Nel silenzio la musica del mondo

Gatto randagio, oggi in vena di romanticismo, in riva al mare. Ad ascoltare la musica delle onde.
-“Inattesi”, un canto composto per una bambina appena nata, e dedicato a tutti i bambini.
-Una pausa di dolcezza, per ricordare che anche chi non è aspettato ha diritto di essere compreso e merita di ricevere dignità.
-Ed essere guidato nei “primi passi delle tante rotte da seguire e dei tanti sogni da costruire”.

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Quando gli zingari avevano le ali

Gatto Randagio si interroga sul vuoto lasciato da zingari e mendicanti “scomparsi” dalle strade del suo percorso. E, respinti tutti quelli che si vuole respingere, sul vuoto che verrà.
-Un giro di gonne variopinte e una preghiera, per esorcizzare il sistema chiuso e grigio nel quale ci stiamo asserragliando.
-Pensando alle persone, di tutte le presunte razze che non appartengono alla presunta nostra italica, oggi nella scomoda posizione di bersagli del “fascileghismo” nostrano che vuole schedare, buttare fuori, punire, allontanare…

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Cinque brigatiste e uno scrittore nella trappola del fuorigioco

Gatto Randagio oggi lascia la parola a Carlo Miccio su un incontro a Rebibbia con cinque ex brigatiste.
-Un insolito invito a pranzo, per parlare della “trappola del fuorigioco” e di “posizioni disallineate”.
-Intorno a una tavola imbandita con verdure dell’orto e una disarmante umanità.

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Salvini col rosario e l’altra verità di un certo Jesus

Cos’è un cristiano, si chiede oggi Gatto randagio di fronte a chi fomenta intolleranze dichiarandosi cristiano.
-Il salesiano Gerardo Lutte e i seguaci del vangelo senza compromessi. E un libro “scandaloso” sulle tracce della verità.
-Gatto Randagio suggerisce: guardatevi da chi brandisce rosari e crocefissi come clave (e chissà cos’ha capito, del vangelo). Lo ha fatto, tragicamente, a suo tempo, anche l’Inquisizione.

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Escandescenze fuori di testa e ‘legittima difesa’

Il giovane equadoregno di 20 anni che dava in escandescenze ucciso a Genova con 5 colpi di pistola nel tentativo di fermarlo. ‘Tso’, trattamento sanitario obbligatorio, fu detto, ma Gatto Randagio dubita e solleva interrogativi.
-Fragilità e forse impreparazione, di fronte a una persona esasperata e disperata, impaurita, evidentemente poco capace di controllo.
-Mentre si parla di Tso come fosse una misura di polizia…
-‘Difesa sempre legittima’ la versione politica dello stesso travisamento, sostiene Francesca de Carolis.

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Giardino segreto nel cortile, l’anima dei luoghi e il Gigante egoista

‘Un’orda di ragazzini schiamazzanti riempie di voci e giochi i vialetti del giardino condominiale’. ‘Grida, tonfi, gli acuti, lo scalpiccio..’. ‘Pazza musica di una banda scalmanata..’.
‘Quando i bambini potevano godere di spazi aperti e liberi’, ricorda Gatto randagio che per sua natura non ama le restrizioni condominiali.
Poi, il suo alter ego umano, Francesca de Carolis, quel vociare schiamazzante lo riempie di cultura.
-Il “genius loci”… l’anima dei luoghi del sentire pagano, in un bel libro di James Hillman.
-O la bambina dai capelli rossi, del sogno d’amore di Charlie Brown…
-Infine, mandare per raccomandata a tutti i condomini d’Italia il testo de “Il Gigante egoista” di Oscar Wilde…

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alt="La vita come un treno in corsa"
La vita come un treno in corsa, corri corri ma valgono le soste

Gatto randagio in ‘favolese’, oggi, ma per portarci alla nostra attualità di vita.
-Erich Fromm: “L’uomo moderno pensa di perdere qualcosa, del tempo, quando non fa le cose in fretta. Però non sa che fare del tempo che guadagna, tranne che ammazzarlo”.

