‘Domenica delle salme’ di De Andrè e i ‘cattivi per sempre’

Domenica delle palme per noi che, volendolo, potremmo celebrarla andando in chiesa. ‘Domenica delle salme’, citando De Andrè, che Francesca de Carolis usa per raccontarci ancora una volta dei ‘Cattivi per sempre’. Ergastolani senza possibile redenzione nella pena. E del digiuno nazionale indetto dall’Associazione Liberarsi per venerdì santo…
– Gatto randagio-Francesca de Carolis questa volta sostiene la sua battaglia contro la ‘pena di morte in carcere’, con una forte dose di indignazione. Recenti minime riforme del regime carcerario, e “politici che parlano senza aver letto ciò su cui si esprimono”.
– Ma come cantava De Andrè.. ” La domenica delle salme / nessuno si fece male / tutti a seguire il feretro / del defunto ideale…”

Leggi Tutto
Il decoro di Genova nei cassonetti

Decoro, dignità oltre l’aspetto, sopratutto nei modi, nell’agire, dall’enciclopedia Treccani. Scarse letture, sembrerebbe, della nuova giunta al comune di Genova che ha deciso di multare chi rovista nei cassonetti.
Quelli che per povertà, per fame, per disperazione?
– “Applicheremo il provvedimento con criterio e con rispetto nei confronti delle persone indigenti”, cita Gatto randagio-Francesca de Carolis, che, con feroce ironia, ricorda Goebbels col grande regista Lang, su chi avrebbe deciso chi era ebreo o non lo era.
– Un dubbio: «Chi è che davvero sottrae decoro al mondo? Di chi bisogna davvero avere ribrezzo?».
– La risposta di Elias Canetti: «Diventiamo tutto ciò per cui abbiamo avuto un particolare ribrezzo. Ogni ribrezzo era un cattivo presagio. Ci siamo visti in uno specchio deformante del futuro, senza sapere che guardavamo noi stessi».

Leggi Tutto
‘Il Marina’ e Lucia, 100 anni diversi

Marina, che quando nacque, nel 1914 si chiamava Enrico Ferrari. ‘El Marina’, che un po’ tutti conoscevano nella zona del Basso Sarca, lassù, nel Trentino…
Dolci e amari i ricordi che Lucia Calzà raccoglie fra Arco, Priò, Val di Non… per le valli dove Marina girovagava a piedi, spingendo un carrozzina con una bambola, seguita da un cagnetto… benvoluta un po’ da tutti …
Gatto randagio-Francesca de Carolis, su temi delicati e complessi come l’intersessualità, la transessualità, l’omosessualità, ma anche di quel veleno sottile che è la discriminazione..
Marina, biasimata, derisa, “messa all’indice come perversa peccatrice contro la natura e contro dio”, col fascismo diventa minaccia per la razza e viene spedita al confino, a Ustica. Poi arriva la democrazia, e lei finisce nel manicomio criminale di Volterra, poi in quello civile di Pergine…

Leggi Tutto
Querce di Sardegna il vento e Faber

‘Buon compleanno Faber…’ non solo in televisione, nella Sardegna seconda patria di De Andrè dove, a Carloforte, lui poteva sentire il genovese antico dei suoi avi.
Francesca de Carolis, molto gatto domestico oggi, si coccola attorno a Cagliari, a ‘Casa Madda’, Madda da Maddalena, e alla vicina quercia piegata dal maestrale ma che sempre resiste.
Vite contese, come tutte quelle che attirano i racconti di Francesca.

Leggi Tutto
Bea e tutti quei bambini volati ad abbracciare la luna…

Nella foto di copertina i funerali di Bea, peluche e palloncini per l’addio alla bambina di 8 anni affetta da una malattia senza nome che imbrigliava il suo corpicino in un’armatura.
– Bea, tanti al bimbo sofferenti, e un libro ad esorcizzare l’indifferenza.
– La “Brevissima storia di una bambina e una gatta che volevano vivere aggrappate alla luna”.
– Gatto randagio-Francesca de Carolis oggi ci costringe a leggere di una gatta di panno, una gatta anemica… perché costretta tra le pareti di una stanza d’ospedale.

