«Non in mio nome», Madonne in piazza

“Non in mio nome”, anche per le Madonne, è tempo di resistenza umana civile e religiosa. Un sogno, una visione, un desiderio? Un consesso di Madonne alla vigilia del giorno dell’Assunta.
Il quindici d’agosto, quando le vedrete nei cortei, nelle strade, sui sagrati delle chiese, quando, dai lungomari, le seguirete fino al mare, perché molte, moltissime dal mare ci sono venute in dono… non legatevi all’albero maestro della vostra cecità… guardate le loro lacrime di sangue… non mettete la cera nelle orecchie… ascoltate quello che davvero dicono…

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Uomini o no, corpi che non contano degli umani animalizzati

Quando in carcere il diritto alla salute diventa una questione di classe. L’appello per Mario Trudu, gravemente ammalato, in attesa di analisi e cure.
“Ma volete mettervi in testa che voi detenuti non siete malati come gli altri?”.
“L’invenzione della specie”, un libro per riflettere su corpi che non contano, quelli degli animali e degli umani animalizzati. Della cui carne, tecnicamente e metaforicamente parlando, possiamo tranquillamente nutrirci, dopo aver trasformato in spettri “emozioni, affetti, compassione, corporeità… finitudine”.

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Il Taj Mahal, l’imperatore e la sua amata regina

Questa settimana Gatto Randagio si è perso negli appunti di viaggio di una sua lontana puntatina in India. Appunti nati dall’urgenza di mettere nero su bianco le violente sensazioni provate. E che tutte ritrova, intatte, a distanza di anni.
Fotografie di tutto quello che le fotografie non sono riuscite a fissare. Di queste alcune più emozionanti di altre. Come l’incontro, ad Agra, con il Taj Mahal, pegno dello sconfinato amore dell’imperatore Shah Jahan per la sua regina, Mutmatz…

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Amazzonia. Io mi fermo qui, forse

Oggi Gatto Randagio propone addirittura un salto oltre l’oceano, per arrivare in Amazzonia. Seguendo le tracce di Pietruccio Montalbetti, lo storico chitarrista dei Dik Dik, che (lo sapevate?) è un grande viaggiatore… E se vi sembra troppo per le vostre forze, il viaggio potete sempre farlo attraverso le pagine del libro in cui Montalbetti racconta la sua Amazzonia.

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Cent’anni di memoria, sotto i cieli d’Ogliastra

Da questa domenica Gatto Randagio propone una breve serie di viaggi… e non poteva che iniziare dalla Sardegna.
Un racconto e una mostra fotografica, viatico per un viaggio in Ogliastra, “terra de prata”, terra d’argento. Forse non scoprirete il segreto dei suoi centenari… ma potrete leggere, sui loro volti, un secolo di storia. E chissà che non incontrerete il dio che, dall’alto del Gennargentu, da sempre li protegge. Magari, poi, provate a invocarne, anche per voi, la benedizione…

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Diversamente vivi, voci dal buio del ‘fine pena mai’

Diversamente vivo, due anni di lettere dall’inferno del 41bis. “Snaturati dal vivere e privati della libertà siamo stati dai giusti giustiziati nell’essenza di esistere”.
Cento giorni, le pagine di un diario dal giorno della laurea in carcere, a Catanzaro, quando tutto è attesa di un nuovo futuro… fino all’inaspettato trasferimento in altro carcere lontano… e tutto ricomincia daccapo.
Mentre le cronache ci parlano di carceri sempre più invivibili e pronte ad esplodere, due voci dalla condizione estrema del fine pena mai e del 41bis. Per rompere il muro dell’indifferenza. O almeno provarci…

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Narcisi. Un fiore, una fiaba e la malattia della vanità

Gatto Randagio, in vena di fiabe, ci racconta la storia di Narcisa, rielaborazione siciliana del mito di Narciso. E’ presa solo dalla sua bellezza, incapace d’amare, e l’uomo che l’ama ne è distrutto.
I narcisi intorno a noi, un libro per riconoscerli e liberarsene. Perché “la testa bisogna perderla in due, altrimenti è un’esecuzione”.

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Per non cedere al pessimismo, negare ciò che è ovvio

Appunti, randagiando fra insofferenza, indifferenza, piccole e grandi cattiverie… Giornata tutta da dimenticare per Gatto Randagio. “Ha ragione mia madre che dice sempre che la storia della mucca pazza non è finita lì… è rimasta tutta la pazzia che ha seminato in giro”.
In uno scritto di Luciano Bianciardi la rivoluzionaria formula per non cedere al pessimismo: negare ciò che è ovvio.

