Un ponte sul fiume e sulla vita, passerella da brividi

Storia, racconto, fiaba ci dice Francesca de Carolis lasciandoci nell’equivoco. Un ragazzino che vive con la nonna e passa molto del suo tempo sopra un ponte a cercare un futuro. Mino, così si chiama, non ha più i genitori e rifiuta il dolore del ricordo. La strada di Mino è quel ponte sul fiume. Passerella da brividi, che oscilla al vento e a ogni passo, sospesa fra la terra e il cielo, che sempre è l’attraversamento della vita di tutti. La differenza è fra chi esita goffo su quel ponte, e chi attraversandolo mette alla prova ogni giorno il proprio coraggio e ne fa addirittura la sua casa.

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Il visibile e l’invisibile, fantasmi personali e di famiglia

Francesca de Carolis anticipa novembre. Con Tutti i Santi destinati da sempre ad essere sepolti dalla ricorrenza dei morti. ‘E il pensiero si affolla di presenze altre…’, anticipa Francesca, che, grazie agli insegnamenti di zia Carlotta, ‘zia madrina’, ci parla del suo amico Turi, che forse è stato uomo ma che lei ci racconta come fantasma. O viceversa. Poi le sollecitazione a ‘non chiudere la mente e il cuore alle strade dell’invisibile’. ‘Provate ad esercitarvi anche voi. Iniziando dai vostri fantasmi personali. Magari iniziando da quelli di famiglia’, è la sfida finale.

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«Allucinante» uso delle parole e l’olimpiade del non dire

CHI HA PIÙ CURA DELLA VERITÀ DELLE PAROLE? – Gli istanti dello sprint che ha portato alla vittoria uno dei nostri atleti olimpici. Il cronista urla che sembrava gli scoppino le vene: “ALLUCINANTE! ALLUCINANTEEEE!!!”. Campione sotto effetto di allucinogeni, oppure cosa che colpisce spaventando, impressionante, paurosa? Di allucinazioni verbali siamo certamente sommersi, annota Francesca de Carolis. Che conclude con la frase della Merini: “Mi piacciono le persone che scelgono con cura la parole da non dire”.

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Hello Harry Potter, hi Benny! Magheggi di una mamma straordinaria

Una alternativa all’ottavo libro delle avventure di Harry Potter. Una mamma medico che dialoga con la figlia autistica attraverso Harry Potter, personaggio in cui la figlia si identifica e a cui chiede aiuto. E l’idea fulminante di aprire un indirizzo di posta elettronica attraverso il quale scrivere alla figlia sotto le mentite spoglie di Harry Potter. “Un fantastico uso della bacchetta magica di Harry Potter” conclude Francesca de Carolis.
Da altra fonte leggiamo che Harry Potter potrebbe fermare la corsa di Trump alla Casa Bianca. Merito dei buoni sentimenti e dei valori di giustizia e tolleranza dai libri della saga che aumentano l’avversione verso il candidato repubblicano e i politici autoritari in genere. Francesca ci perdonerà per questa intromissione in prosa tra la poesia di “Hallo Harry! Hi Benny!”. Un magheggio per Benny e tutti noi senza Trump.

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Il ‘gabbianino’ che alla fine ce l’ha fatta ed è volato

«Grida strazianti, lunghissime, poi a singhiozzo… che vengono dal tetto più alto, e si incrociano e rispondono al pigolio che arriva da qualche parte laggiù nel giardino. Pigolio che è come un fischio, a tratti prolungato, a tratti si acquieta… Pulcino caduto dal nido, dunque, e la mamma che lo chiama…». Francesca de Carolis animalista convinta per riuscire ad accettare i meno amabili umani, ci narra di una famiglia di gabbiani. ‘Il gabbianello e il gatto randagio che gli insegnò a volare’, parafrasando un noto film d’animazione nato da un racconto di Luis Sepúlveda.

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Libri, librerie, biblioteche e giovani che intorno ai libri costruiscono visioni

SOGNI DEI VISIONARI

Due foto dalla sua Napoli, ci propone oggi Francesca de Carolis. La storica libreria Dante&Descartes di Giancarlo Di Maio che rischia di chiudere, e i 300 mila volumi del filosofo Gerardo Marotta che rischiano l’ergastolo di magazzini. Sullo sfondo di pareti di libri che sembrano fondersi l’una nell’altra.

«Le strade della conoscenza e del pensiero libero, a capo di un piccolo grande esercito di giovani, generosi, ostinati sognatori… Immagine visionaria? Forse. Ma è con i sogni dei visionari che il mondo è sempre andato avanti. E mai come ora ne ha bisogno…»

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L’ostinazione delle radici, l’uomo, l’arroganza e le trivelle

Guardando le radici farsi strada nell’asfalto. In questi tempi d’arroganza, d’inviti a voltarsi dall’altra parte e di trivelle… Eco di un racconto delle Mille e una notte nato nella terra d’Avelllino, dove si legge che la terra e gli animali tremarono il giorno in cui Dio creò l’uomo. Visione profetica dell’oggi. Francesca de Carolis non fa sconti: “A proposito, siete andati a votare? A piantare il vostro seme di democrazia, in difesa della Terra…”.