Leggi Tutto
La macchina degli abbracci, l’amore e l’autismo

Una macchina per gli abbracci. Una gabbia che si stringe e ti protegge senza la minaccia di un rapporto umano. Come l’arla, la gabbia usata dal veterinario per le mucche che le calma e le aiuta. Una diciottenne autistica che aiuta prima se stessa e poi, divenuta docente universitaria, cerca di suggerire come, ‘se ti abbraccio non aver paura’.
L’amore al tempo dell’autismo… “Autismi, meglio si dice. Perché molto ampia è la variabilità nello sviluppo delle manifestazioni del disturbo (più diffuso di quanto si pensi… anche se i dati sono piuttosto eterogenei, si può parlare di un’incidenza di 1/130)… la variabilità anche nei gesti dell’amore…”.
Francesca de Carolis incorreggibile portatrice di temi onerosi con parole lievi.
Che ovviamente l’autismo lo fa passeggiare anche in carcere.
“Ascolta i miei passi”, l’invito. Rimando alle parole di Pirandello: “Ascolta i miei passi. Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io”.

Leggi Tutto
Sensibilità Chimica Multipla, MCS, sigla dell’esclusione

«Sensibilizzazione Chimica Multipla. Tenete a mente questo nome. È una delle troppe cose del nostro tempo in corsa, sempre più inquinato, che non vogliamo sapere». Francesca de Carolis sul fronte della esclusione medica, oggi.
– Malattia da avvelenamento ambientale, la potremmo chiamare, ad allarmare ciascuno di noi.
– Malattia non riconosciuta dal nostro Sistema Sanitario Nazionale, come invece avviene in tanti paesi europei e non europei.
– Come scriveva il filosofo francese Bergson negli anni trenta: «l’umanità geme, per metà schiacciata sotto il peso dei progressi che ha fatto».

Leggi Tutto
‘Oui, je suis Catherine Deneuve’, ma tra libertà sessuale e violenza…

La denuncia di violenze sessuali ripetute nei rapporti gerarchici tra uomini e donne. Gli outing coraggiosi e il movimento Me too che nella moltiplicazione mediatica insistita non ci ha guadagnato. E l’ancor bella e seducente e intelligente Catherine Deneuve che difende la ‘liberté d’importuner’, indispensabile alla libertà sessuale. L’equivoco delle parole, tra corteggiare, importunare, violare.
– Per Gatto randagio-Francesca de Carolis, un manifesto fuori tema quello di Catherine e altre 100.
– L’equivico delle parole, dal corteggiamento, all’importunare, alla violenza.
– Nodo della questione, per Francesca, il rapporto di potere,
– Ogni volta che si ha di fronte qualcuno dal quale si dipenda per un sì, per un no, per un proprio spazio nella vita, pubblica o privata che sia…
– Rapporti di potere dove la libertà non è mai davvero libera..

Leggi Tutto
Cellulare trasporto detenuti, cella, telefono e galera

Sinonimi e contrari, cellulare (trasposto detenuti), cellulare (telefono senza fili), telefono e carcere.
– Gatto randagio sempre a miagolare attorno ai temi e più controversi.
– «Il telefono. La tua voce… Ci danna e ci conforta, ci insegue ovunque, oggi… ma ancora si infrange sulle mura delle nostre carceri… ».
– Ma questa volta Francesca de Carolis si fa scavalcare a sinistra dalla Francia (Madame Macron?): nelle carceri francesi i detenuti potranno avere presto un telefono in cella… apparecchi telefonici in più di 50.000 celle di circa 180 prigioni.
– Per aiutare a mantenere più saldi i legami familiari e favorire un futuro reinserimento…

Leggi Tutto
Piccola fiammiferaia e fiabe alibi

Una fiaba che arriva con il vento del nord e sa di neve e freddo. Quando Hans Christian Andersen l’ha scritta a Copenaghen, metà 1800, la vita era decisamente più dura e non solo in Danimarca.
– Nel racconto di capodanno, Gatto randagio non ci fa sconti e, a rischio di rimorsi pre veglione, ci ricorda le tante/i tanti, troppi piccoli e vecchi fiammiferai che vivono ai margini della nostra abbondanza.
– Non è argomento da ‘premio letture’, ma Francesca de Carolis, il remare contro lo ha dentro per natura.

Leggi Tutto
Quanno nascette Ninno a Betlemme e il pianto di Colapesce

«Quando nascette Ninno… non c’erano nemici sulla terra, la pecora pascolava con il leone, si vide il capretto giocare con il leopardo, l’orso con il vitello… e con il lupo in pace l’agnello..»
La Cantata dei Pastori, testo della tradizione del teatro barocco napoletano che narra del viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme e delle insidie dei diavoli che tutto s’inventano per impedire la nascita di Gesù…
– Francesca de Carolis inevitabilmente natalizia, che completa il suo racconto-parabola con la leggenda di Colapesce, il ragazzo di Messina fatto mezzo pesce per punizione divina.
– Colapesce testimone “della strana pesca delle reti di Portopalo, che prime svelarono al mondo il cimitero che è diventato il nostro mare …”.
– “Piange Colapesce, che cercando un bambino da mettere nel suo presepe d’acqua, troppi ne ha visti affamati, calpestati, lacerati, insanguinati, massacrati… vittime della cattiveria ingorda e della crudele ipocrisia del mondo”.

