Libia che potrebbe da lì interessare il nostro Paese.
– E poi Siria, contro la jihadismo che ancora resiste.
– E il dopo, oltre Isis.

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Ai capi delle spie forse una proroga, ma solo dopo elezioni

Proroga dei vertici dei Servizi segreti, la proposta del governo e il ‘forse’ del Copasir, la commissione parlamentare di controllo, ma ne parliamo dopo le elezioni.
– Aise, sicurezza esterna, Aisi, sicurezza interna, e il Dis, il Dipartimento per la sicurezza, la struttura burocratica di coordinamento che ora gestisce la ‘Cybersicurezza’.
– Cose certe e presunti retroscena.

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Interferenze russe sull’Italia, chi conta balle?

Il segretario Nato a New York racconta che il cattivo Putin vuole utilizzate l’Italia per dividere l’Ue. Per l’ex vice presidente Usa, la batosta di Renzi al referendum è colpa di Mosca. L’Ue e i timori su populismi e separatismi finanziati. I servizi segreti italiani, nessuna ingerenza sul voto in Italia.
– Chi è che ci sta raccontando più balle?

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Libia, chi la vuole a strati e chi la vuole a fette. E i russi in Cirenaica?

Speriamo che l’asse italiano unito ce la faccia a vincere la scommessa sui migranti dalla Libia. Nei giorno scorsi il ministro Minniti e il capo dell’Aise Manenti. Poi la Farnersina. Noi apriamo l’ambasciata a Tripoli e va in scena la ‘fiction’ colpo di Stato a Tripoli. Ma se in Cirenaica, arrivano davvero i russi?

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Decreto anti-terrorismo, stop ai ‘foreign fighters’. Sofferti poteri alle spie

Il governo vara il decreto anti-terrorismo: arruolarsi e andare a combattere nella jihad diventa reato. Da tre a sei anni la pena per chi va a combattere all’estero. Stretta su Internet: oscuramento sui siti che sostengono Isis e jihad. Procura antiterrorismo e un po’ più di mano libera agli 007

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Lorenzo il Magnifico e l’intelligere intelligente alla scuola di spionaggio

Lo spionaggio intelligente ‘Intelligence’ made in Usa, traduzione della nostra ‘intelligenza’ Il lessico giornalistico su questioni di spionaggio è estremamente limitato. Anche perché abbiamo rinunciato ad usare la nostra lingua,…

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Le spie del Califfo tra i servizi segreti

Tutto il mondo concentrato sul macello di Gaza mentre un’altra guerra preme ai confini. ISIS pianifica l’attacco finale a Baghdad attraverso un proprio servizio di intelligence. Le offensive tra Siria e Iraq proseguono mentre Giordania e Arabia Saudita si preparano ad una possibile aggressione

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Ministro e cadetto. Gli albori di Manenti neo capo delle spie

Foto-documento. 26 maggio 1974, Accademia militare di Modena, 154° corso. Il ministro della difesa Giulio Andreotti stringe la mano al cadetto Alberto Manenti. Predestinazione? Svelato ma non troppo il volto del neo direttore Aise, spia di mestiere da 35 anni, un ‘invisibile’ sino a ieri

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Remocontro