Armamenti russi dalla Siria in Mali mentre in Congo è guerra

La Russia ha trasferito oltre 100 mezzi corazzati e veicoli cingolati e ruotati tra cui carri armati, camion e veicoli da combattimento per fanteria trasferiti per via aerea e navale…

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Ritiro francese dal Mali: l’Europa (e l’Italia) nel Sahel?

Ieri sera Draghi a Parigi da Macron e parlare di cosa fare nella regione africana del Sahel. Da un mese un contingente italiano formato da sei elicotteri e da 200…

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Soldati europei via dal Mali. La missione italiana appena operativa nel Sahel?

L’Italia fa parte di un dispositivo di sicurezza internazionale ‘Task Force Takuba’, una missione militare con la partecipazione di altri tredici eserciti europei nella regione africana del Sahel e soprattutto…

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Il mistero dei contractors russi del Gruppo Wagner in Mali: ci sono o non ci sono?

Il Gruppo Wagner in Mali, forse si, forse no. Da settembre si rincorrono voci di un accordo tra Mosca e Bamako per il dispiegamento del Gruppo Wagner in Mali, nella…

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Russia in Africa. Scontro aperto con la Francia. Consegnata una fornitura di elicotteri da combattimento e altri armamenti a Bamako. Macron attacca il premier golpista Maiga. Ma anche la Guinea-Conakry dopo il golpe si avvicina all’orbita russa. Partita geostrategica a forte rischio per le ex potenze coloniali europee, oltre la penetrazione economica cinese.. Prima dei mille mercenari della Wagner «Non è ancora lo sbarco dei mercenari russi, oggetto di specifico anatema francese, ma poco ci manca», lab premessa di Marco Boccitto sul Manifesto. «Il cargo giunto giovedì da Mosca con quattro elicotteri da combattimento e altre forniture militari destinate all’esercito di Bamako», ed è armamento in parte comprato, per quanto possibile, in parte «dono della Federazione russa, paese amico con cui abbiamo sempre mantenuto una fruttuosa collaborazione», ha specificato il ministro ad interim della Difesa maliano. Usa di qualità con armamento pesante forse più politicamente che militarmente, visto che il Mali dovrà attendere l’arrivo dei mercenari russi della Wafgner per poterli usare in combattimento. Macron, dopo l’Australia anche l’Africa Il presidente francese Emmanuel Macron si arrabbia molto. «Vergognose le parole usate dal capo del governo transitorio maliano, Choguei Maiga, nel suo discorso all’Onu, con l’accusa rivolta alla Francia di voler abbandonare il Mali alla mercè delle milizie islamiste». Ad offesa diplomatica, offesa e mezza: Macron dai microfoni di Radio France International, ha ricordato Choguei Maiga di essere «figlio di due colpi di Stato. Legittimità dell’attuale governo è democraticamente zero». ‘Abbandono francese’ per modo di dire Quello che Maiga denuncia come «abbandono» è in realtà una ‘rimodulazione’ della presenza militare francese nel Sahel, con il centro nevralgico spostato nel confinante Niger dove è già operativa una base aerea, il ridimensionamento della forza di 5 mila uomini della missione ‘Barkhane e una redistribuzione dei rischi, oltre che degli oneri finanziari, tra i paesi che partecipano alla task force Takuba, a cui partecipa anche l’Italia. Colpo di Stato su colpo di Stato «Nel frattempo il Mali ha avuto sì un nuovo sussulto istituzionale», la definizione quasi diplomatica di Boccitto della successine dei colpi di mano militari. La destituzione del presidente Keita nell’agosto 2020, e il ‘colpo di mano ‘del maggio scorso ha trasferito i poteri a una giunta militare guidata dal colonnello Assimi Goïta. Un’evoluzione non sgradita alla parte della società maliana più legata alle confraternite islamiche tradizionali, ormai convinta che la presenza francese non abbia giovato alla sicurezza della popolazione civile e che sia tempo quindi di tentare la linea del dialogo con i jihadisti, perlomeno con le frange più “interne” alla realtà locale. Come la «katiba Macina, confluita nel cosiddetto Gruppo di sostegno all’islam e ai musulmani». Porte aperte ai contractors russi Nel frattempo per sopperire al disimpegno francese sul terreno, porte aperte ai contractor russi. Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha confermato i contatti tra le autorità maliane e la compagnia privata Wagner. Ci sarebbe già la firma su un contratto per l’invio di 1000 «formatori». La linea rossa, ammonisce la Francia con dietro l’Europa e i suoi alleati, Italia compresa, oltre la quale scatterebbe per il Mali l’«isolamento internazionale». Quale sia la ‘linea rossa’ da non superare e a rischio di quale ritorsione eventuale non è stato chiarito. Mille e non più di mille, o l’illusione di semplici ‘istruttori’ di cose militari? Ma golpe chiama golpe Altro grattacapo per Parigi è il golpe ‘simmetrico’ che lo scorso 4 settembre ha deposto il presidente Alpha Condé nella vicina Guinea-Conakry. Un’altra ex colonia sempre più insofferente all’influenza francese e in fase di avvicinamento alla Russia, che da parte sua punta a un esteso controllo sui giacimenti di bauxite del Paese, a scapito della Cina. Altro colonnello in Guinea-Conakry Anche qui il potere ora è nelle mani di un colonnello, Mamady Doumbouya, amico del maliano Assimi Goïta, con cui forma la coppia più giovane tra i capi di stato africani, con 41 e 39 anni rispettivamente. «Esponente modello, anche lui, di una nuova generazione di ufficiali golpisti, a cui sembra premere più di tutto il ripristino del “rispetto dei principi democratici”, a volergli credere». Ieri ha giurato nel palazzo presidenziale di Conakry con sobria cerimonia, dopo aver messo alla porta quasi educatamente gli esponenti del vecchio regime, con consegna di passaporto. «Promette al più presto di nominare un governo guidato da un civile e di portare il Paese a elezioni che – giura – non lo vedranno candidato».
In attesa dei mercenari Wagner, il Mali si riarma con l’aiuto di Mosca