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Selfie. Gli adolescenti di Traiano raccontano…

Un iPhone e due sedicenni. Per raccontare il rione Traiano, a Napoli, e i suoi adolescenti, attraverso gli occhi di Alessandro e Pietro. Pensando al loro amico Davide Bifolco, ucciso cinque anni fa da un carabiniere.
Traiano, i cui confini Alessandro paragona alla siepe che “dell’ultimo orizzonte il guardo esclude” e pure riesce a immaginare “interminati spazi di là da quella”…, e dove, come tutti a 16 anni, si sogna l’amore per sempre, “anche se lui passerà anni in carcere”.
Un bel “racconto dal vero” di Agostino Ferrente, per spazzare via un po’ di stereotipi.

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La quinta felicità e i matti della casetta

Laszlo, e poi Esa e poi Euro, e poi Flì… storia degli ospiti della “casetta”. Nel racconto di un obiettore di coscienza che ha svolto il servizio civile accudendo “i matti della casetta”.
L’indimenticabile figura di Laszlo, profugo da Zara… “E dov’è?”. E’ la voce di un ferito a morte: “Eh, Zara… è un posto molto lontano”.
“La quinta felicità”, un libro ripreso in mano, e nulla accade per caso, alla vigilia delle giornate conclusive della Conferenza nazionale della salute mentale.

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Custu est su bellu compleannu miu

A maggio Mario Trudu, ergastolano, ha compiuto quarant’anni di prigionia. E mai un giorno di respiro. Neanche adesso che la sua malattia, sclerodermia ai polmoni, si è molto aggravata.
Lettera di Mario Trudu, dall’ergastolo profondo e senza uscita. “Ma non è tutto questo tempo trascorso in carcere che mi spaventa, a mettermi paura è l’indifferenza…”
E nell’indifferenza, in carcere, ci si ammala e si muore. A qualsiasi età.

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Le parole con cui diciamo il mondo

Gatto Randagio, mentre va a votare dubbioso, si interroga su come le cose siano andate scomparendo sostituite dalla loro simulazione.
Ritrovando le pagine de “Il delitto perfetto”, di Jean Baudrillard. La realtà uccisa dal virtuale.
Un contesto, quello in cui ci troviamo, in cui “il pensiero diventa cosa estremamente rara e proibita, da coltivarsi in luoghi segreti”. Si vede che i ragazzi della scuola di Palermo che hanno realizzato l’incriminato video sulle leggi razziali non hanno letto il libro. Sarebbero almeno stati meno incauti…
In ogni caso, “non ci si sbarazzerà facilmente del cadavere della realtà”.

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Una fiaba, forse, ci salverà

Gatto Randagio oggi invita a rileggere (o leggere se mai lo avete fatto) fiabe. La fiaba che “non ha morale, ma racconta stili di vita che possono aprire orizzonti, personali e politici”.
Fratellanza, uguaglianza, la civiltà che cresce nel viaggio e nell’incontro, la libertà: i valori che la fiaba può ancora insegnarci. Cercando la “Matria” di Laura Marchetti (dove la M è al posto della P).

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Le prigioni della nostra vecchiaia
Dove abitavo? In via della libertà

Gatto Randagio oggi propone una riflessione sulla vecchiaia. A furia di frequentar prigioni, le vede ovunque, e forse non ha torto.
Ci avete mai pensato? E’ una prigione comune, quella di badante e badati, fatta soprattutto di solitudine…
“Vecchi da morire”, un viaggio nella vita delle case di riposo, dove Pietro, che quando gli viene chiesto dove abitava, risponde “in via della libertà”… Ricordando il tempo dei popoli antichi, quando al termine della vita ci si incamminava piuttosto verso luoghi dove ricongiungersi con l’anima della terra…

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Come avere l’uomo che desiderate? Impastatevelo da sole…

Questo è un piccolo appunto pensato per sole donne. Se poi anche gli uomini volessero darvi un’occhiata, giusto per capire…
Una modesta proposta per essere certi di avere accanto l’uomo giusto, modellandolo secondo i vostri desideri. La ricetta in un “cunto” di Basile. Non semplice, e piuttosto costosa. Ma pensate quanto dolore si potrebbe risparmiare…

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La scandalosa morte del passato

Gatto Randagio ancora rema piuttosto contro (ma non è il primo né il solo). D’accordo che Parigi e la sua cattedrale valgono bene una messa, e anche qualcosa di più…
-Ma dove il pianto, dove l’emozione collettiva, così bene orchestrati nelle “messe cantate” officiate da quel Grande Fratello che è diventato il sistema d’informazione mainstream, quando ad essere distrutti sono simboli, altrettanto grandi, di altre culture?
-Sana’a e la scandalosa forza rivoluzionaria del suo passato.

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Remocontro