Leggi Tutto
Omar Millequerce, anima nomade

Un ragazzo genovese, figlio di una mamma siciliana e di un papà palestinese, conteso e strappato tra due famiglie. Uno delle centinaia di casi ogni anno di sottrazione di minori alla rottura di matrimoni e rapporti.
Omar si racconta in un libro, «I miei due cuori nomadi», Francesca de Carolis lo racconta a noi in questo ‘Gatto randagio’.
Ma Omar lo racconta meglio di tutti un sua anonimo amico sardo-genovese: «Belin, Omar, hai il sangue di mille querce!».

Leggi Tutto
Donatori di voci per libri parlanti

Gli ‘audiolibri’ e i donatori di voci: volontari per aiutare chi non vede ad accostarsi alla lettura e allo studio.‘Audiolibri’ il termine tecnico. ‘Libro parlato’ se vuoi dire di tutta l’umanità che c’è dietro…, ci sollecita Francesca de Carolis che racconta di cosa fanno a Feltre, per dirci del problema generale.
E certo non sapevamo che ipovedenti e ciechi leggono molto più della media degli italiani.
Insomma la lettura è per tutti, ma proprio tutti. Come per Renzo che a vent’anni all’improvviso non ha visto più, ma che, attraverso i libri tecnici che qualcuno gli ha letto, è diventato ingegnere. Grazie anche ai grafici tessuti col filo su stoffa dalla madrina.
«Se ognuno è ricco di quello che dona… pensate quanta ricchezza…»

Leggi Tutto
La storia di Viola e altri fiori e i tanti Barbablu

A ridosso di una giornata contro la violenza sulle donne, Gatto randagio ridiventa Francesca de Carolis. Che ci racconta di Viola, prima donna a dire di no al ‘matrimonio’ riparatore dopo la violenza, di altri fiori e petali strappati, e di tanti Barbablu.
«Un’Italia in cui un articolo del codice civile prevedeva il matrimonio riparatore, dove la violenza sessuale era “oltraggio alla morale” e non alla persona…».

Leggi Tutto
La favola di Cappuccetto rosso e la favola della legalità

Tempi di severità chieste a furor di popolo e la giustizia appare a volte una favola. Ed ecco l’invenzione della ‘Notte della legalità’ che a Nuoro propone la rivisitazione giustizia attraverso la favola. Riproponendo il processo al lupo che ha mangiato nonna e nipotina vestita di rosso…
L’arcinota favola del lupo con tanta fame e di quell’antipatica col cappellino Rosso che non gli dà neppure un pezzetto di focaccia destinata alla nonna, e lui alla fine se le mangia tutte e due.
Complessità di giustizia, con la corte popolare di ragazzini di Nuoro che alla fine punisce il lupo ma gli concede le attenuanti per fame e costringe ragazzina, nonna e cacciatori ad essere un po’ meno egoisti.
Peccato l’assenza di immagini per un bella iniziativa. Supplisce per fortuna il bel racconto di Francesca de Carolis

Leggi Tutto
Viaggio di Antonia al termine del manicomio

Antonia Bernardini morì a 41 anni, bruciata viva sul letto di contenzione, nel manicomio giudiziario di Pozzuoli. Il giorno in cui moriva anche l’anno. Era il 1974.
Muore dopo quattordici mesi di manicomio, quarantatré giorni consecutivi di contenzione. Prima di spirare riuscì a dire che aveva acceso un fiammifero per attirare l’attenzione, lei che chiedeva da tempo un po’ d’acqua…
Le condanne inflitte al direttore del manicomio criminale di Pozzuoli, al suo vice, a una suora e a tre vigilatrici che lì lavoravano, vengono ribaltate in Appello e la Cassazione seppelliscela vicenda
Antonia sembra essere morta di follia, considera Francesca de Carolis, ‘Se il direttore dell’istituto di Pozzuoli, Francesco Corrado, può dire: “… tra pazze criminali sono cose che qui possono succedere”.
‘Vite di donne infami’, ‘streghe del nostro tempo’, vittime del Medioevo contemporaneo al quale erano state consegnate

Leggi Tutto
Remocontro