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Sahel conteso, arrivano i mercenari russi e la Francia uccide il capo dell’Islamic State in Mali
Sahel conteso, arrivano i mercenari russi in Mali e la Francia uccide il capo dell’Islamic State

Poche ore dopo la notizia diffusa da Reuters secondo cui il governo del Mali sarebbe vicino a un accordo per assicurarsi i servizi dell’azienda privata di mercenari russi “Wagner Group”,…

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Liberati Padre Maccalli e Nicola Chiacchio in Mali. L’Italia in Africa e i riscatti pagati e negati

Il sacerdote, della diocesi di Crema, era stato rapito il 17 settembre del 2018 in Niger, in una missione a circa 150 km dalla capitale Niamey. Chiacchio rapito durante una…

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L’imbarazzante colpo di stato in Mali-Impietoso Alberto Negri

«Golpe in Mali, fallimento atlantico. Il mondo cambia ma ce ne accorgiamo sempre con un impercettibile ritardo. Se è vero che i militari giunti al potere a Bamako hanno confermato…

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Colpo di Stato in Mali dove dovrebbero andare presto militari italiani

I militari ribelli arrestano presidente e premier che si arrendono: “Sciolto il Parlamento”. La rivolta è partita da una caserma alla periferia della capitale Bamako. Condanna internazionale, convocata una riunione…

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Terrore in Sahel, stragi in Mali Ciad e Burkina Faso: 80 morti

Raid sui civili. Gli Stati Uniti evacuano i loro civili, familiari, diplomatici e personale consolare. Agguati ad opera di Boko Haram e gruppi legati ad al-Qaeda e Daesh anche contro i  militari. Truppe maliane a caccia di terroristi in un villaggio dei Peuhl a Ndak

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Tela africana di Mosca: Libia, Mali, Niger, Ciad. Italia out ora la Francia

La Libia esplode, le mire di Russia e Turchia, l’Italia che prova la tardiva politica dei due forni, l’Ue fuori dai giochi. In Mali, Niger e Ciad è scontro militare tra Russia e Francia. Almeno 2mila mercenari legati al Cremlino, combattono nel Sahel dove Parigi è sempre più in crisi.

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Oltre la Libia il caos Sahel e l’islam africano dopo Gheddafi

Per la storia, quasi certamente il britannico Cameron e il francese Sarkozy saranno incolpati del disastro Libia per l’avventata ‘liberazione’ da Gheddafi. Tempi e modi dell’evento. Non per rivalutare il vecchio tiranno, ma per ciò che è venuto dopo. La devastazione del Sahel come seguito ha radice alla guerra del 2011, una guerra che si trasforma subito nel caos che perdura ancora oggi.

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Al Qaeda in Burkina Faso
attacca l’hotel occidentale

Attacco terroristico di un commando di tre-quattro uomini armati, preceduto da alcune esplosioni – almeno due autobomba secondo la Bbc ha preso di mira l’hotel Splendid, nel centro della capitale Ouagadoudou. L’albergo è frequentato soprattutto da stranieri, uomini d’affari e personale Onu

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Serve decifrare rapidamente quanto Al Qaeda sia riuscita sinora a penetrare i conflitti dell’Africa Centrale. Analisi storica di padre Boscaini: “Lungo il versante occidentale del Continente, in Paesi come Senegal, Ghana, Costa d’Avorio e Camerun, il rispetto per la confessione cattolica si è ormai consolidato.
La fuga dall’Africa dei Cristiani, ma è solo guerra di fede?

Dove sino a pochi anni fa i cristiani vivevano nel rispetto delle comunità locali, oggi divampano violenze e scontri. Non si tratta solo di guerre per la fede. La catastrofe degli Stati in fallimento in tutto in centr’Africa, dopo il fallimento della diverse primavere arabe nel nord Mediterraneo

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Remocontro