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Dirottamento e selfie, fotografia di questo tempo stralunato

Tempi stralunati, ammette Francesca de Carolis, che non è certo espressione della banalità. “Verità e follia, sospesi nell’attimo della posa. E non so quale dei due volti […] dia più da pensare. Se quello smarrito del dirottatore che già sembra vedere la fine della sua avventura, o quello dell’inglese, pure a un drammatico bivio della propria esistenza e che… ‘che volete? non avevo niente da perdere’, dicono abbia risposto alle polemiche scoppiate a proposito appunto dell’idea di quella foto.

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Pasqua e terrorismo: Cristo e Giuda, bene e male tragicamente intrecciati

Randagiando intorno alla Pasqua… inciampando ogni volta nella figura di Giuda, che senza di lui forse nulla si sarebbe compiuto… Un pensiero, oggi, per Giuda iscariota, accomunato a Cristo da un destino di amore e morte. Tutto il Bene e tutto il Male (condannato ad essere tale per il trionfo del Bene), abbracciati insieme… Bene e male tragicamente intrecciati, nella terra comune della violenza, del denaro, della miseria, dell’ironia, della disperazione e dell’innocenza, delle periferia delle nostre anime. Mentre qua e là, sullo sfondo, a tratti fa eco l’esplosione di attentati.

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Poesia in gabbia per catturare i tuoi deserti

Per la giornata mondiale della poesia, l’idea di un gesto rivoluzionario: comprare un libro di poesie. Gatto Randagio aderisce, e suggerisce una cosa ancora più rivoluzionaria: cercate poesie scritte in carcere.
-A cosa serve la poesia? “La poesia ti aiuta solo a catturare i tuoi deserti”. E’ un verso da Canzone corta, di Emidio Paolucci, la raccolta “Senza Speranza e Senza Disperazione”. E poi “Giovanni dalle Notti nere”

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I neri di pelle, i neri di anima e i profughi di Casale San Nicola

Settantasette profughi ospitati nel Casale San Nicola, Roma Nord, dovranno sloggiare. ‘Motivi ambientali’, non si vergogna di scrivere il Prefetto che accoglie le proteste organizzate dei fasci di Casa Pound. Memoria di Brecht: «Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare».

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Fuori dal manicomio il lieto fine. Follie tra giustizia e psichiatria

L’incubo malattia mentale che chiudevi in manicomio per non vederla. Lieto fine per la storia di Antonio, già raccontata, finito poco più che diciottenne in un ospedale psichiatrico giudiziario per un perverso gioco di rimandi fra giustizia e psichiatria. L’equivoco tra esigenze di cura e sicurezza collettiva.

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Ergastolani senza scampo, libro, quotidianità, l’ora dei limoni neri

‘Lo spirito di vendetta non ha copertura costituzionale’. ‘Gli ergastolani senza scampo’, libro a 4 mani, un ergastolano e un docente di Diritto costituzionale. La bugia che l’ergastolo non lo sconta nessuno: stragrande maggioranza di ‘ostativi’, destinati a uscire dal carcere solo da morti. ‘Scadenza pena: 31/12/9999’. Linguaggio dell’informatica penitenziaria”. Un computer, che l’ergastolo non lo può capire, una data deve pur metterla…

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Carnevale da Gatto randagio, troppe maschere poche persone

A proposito di maschere e mascherate. L’infelice idea di una ditta inglese che ha proposto sul suo sito di vendite online una maschera da “piccolo migrante”. Che è come dire ai ragazzini che è solo tutto un gioco. Pirandello: “..nel lungo tragitto della vita incontrerai molte maschere, poche persone”.

 

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GATTO RANDAGIO
Utopia, il passo oltre
dopo Tommaso Moro

Utopia, l’isola dotata di una società ideale immaginata da Tommaso Moro 500 anni fa. Lui perse la testa ma altre utopie migliorano il mondo. Utopia, quella cosa che quando facciamo un passo verso di lei si sposta di un passo, e se ne facciamo due, si sposta in avanti di due passi… e così via.

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GATTO RANDAGIO
Gli orrori del mondo
se ti piombano addosso

Francesca de Carolis, forse un po’ maga, sembra sentire sulla pelle il bello e il brutto del mondo che quasi si nasconde, ma c’è. Questo ‘Gatto randagio’ è nato prima della follia di Parigi, eppure, sensibilità premonitrice, ci narra di quando l’odio assoluto cancella l’uomo. E di Resistenza alla follia

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Remocontro