umani
Per non smettere di costruire mondi umani

Saltabeccando tra un verso di Wislawa Szymborska e un colpo di rasoio filosofico del maoista rurale. Passando per Simone Weil, per il potere che pietrifica con la sua forza senza limiti e per i media.

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verità sull'eversione
Complotti, misteri e verità mediatiche cartonate

Fuori dal dibattito Polemos affronta il tema della verità storica, in salsa politica e giornalistica, e della storia che solo il futuro – forse – potrà scrivere della nostra democrazia a sovranità limitata.

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Il canto di Sant'Antimo
Il canto di Sant’Antimo e l’arte di vivere

Spirito rurale e dissenso qui sono narrati attraverso l’esempio del canto gregoriano scomparso da Sant’Antimo. La produzione di arte e la sua commercializzazione e l’arte di vivere di una comunità.

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L’arte dell’abitare: suolo, virtù rurale e lavoro

Coltivare cultura, un anno dopo. Che cosa ci sta mostrando nella vita questa residenza rurale, artistica e narrativa, in Valdorcia? Semi di un mondo in cui ognuno possa essere ascoltato, nel quale nessuno sia obbligato a limitare la creatività altrui.

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Inno al papavero rosso sovversivo

Un’anticipazione estetica mi aveva portato in questa magnifica Valdorcia prima ancora di pensare di venirci a fare un giro. Una storia di papaveri, del 25 aprile, dello spirito rurale che ci anima.

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Quel cammello dagli occhi blu che attraversò la Valdorcia

Una lettera giunta da mondi e tempi lontani tramanda la storia di un Camel Ferus e del suo carico di utopia.
Dice: siamo i nostri antenati, quelli che non si arresero e conquistarono mari e stelle. Quelli che ci insegnarono l’utopia. Una lettera da non dimenticare.

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Quando si dice: mollo tutto, cambio vita. E poi accade

Faremo l’impossibile per conquistarci il miracolo. Nei giorni in cui la vita somiglia a un ottovolante di cambiamenti, Polemos narra dell’ennesima lezione del barbiere maoista alchimista rurale sulle perle rare. E l’utopia concreta nel qui e ora.

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La filosofia rurale del lentius, profundius, suavius

Più lento, più profondo, più dolce. Parliamo di filosofia rurale, per definire concetti di tempo, misura, cura e attenzione che tendono a sfuggire nella vita banale e conformista dell’epoca: più veloce, più potente, più superficiale, più obbediente. Un pensiero ad Alex Langer.

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Disciplinamento dell’insopportabile umanità e il potere del dissenso

Il disciplinamento degli uomini e del loro immaginario per creare consenso acritico e l’agire (politico con uno sguardo al futuro) culturale, artistico, narrativo nel dissenso necessario. Il senso critico, il tessuto sensibile, lo spirito rurale contro l’avvelenamento dei pozzi del pensiero.
Un pezzo di Porcheddu, il pensiero di Rancière, gli incontri sull’ospitalità e sulla narrazione non assuefatta a Montepulciano.

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Sull’arte e sui doveri verso l’essere umano

Dove il mondo è sano, e non lo sa. Dove è marcio di macerie e pretende di insegnare cultura, ingiustizia e bruttezza a tutti. Discorso sulle esigenze dell’anima, su Simone Weil e sul senso della rinascita rurale che salverà il futuro.

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Sul filo del rasoio: dialoghi col barbiere maoista rurale

Doppio Polemos sul filo del rasoio. Da una parte la lettera di contestazione sull’essere eretici nel giornalismo, dall’altra il barbiere maoista, alchimista rurale. Poi il suono dei passi, lo sguardo, la semplicità da riconquistare per meglio afferrare la realtà.

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Pigghja nu bastuni e tira fori li denti

Questa settimana Polemos, vista la coincidenza col voto politico, al termine di una campagna elettorale orripilante, tra poco voto utile e tantissimo inutile, si dedica alla musica.
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti?
Riflessioni in Fa minore sul concetto del “Fare del pensiero un’azione”.

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I No Tav hanno ragione, ma la Grande Opera Inutile si farà

La Torino-Lione è inutile, i No Tav hanno ragione. Ma l’opera, per volontà superiori che a tutti noi sfuggono, si dovrà fare. O si cercherà di fare nonostante sia quasi certo che non vedrà mai la luce. Spendendo miliardi di soldi nostri. Grazie a tutti, media compresi, per questa ottusità.

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La Milano che amo e quella banale-scintillante che odio

Lettera d’amore per Milano, per chi ci vive, per chi si batte contro la narrazione tossica dell’epoca che crea solo consenso e conformismo. Depotenziando ogni forma di ribellione e di poesia. Spalancando le porte alla bruttezza razzista e di stupidità volgare.

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Il rimedio della povertà e il fascismo senza storia

Questa settimana Polemos torna a parlare della questione mediatico-culturale che spalanca le porte all’ignoranza più feroce e ottusa. E lo fa proponendo Goffredo Parise che nel 1974 ci parlava delle radici stesse di questa mentalità.

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Mandanti e seminatori d’odio, colpevoli solo quelli dell’Isis?

Se uno squilibrato affascinato dalla propaganda dell’Isis spara contro un gruppo di ragazzi in un bar, per liberare il mondo dagli infedeli, capiamo facilmente che la colpa è sua e…

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Remocontro