Jihad ad Aleppo, gli ex terroristi utili diventano ‘ribelli’

Aleppo è in mano ai jihadisti. I miliziani sostenuti dalla Turchia approfittano dei colpi inferti dai raid israeliani all’esercito siriano e all’alleato Hezbollah. A difesa della città solo jet russi…

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Il bimbo insanguinato di Aleppo, Omran nuova vita

Omran è il suo nome. Lo scatto di quel faccino insanguinato e coperto di polvere emerso dalle macerie senza neppure una lacrima, aveva fatto il giro mondo. Ora nuove foto mostrano il piccolo tra le braccia dei genitori intervistati da emittenti libanesi filo-Assad.
Forse propaganda, ma Omran è vivo e apparentemente felice. Quanta felicità possono comunque sperare i bimbi di Siria, quale che sia la fazione a cui i genitori li facciano appartenere?

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Aleppo autobomba fa 100 morti: quale dei terrorismi?

Sono almeno 100, secondo soccorritori, le vittime dell’esplosione avvenuta nella regione di Aleppo vicino agli autobus che stanno evacuando i civili da due città a maggioranza sciita nel nord della Siria. Le località nella regione di Idlib, quella colpita con i gas nei giorni scorsi, sono assediate dai miliziani sunniti.

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Aleppo est, la ricerca della normalità – FOTO GALLERY

Dopo cinque anni di conflitto, a dicembre la città è tornata sotto il controllo delle forze governative. Da LookOut le immagini di una quotidianità senza guerra che fino a poche settimane fa sembrava perduta per sempre.

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Fosse comuni nella Aleppo est dei ribelli

I militari russi impegnati in Siria hanno trovato fosse comuni ad Aleppo est, nella parte della città fino a pochi giorni fa in mano alle forze dei ribelli anti-Assad. La notizia è stata data dal ministero della Difesa russo che ha anche aggiunto come sui cadaveri scoperti siano stati trovati evidenti segni di tortura e mutilazioni.

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Aleppo est liberata, 25 mila in salvo, ma il mondo non applaude

Conclusa l’evacuazione di quel che rimane di Aleppo est, ultimo bastione delle opposizioni armate siriane, raso al suolo e assediato dalle forze governative con il sostegno russo e iraniano. Vittoria militare di portata politica, e la parte avversa della comunità internazionale e dei suopi media, passano quasi sotto silenzio l’evento. 25mila persone portate in salvo secondo la Croce rossa.

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Berlino-Aleppo, i nostri morti, i loro morti

Dopo Berlino, Aleppo e le sofferenze umane in quelle terre mediorientali lontane lacerate da anni di guerra inarrestabile diventano parte della stessa tragedia. Massimo Nava propone una attenta e non facile analisi sul caos globale attuale da cui é nata la minaccia terroristica che lacera Aleppo e colpisce Berlino.

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Fuga da Aleppo, migliaia ancora bloccati. Ora aiuti umanitari

Salvarsi da Aleppo. Fuga dall’assedio. Civili e ribelli sconfitti. Ma c’è chi ostacola, e blocca migliaia di disperati. Chi attacca chi? A volte piccoli gruppi di armati che chiedono garanzie solo per loro. Micro formazioni di quartiere, di palazzo, un misto incerto tra guerriglia e banditismo, sparano e impongono altri stop, altre vite umane da sprecare. Le ultime vendette.
La vittoria Russa e di Assad. L’occidente assente che cerca di farsi sentire attraverso i riti delle diplomazia. Ora servono i veri aiuti umanitari per i disperati di Aleppo

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Ad Aleppo uccisa anche la percezione del dolore altrui

Sentimenti imbrigliati da geopolitiche, diplomazie e logiche di guerra, piange Francesca de Carolis, parlandoci del film “Houses without Doors – Aleppo vista dal balcone di casa”, del giovane regista d’origine armena Avo Kaprealian.
Nel film non si fanno analisi, non si cercano ragioni, che possano aiutarci a giustificare l’ingiustificabile. Siamo semplicemente di fronte alla tragedia, nuda.
Fouad Roueiha, giornalista italo siriano, “le riprese sono di poco tempo fa, ma quello che avete visto, in questo momento, temiamo, già non c’è più”.