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Scuola di gomme, cuori di pietra, la rabbia del vento

Gatto Randagio in trasferta oggi, Palestina, nell’attualità straniante di un Medio Oriente che ormai, di medio, ha soltanto governanti mediocri accanto ad assolute sofferenze e prepotenze. Oggi, l’ordine di demolizione della scuola fatta di gomme a Khan al-Ahmar, ragazzi palestinesi e beduini, o Gaza, gli ultimi uccisi a fare solo numero.
Trent’anni fa, iniziativa umanitaria ‘Salaam, ragazzi dell’Olivo’, memorie, speranze deluse, rabbia.
“La Rabbia del vento”, aveva scritto S. Yizhar, uno dei padri della letteratura ebraica, oltre cinquant’anni fa. La cacciata della popolazione araba dalle sue terre e i dubbi sulla liceità morale e l’opportunità politica di queste azioni.

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I gatti di Istanbul, da farne un film

Gradisci una tazza di çay? Gatto randagio legittimamente incantato dai tanti suoi simili nella aggattatissima (folla di gatti) Istanbul. Perché l’ex Bisanzio o Costantinopoli, è città di mare e i gatti sui velieri di un tempo erano l’assicurazione del carico contro la voracità dei topi. E perché, nella successiva Istanbul musulmana, vale la memoria di Maometto che concede un lembo del suo mantello a un gatto.
Gatto Randagio nostrano oggi ci parla di “Kedi, la città dei gatti”, un documentario per gattofili ma non soltanto. Da leggere il pezzo, da vedere il film.
Francesca de Carolis, trasposizione umana del Randagio, invece si rivela distratta.
Immemore del fatto che chi mette in pagina i suoi sempre creativi (e spesso impegnativi) ‘domenicali’, a Istanbul ha trascorso gli ultimi 5 anni di Rai, tra i gatti di Cihangir (leggi Gianghir), quartiere tra Galata (la torre di noi genovesi) e il Bosforo.
Cihangir dove i gatti superano per numero i cristiani (i musulmani forse no), spostando la loro flemma a coda alta tra Orhan Pamuk, che lì scriveva per prendere il Nobel, o l’attrice Serra Yılmaz, che recita anche in italiano. Lì dove un tempo passeggiava anche un antico corrispondente Rai.

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Pisacane e l'amore di Enrichetta
300 giovani e forti a Sapri, Pisacane e l’amore di Enrichetta

Ripasso scolastico: Carlo Pisacane, patriota e rivoluzionario italiano, amico di Giuseppe Mazzini, Goffredo Mameli e Giuseppe Garibaldi. Il duca Pisacane, nel 1857 decide, assieme a 300 giovanotti armati, di tentare una rivolta popolare contro il regno borbonico nel salernitano.
Sbarca a Sapri ma a Sanza, la popolazione sta col Re, e lui, assieme ai suoi, che “Eran 300, eran giovani e forti, e sono morti’, poeteggerà Luigi Mercantini.
Ma gatto Randagio-Francesca de Carolis legge la storia a modo suo, e ci racconta di cosa si lascia alle spalle il 39enne Pisacane. Semisconosciuta splendida storia d’amore dove scopri che più eroica dell’eroe è Enrichetta di Lorenzo, la donna che lo ha amato contro tutto e contro tutti. Prima di quei 300 giovani e forti.

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L’aquila e il bambino, e perché gli uomini si uccidono tra loro

L’aquila e il bambino, fiaba antica che prova a spiegare perché gli uomini si uccidono tra loro.
-Un bel racconto che arriva dal Burkina Faso col suo leggendario presidente, Thomas Sankara, a cui il sogno di un’economia di pace che potesse sollevare il paese dalla miseria costò la vita.
-E la fiaba narra del primo omicidio… E la maledizione che ne è seguita ancora grava su di noi. “Giusto in questi giorni, che abbiamo letto della follia delle spese in armi nel mondo…”, confessa Francesca de Carolis, ingenuo gatto randagio. Ingenuo come i disegni dei ragazzi di Aiwa, Aliou, Ibrahim…

