Elogio della mitezza e del conflitto

Del perché i peggiori imbecilli che incontriamo sono arroganti e saccenti, tronfi di ignoranza, nei modi e nel pensiero. E delle virtù rivoluzionarie della mitezza e del conflitto come forme di relazione umana; imparando a dire no, a non accettare passivamente, ma a difendere le proprie idee e il diritto degli altri ad averne. Diversa è la via della fermezza e del pensiero critico estremo rispetto alla pacificazione stolta che crea ferocia sociale e repressione.

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Contro chi saccheggia la nostra terra e uccide il futuro

Polemos affronta il tema di come coltivare dissenso. Sarà per i falsi profeti di rivolte del marketing, per gli urlatori di slogan, per i troppi paraculi che girano, ma in certi giorni, in certi momenti, bisogna ricordare che esiste qualcosa di più. Che ci sono persone belle, studiosi, artisti, capaci con semplicità di percorrere una strada diversa. Più raffinata, più saggia. Troppo spesso sopraffatta dal rumore e dalle false bandiere.

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Il razzismo dal ghigno fascista e quello elegante e democratico

Il giornalismo indossa il fez. Sul piano del razzismo e delle politiche securitarie c’è da rilevare come una parte dell’informazione democratica cominci a trovarlo grazioso. Polemos per la chiarezza: la destra è destra perché ritiene l’ingiustizia sociale la base filosofica sulla quale basare il diritto del più forte sul più debole. La sinistra, in teoria, no. Che cosa non si fa per il consenso…

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Bruttezze e degrado quotidiani, finte emergenze per assolverci

Polemos attraversa i luoghi della bruttezza. Luoghi comuni, spesso autoassolutori, dove il mostro dell’epoca affonda le radici. Percorso sul sentiero accidentato delle frasi fatte e degli slogan. La resa totale, incondizionata, che va al di là della stessa indifferenza di cui spesso si parla per mettere a fuoco il vuoto culturale in cui stiamo precipitando. Una resa di fronte alla banalità del buon senso comune, che si esercita sul terreno di quei sentimenti e pensieri democraticamente accettabili, condivisibili, informati, che si fa dogma. Scrittura sovversiva sul filo dell’utopia concreta.

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L’«Ecco-cronista» nell’epoca delle bombe d’acqua

Nel giornalismo delle bombe d’acqua (mai di cemento) e del dolore, spiccano due figure mitologiche che incarnano perfettamente gli insegnamenti e il futuro dell’informazione: l’Ecco-cronista e il Microfo-cronista. Polemos si insinua tra le pieghe di queste nuove specie mimetiche, evoluzioni culturali compatibili al dispositivo.

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Se il mondo è buio, si perderà la bellezza e governerà la paura

Contro chi erige, mediaticamente, i monumenti alla bruttezza, alla paura, al razzismo, all’accettazione passiva di ingiustizie e guerre, ma anche alle piccole azioni di stupidità e ferocia che appartengono a questa epoca.

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L’ignoranza dilagante e la camicia nera culturale

Da quando ignoranza è virtù? Viaggiare senza rispetto, votare senza sapere, parlare di tutto non sapendo niente, sembrano le regole. Occorre reinventare modi e cultura. E opporsi anche quando tutto sembra perduto. [Antonio Cipriani]

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Quanto fascismo agita i manganelli del decoro e della sicurezza?

Questa settimana Polemos doveroso su chi solleva il manganello per risolvere le contraddizioni sociali. Partendo da una premessa: gli scontri di cui si parla non sono mai esistiti. Perché si è trattato di altro: di una applicazione disumana di idee fascistoidi di sicurezza e decoro. Hanno alzato le mani su chi aveva le mani alzate. Il tutto mentre una parte della sinistra è nascosta sull’Aventino della coscienza. Quadri di democrazia asimmetrica.

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Decaloghi in tempi di terrorismo e guerre, e la pornografia dei media

Seduto da sempre dalla parte del torto, dal momento che questo rubrica di fine settimana si chiama Polemos, e in qualche modo evoca il demone del conflitto, ho pensato di parlare dei media al tempo del terrorismo. Partendo dal buon senso smielato di un decalogo su come si fa informazione e che parte dal tasto dolente delle verifiche…

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Antonio Cipriani con Remocontro, cose di casa lette da lontano

All’autore non piacerà questa divagazione dal suo articolo, ma per Remocontro oggi, la notizie è lui, il collega di valore e caro amico che da oggi inizia a collaborare offrendoci professionalità e prestigio. Sua, da oggi, la rubrica ‘Polemos’, partiamo dall’antica Grecia, addirittura dal demone della guerra, per farci ‘demoni’ di un po’ di cose storte che ci cascano addosso, spesso senza che neppure più ce ne accorgiamo. Una lettura ‘sovversiva’ di fatti grandi e piccoli attorno a casa nostra, dopo tanto occuparci -il focus di questo blog- di cose del mondo.

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Fallisce l’editore
paga il giornalista
che andrà in galera

Il titolo è sulla notizia come sa fare lui: ‘Il mio caso assurdo di giornalista destinato al carcere’. Poi Antonio Cipriani passa al dettaglio: ‘Stavolta racconto la mia storia: 34 processi ricaduti sulle mie spalle dopo il fallimento di Epolis. Senza più una lira e con ordine di carcerazione’

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Remocontro