Migranti dalla Libia, l’Ue promette e l’Italia prova a crederci

Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, in visita il Libia, promette all’Italia che la questione migranti sul Canale di Sicilia adesso verrà risolta dall’Unione. Bacchetta magica?
L’idea è quella di replicare l’accordo stretto con la Turchia che ha portato alla chiusura della rotta balcanica. Ma tra il dire e il fare in questo caso c’è di mezzo il Canale di Sicilia.

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La nuova vecchia intesa tra Italia e Libia

Italia e Libia si accordano su frontiere, migranti, interventi militari e petrolio ma l’accordo non è da rendere noto al pubblico. La nuova intesa non è così diversa da quella tra Berlusconi e Gheddafi del 2008. Intanto l’Italia è il primo paese a riaprire l’ambasciata in Libia dal 2011.

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Migranti, arrivi record in Italia, e la flotta Ue va su e giù

Il numero di migranti arrivati in Europa attraverso la rotta ‘centro mediterranea’, che riguarda soprattutto l’Italia e in misura molto minore Malta, è cresciuto di circa il 20% nel 2016, per un totale di 181 mila arrivi, il numero più alto mai registrato. Sono dati dell’agenzia europea Frontex, che parla di “record” per l’Italia.

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Noi migranti: più italiani all’estero che stranieri in Italia

Migranti più noi di loro. Sono più gli italiani che scappano che gli stranieri che arrivano. L’Istat segnala il ribaltamento. Paese sempre più multietnico. Gli immigrati sono l’8,3% della popolazione, contribuiscono al sistema pensioni con oltre 10 miliardi di contributi e sono determinanti in diversi settori, dall’assistenza alle famiglie all’agricoltura. Oltre mezzo milione di imprese

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Le 12 sopravvissute di Gorino: una su 47 muore in mare

MARE NOSTRUM, MARE MONSTRUM. La rotta segnata col teschio, la più pericolosa. Mai così tanti morti nel Mediterraneo, denuncia l’Unhcr. Nel 2016 meno migranti sulla rotta marittima ma il bilancio delle vittime è aumentato. A fine ottobre sono 3740. Nella rotta tra la Libia e l’Italia uno su 47 non ce la fa. Come in guerra, peggio di molte guerre.

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Profughi, vince la real politik del blocco in Turchia

Che nei Balcani sia scoppiata la pace? si chiede in forma retorica Alberto Tarozzi. In un certo senso sì, si risponde provocatoriamente, per portarci a ragionare di migranti e profughi lungo la rotta balcanica. “Rotta balcanica” quasi totalmente prosciugata. La cattiveria paga, verrebbe da dire, con un pezzo di Europa più predisposto dell’altro. L’accordo quasi universalmente vilipeso tra la l’Ue della Merkel e la Turchia di Erdogan. Pure la ricaduta su altre rotte, come quella mediterranea che più ci interessa non sembra devastante. Per ora piccoli aumenti contenuti nei limiti percentuali di un solo decimale

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L’esercito che ammazza di più al mondo? ‘Ferocia Fame’

Non solo bombe e spari ad ammazzare. Su ‘La Stampa’, pensieri alti domenicali, che ripropongono l’allarme di Save the Children: morte lenta e silenziosa per fame o malattie. Nelle guerre che insanguinano Africa e Medio Oriente molte popolazioni sono allo stremo, senza cibo aiuti e medicinali. E i primi a pagare sono i bambini.

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Forse l’Europa muore a Calais

Muro dopo muro. Forse l’Europa muore a Calais, vittima di un complotto il cui protagonista non è un singolo Stato, ma una strategia stupida e ipocrita delle piccole e grandi patrie. “Allons enfants de la patrie”, ma all’orizzonte non ci stanno giorni di gloria: solamente l’autodistruzione del tutti contro tutti. Una ‘mappa politica’ ragionata del professor Alberto Tarozzi sui muri fisici e su quelli politici che spesso facciamo finta di non vedere.