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Il pazzo, il Re, Basaglia e il saggio Bertoldo

“-Qual è il più gran pazzo che sia?” chiese il re.
-“Colui che si tiene il più savio” rispose Bertoldo.
-I quarant’anni della legge Basaglia che “restituì ai ‘matti’ libertà, diritti e dignità”.
-“Guida alla salute mentale, per la conoscenza delle cure e dei servizi”, propone Oggi Gatto randagio-Francesca de Carolis.
-516 milioni le persone affette da disturbo mentale, dice l’organizzazione mondiale della sanità.
-A cui aggiungere circa 1120 milioni di persone con disagio più o meno grave.

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‘Stanze sospese’ pure fuori Bollate, gli ICAM e Moke

‘Stanze sospese’ anche fuori Bollate. ‘Mica siamo a Bollate’, quasi a dire del lusso. Ma parliamo di galere. Semplice dignità carceraria, cosa rara.
-Progetto di designer e detenuti al Fuorisalone milanese.
-Gli arredi per bambini degli ‘Istituti di custodia attenuata’, gli ICAM, dove sono le donne con bambini, solo 5 in tutto il Paese.
-Creature tra le sbarre.
-Per Francesca de Carolis, il parallelo facile con Moke, emozione diffusa del momento, il gorillino nato nello zoo di Washinton, anche lui tra le sbarre.

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‘Fuoco di legna, anime in cielo’, Faber e i suoi ‘cattivi maestri’

Un viaggio che parte da Omero e arriva a Saramago, passando per Caproni, Gramsci, Tenco, Pavese, Fernanda Pivano, la Beat Generation, Pasolini, Marcuse, la Scuola di Francoforte, Mutis, Céline… che di De André tutti furono “cattivi maestri”, e la traccia di ciascuno viene letta, indagata, scovata quando a noi profani nascosta, nei testi del cantautore.
– Franca Canero Medici, che è docente di storia e filosofia in un liceo romano e al cantautore genovese ha già dedicato altri saggi, e Francesca de Carolis, lettrice ma non soltanto.
– Con la voglia di ritrovarli tutti, “questi artisti e i tremendi maestri, che pure hanno affollato le nostre letture inquiete di gioventù”.

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Wali e l’Afghanistan talebano dove ora volano i bambini-bomba

«Io invio la mia storia per trasmettere la voce di centinaia di bambini che vengono usati come bombe… miei amici che ancora si arruolano con i talebani e poi vanno con il giubbotto esplosivo e la chiave del paradiso al collo per uccidere gli altri…».
– Walimohammad Atai, Wali, afghano in Italia, il suo racconto attraverso le sensibilità di Francesca de Carolis.
– L’Afghanistan che qualcuno a Remocontro ha conosciuto direttamente risale al 2001. Wali racconta il dopo ‘liberazione Usa’, gli anni terribili dei bambini bomba e il prima ormai dimenticato..
– Anni ’70… «un tempo in cui le donne neanche portavano il velo e il diritto all’istruzione era libero… e questo in un paese musulmano… cosa che sta a significare che il problema non è l’islam ma gli interessi che girano intorno all’Afghanistan».

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Dove è sempre venerdì di passione, apocalisse Siria o Gaza o…

Per i credenti la Resurrezione, per la storia sofferenze e morte. ‘Quale resurrezione nei luoghi, così vicini così lontani, dove la vita sembra essere un solo eterno venerdì di passione… dove solo la morte trionfa…’, si chiede Francesca de Carolis.
– «E se fosse tuo figlio?», la domanda da porsi nell’assistere a certi fatti del mondo.
– «… oggi, rimane il dolore impossibile delle madri delle nostre guerre… sullo sfondo di cieli grigi e polvere, e pietre aspre che sono ossame. Nessuna resurrezione per i figli di queste madri (e dei padri)… quando non sono anche loro a morire… quando non riescono a fuggire…»..

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Remocontro