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Tutte le attenzioni su Aleppo per nascondere Mosul

Destini paralleli di Aleppo e Mosul. Situazioni distinte sul campo ma identiche per la popolazione civile. Mentre ad Aleppo i ribelli capitolano, a Mosul il Califfato resiste e stanno accadendo cose terribili che però sfuggono alle attenzioni dei media che due mesi fa aveva celebrato la ‘conquista di Mosul’.

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La Russia in Siria, l’analisi dell’ambasciatore Marsili

Carlo Marsili, diplomatico di carriera ed ambasciatore di lungo corso, l’ultimo incarico ad Ankara, amico di Remocontro, ha finalmente accettato di aiutarci nella comprensione delle crisi che travagliano il mondo. Oggi la Siria, nell’enfasi del dramma di Aleppo, tra terroristi, ribelli più o meno moderati, governativi spesso crudeli, Assad e la Russia.
L’esperto diplomatico supera le facili emozioni del momento e va alla sostanza dei fatti con logica rigorosa. La Nato e la Russia, le fobie baltiche con le certezze manichee su buoni e cattivi. La necessità di ridare spazio alle diplomazia uscendo da voglie di guerra fredda che alimentano roventi guerre di massacro.

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Aleppo verso la resa, tregua per evacuare civili e ribelli

Raggiunto un accordo per far uscire da Aleppo i ribelli e i civili rimasti sotto assedio. L’intesa negoziata dai servizi segreti turchi e dall’esercito russo prevede un cessate il fuoco, che è cominciato la sera del 13 dicembre. La tregua permette ai ribelli e ai civili sotto assedio di uscire dalla città in sicurezza, mentre arrivano notizie di esecuzioni extragiudiziali da parte delle truppe siriane. Dopo l’inizio della tregua l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vitaly Churkin ha dichiarato che le operazioni militari ad Aleppo est sono finite. Ma non è finita la guerra. Anzi.

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Attacco Isis a Palmira diversivo per Aleppo

Blitz, tank e miliziani venuti dall’Iraq.
I jihadisti dell’Isis avrebbero ripreso buona parte di Palmira, dopo che il governatorato governativo aveva evacuato l’80% della popolazione. L’Isis, tramite l’agenzia Aamaq, afferma di avere preso il controllo della città siriana sede di un famoso sito archeologico romano che le forze governative avevano riconquistato nel marzo scorso.

In termini militari un diversivo per far spostare le truppe governative da Aleppo verso Palmira, dove Daesh sta subendo una sconfitta dopo l’altra.

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Marc Innaro e la parte umanitaria russa ad Aleppo
IL VIDEO

Non diversi punti di vista, ma punti di osservazione diversi, ad evitare inutili polemiche.
Marc Innaro, il corrispondente Rai da Mosca, racconta un aspetto della tragedia Aleppo, e del ruolo non solo militare della Russia in Siria.
L’esercito che allestisce ospedali e cucine da campo per la popolazione stremata, ad esempio.
‘A Mosca, radio, TV e giornali non raccontano altro’, ci racconta Innaro. ‘Nel silenzio pressoché totale dei mass-media occidentali…’.

(Nella foto, sminatori russi in azione a Palmira).

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Aleppo, drammatico finale in mano alla Russia

Siria. Gli Stati Uniti senza più alternative, in mezzo tra Assad e un’opposizione sunnita radicale, dicono sì al piano russo di riconquista militare e poi si pentono per le troppe vittime. Mosca pone il veto al Consiglio di Sicurezza e punta a distruggere i “ribelli” prima dell’arrivo di Trump. Nella capitale del nord, si muore ogni giorno: 340 i civili uccisi a est dal governo, 80 ad ovest dai “ribelli”. Nella foto, soldati governativi nel quartiere Haidariya, ad Aleppo est

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L’agonia di Aleppo: ribelli in fuga, vince Assad. E poi?

Le varie formazioni ribelli che occupano diverse parti della città di Aleppo stanno perdendo la partita. Verso la vittoria delle forze governative ma non della fine del martirio siriano. Assad vincitore, un Paese raso al suolo da ricostruire, e milioni di profughi a cui dare alloggio, cibo a lavoro. Ma tutte le tensioni che hanno dato il via al conflitto rimangono e rischiano altre deflagrazioni. Agonia di Aleppo ma non ancora la fine del massacro Siria.

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Remocontro