Giustizia, più spada o più bilancia?

Gatto Randagio ci propone oggi, con un libro, una riflessione sugli atti di clemenza…
Immagina già… Amnistia, indulto, grazia, commutazione della pena… che fastidio… che cosa contro corrente!
Eppure capire cosa è cambiato dall’amnistia di pacificazione del ’46, passando per le tante che si sono susseguite fino all’interruzione del ’92, per arrivare alla grazia concessa agli agenti della Cia che rapirono l’imam di Milano… aiuta a capire molto del nostro paese.
“A cosa serve la clemenza? A togliere di mezzo dal mondo del diritto l’inimmaginabile, il non pensabile che ancora accade nei nostri penitenziari”.

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Il vento, soffio della vita

In giorni devastati dal vento, Gatto Randagio ancora rema contro, e il vento insegue per leggervi speranza di futuro… Complici due immagini: i panni stesi fra i vecchi e abbandonati palazzi di Catania, e il giovane palestinese che affronta con la fionda le pallottole del nemico. Cosa le accomuna? Secondo il Randagio, le accomuna il vento… che con voce diversa, ma con la stessa forza, è lì, a cacciare via spiriti cattivi e di morte, e reclamare la vita.
Il documentario di Ivens, dove il vento è il soffio della vita e simbolo delle cose che cambiano…

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Il gatto di Admira nella Sarajevo crudele dell’assedio

Gatto randagio oggi, invece del suo solito remare contro, ci propone un vero racconto, breve ma impegnativo.
Racconto comunque alla Francesca de Carolis, che mica può scrivere direttamente, come abbiamo fatto in molti, della tragedia dei due fidanzatini di Sarajevo uccisi sul ponte della fuga dall’assedio.
No, la storia di Admira, ragazza musulmana, e Bosko, ragazzo serbo, nella Sarajevo di quei maledetti primi anni ’90, ce la propone attraverso gli occhi di ‘Yellow’, gatto bosniaco, privato delle coccole di Admira, che vive quella sparizione e si interroga.
Vale la pena di leggerlo e di andare col cuore e la memoria in quella Sarajevo di follia e disperazione tra il 1992 e il 1995, assaggio di odi che si riaffacciano in troppe parti d’Europa.
Chi sta mettendo in pagina il racconto di Gatto randagio e che il quella Sarajevo dei troppi Admira e Bosko c’era, ha i lucciconi agli occhi per ieri, e anche tanta paura per l’oggi e il domani prossimo.

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Musica e artisti di strada a Roma, anche loro finiti in una buca

Gatto randagio incontra il movimento Strada libera tutti. Gli artisti di strada contro la delibera del comune di Roma che vieta la musica in alcune delle più belle piazze del centro. E comunque, niente amplificatori…
-Tristezza delle tristezze, per queste città dove si vuol far pulizia di tutto ciò che non è irreggimentato, che non risponde alle regole del commercio, che non compra, che non si vende, che non è “per bene”.
-Il ricordo del duo Otto e Barnelli, buskers star de L’altra domenica.
-L’invito a riconoscere in ognuno degli artisti che almeno una volta vi sarete fermati ad ascoltare in qualche piazza, qualche sera, sotto qualche luna… la struggente bellezza del

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La maledizione del grande cervo, caccia e barbarie

L’uccisione vigliacca di un capriolo e del suo cucciolo, e un pensiero alle migliaia e migliaia di animali vittime dei cacciatori, dai bracconieri a quelli che pur si muovono nei limiti sempre più “elastici” delle norme che regolano l’attività venatoria, e che sempre meno tutelano come dovrebbero la nostra fauna…
-Eppure già Pitagora sosteneva che l’uccisione degli animali fosse da vietare per tener lontano la ferocia dall’animo umano.
-La leggenda del santo ospitaliere, Flaubert e la maledizione del grande cervo. In attesa della rivolta delle vittime miti…

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L’indecente guardarsi negli occhi

Gatto Randagio riparte dai suoi incontri in carcere per parlarci di un’abitudine che fuori abbiamo perso: guardarci negli occhi. Forse è per questo che dopo il colloquio con persona detenuta gli prende un sottile giramento di testa. Sostenere per due, tre ore, lo sguardo di una persona che mai allontana gli occhi dai tuoi non è cosa di poco impegno.
-L’ebbrezza, nell’era degli smartphone, di connettersi con una persona e non con uno schermo.
-Incontrarsi negli sguardi, atto rivoluzionario e “indecente”.

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Tre donne e il miracolo da 5 euro

Gatto randagio ci racconta tre incontri. Tre donne e il loro stupore di fronte a un’elemosina di cinque euro.
-“Ma è sicura che non la metto in difficoltà? Ne è certa? … Sa… la gente dà solo rametti…”
-“… un pugno di spiccioli… li teniamo in tasca, così, come rimanenze… neanche li contiamo, a volte… come avanzi che a poco o nulla ci servono…”
-Cinque euro… fragile sipario di carta… fra l’ansia del nulla e la speranza che… “me li farò bastare…”

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Se, il primo giorno di ‘non scuola’

Riaprono le scuole ma non per tutti.
-Gatto Randagio si interroga sui percorsi interrotti dei bambini rom sgombrati dal Camping River. Una storia di violazione di diritti che si ripete negli anni, complice la nostra indifferenza.
-“Perché quello nei confronti dei Rom sembra l’ultima forma di razzismo ancora accettato”.
-Un documentario tedesco su “Il razzismo invisibile”, ricordando il 12 settembre di ottanta anni fa, il primo giorno di “non scuola” degli studenti ebrei…

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Bambole per il sesso, un bordello dove perdere se stessi

L’apertura a Torino della casa d’appuntamento con bambole per fare sesso.
Una gran pena davanti all’immagine di donnine in silicone in attesa di clienti. E due domande: cos’è, cosa diventa, l’idea di donna… e cos’è un uomo, che idea ha di sé…
La reificazione della donna, fra orrore e consumismo.
E quale immagine di sé può restituire lo sguardo immoto di questi simulacri di donna? Solo il precipizio del vuoto nel quale si perde se stessi.

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«La sposa è bella ma è sposata a un altro uomo»

Settant’anni fa la fondazione dello stato di Israele. Per il popolo palestinese fu la Nakba, la catastrofe. E l’oscuramento della storia della popolazione che viveva da secoli dove i sionisti, cacciandoli, hanno fondato il loro stato. Una realtà che abbiamo rimosso, ma che è fondamentale conoscere per capire, e restituire la verità che la narrazione oggi prevalente vuole offuscare.
Gatto Randagio ci propone oggi la lettura di “Israele mito e realtà”, di Michele Giorgio e Chiara Cruciati, che percorre la storia dell’idea di Israele dalla nascita a oggi, a partire da contraddizioni irrisolte che sono anche le nostre. E il documentario di Sahera Dirbas, “Estraneo a casa mia”.

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Se gli orizzonti diventano sempre più ristretti

Gatto Randagio torna a parlarci di carcere. La scure del ‘ridimensionamento’ sulle attività di “Ristretti Orizzonti”, realtà che nel carcere di Padova da vent’anni porta avanti progetti straordinari, che tante cose in meglio hanno cambiato, nel carcere e nelle persone, anche fuori.
-Gli incontri con le scuole, laboratorio di conoscenza e di relazioni.
-“Se le scuole fossero meno carceri, se le carceri fossero più scuola…”, il filosofo Giuseppe Ferraro, che definisce il carcere lo specchio infranto della società, quello in cui la democrazia si infrange.

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Fascisti su Marte e CasaPound a Ostia

Gatto Randagio molto preoccupato dopo il blitz di CasaPound sulla spiaggia di Ostia, “epigono” illegittimo dell’operazione “spiagge sicure”…
-Tutela delle griffes nostrane? Lo stupore di Pasquale, il sarto di Gomorra, che vede in tv, sulla passerella degli Oscar, un vestito cucito da lui in una fabbrica in nero di Arzano.
-Intanto CasaPound annuncia, sempre a Ostia, nuovi blitz. Interverrà qualcuno, vigili urbani, forze dell’ordine a fermare l’illecito?

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Razzista chi? Due sole razze, chi ha e chi non ha

Anche questa domenica il Randagio ha una domanda. A proposito di un dibattito che a tratti infuria… Italiani razzisti? Non razzisti? Più di prima? Un po’ di meno?
-La nonna di Sancio Panza che diceva: “nel mondo non ci sono che due razze, quella di chi ha e quella di chi non ha”.
-L’annuncio razzista, e un po’ volgare, sul regionale di Trenord. Perché controllarsi se dai vertici del paese c’è chi plaude, e linguaggio migliore mediamente non usa?

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Democrazia parlamentare e carcere, il fantasma della civiltà

Il superamento della democrazia parlamentare e l’abolizione delle carceri. La “profezia” di Casaleggio e la proposta di Grillo.
-Due argomenti scottanti, ma solo il primo solleva il dibattito, per quanto, lo hanno detto Voltaire, Dostoevskij…, “è dallo stato delle carceri che si misura la civiltà di un paese”.
-Perché? Gatto Randagio ci chiede di aiutarlo a trovare una risposta al suo interrogativo.

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Il canto del gabbiano Jonathan, o forse Pasquale

Gatto Randagio racconta di aver incontrato Jonathan Livingstone, o comunque un emulo del famoso gabbiano del romanzo di Richard Bach che, spezzate le catene del pensiero e del corpo, ha ritrovato la via del mare… e noi vogliamo credergli.
La lettura de “Il canto degli animali”, di Paolo Isotta, immenso racconto sulla reincarnazione poetica degli animali, per imparare a riconoscere “l’origine comune degli animali e dell’uomo”, che l’arte “canta insieme con la fratellanza che ci lega a loro”. E che troppo spesso, infliggendo loro infiniti patimenti, dimentichiamo.

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Condannato due volte: come reo e come malato

Gatto Randagio non ha tregua, anche guardando la luce del mare ritorna col pensiero nel buio delle nostre carceri.
-Dopo la scarcerazione di Dell’Utri per motivi di salute, si interroga sul destino delle tante persone con nomi forse meno risonanti, ma con patologie altrettanto se non più gravi, che rimangono in carcere.
-La tragica vicenda di Cosimo, trent’anni, epilettico, morto a maggio nel carcere di Secondigliano e i tanti interrogativi che pone.

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Remocontro