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«Grande muraglia di Calais» anti migranti la resa europea

IDEE POCHE MA CONFUSE – Piano Ue da 50 miliardi per curare alle origini il dramma dei migranti. I tempi della storia rispetto all’emergenza del subito. Il presente: 1, fallimento ‘redistribuzione’; 2, prese in giro per Italia e Grecia; 3, ‘Grande Muraglia di Calais’, costruita con soldi britannici in terra francese.

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Nel campo vietato di Vassilika, tra i profughi nascosti di Idomeni

Una esclusiva per Remocontro da un nuovo amico, Carlo Bocchialini, un giornalista che attualmente insegna al corso di Laurea in Giornalismo e cultura editoriale dell’Università di Parma. Carlo Bocchialini è riuscito a penetrare in uno dei nuovi campi profughi intorno a Salonicco dove hanno trasferito i migranti che erano a Idomeni. Campi chiusi, presidiati da polizia o esercito dove non è ammesso nessun giornalista. Le condizioni sono pessime e il caldo soffocante. Sono sistemati in tende dentro capannoni industriali col tetto in lamiera: dovevano essere dei bungalow secondo le autorità greche.

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Strage senza fine, almeno 700 morti in tre naufragi

Migranti: sarebbero oltre 700 le vittime di tre naufragi nel Mediterraneo in questi ultimi giorni. Orrore in mare aperto. Il comandante della Vega, a Reggio Calabria con 45 salme: “I vivi chiedevano aiuto tra cadaveri galleggianti”

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L’Europa e la paura dei migranti: come vivere in Alaska e temere la neve

Fra meno di una generazione, in Europa ci saranno piú centenari che bambini. Austria, Germania, Italia, saranno fra i Paesi piú invecchiati del mondo. La perdita di forza lavoro provoca la perdita di base per le pensioni, la diminuzione di consumi, del Pil, delle entrate dello stato. Generazioni di ottantenni avranno bisogno di assistenza. Chi oggi farnetica sugli immigrati che rubano il posto di lavoro provi a immaginarsi vecchio, non autosufficiente e veda se c’é in giro qualcuno che lo lavi, lo vesta, lo accompagni per la strada, lo assista in ospedale. (La foto di Amos Burg Nunivac, 1942)

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400 somali dispersi su quattro barconi. Ora la pietà, poi? L’Ue litiga

Un’altra probabile tragedia: oltre 400 migranti sarebbero morti nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l’Italia dall’Egitto. Lo riferiscono diversi media arabi tra cui Bbc Arabic, che cita fonti egiziane. La maggior parte dei migranti fuggiva in particolar modo dalla Somalia, poi da Etiopia ed Eritrea. Una trentina sarebbero stati tratti in salvo. All’Ue la proposta italiana sulla questione migranti, ma non piace a Berlino

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Il Papa a Lesbo: «La catastrofe più grande dopo la guerra mondiale»

«Andiamo ad incontrare la catastrofe più grande dopo la seconda guerra mondiale».Viaggio lampo di Francesco nell’isola greca divenuta il primo approdo per tanti disperati in fuga dalla guerra, dalla violenza e dalla fame. Incontro anche ecumenico: cinque ore insieme al Patriarca Bartolomeo e all’arcivescovo ortodosso Ieronymos

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Migranti, violenze in Grecia e Macedonia. Ora è rotta sull’Italia

La situazione drammatica descritta all’Osservatore Romano dal capo dei vescovi ellenici Papamanolis. E sabato il Papa va a Lesbo. La polizia macedone ha lanciato gas lacrimogeni e granate stordenti contro un centinaio di migranti che manifestavano per l’apertura delle frontiere lungo il confine tra Grecia e Macedonia a Idomeni. In Italia raddoppiano gli sbarchi

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L’Austria e il ‘muro preventivo’ anti migranti dall’Italia

Siamo al ‘muro preventivo’ anti migranti. Iniziano i lavori per una barriera al Brennero. Servirà a limitare l’afflusso dall’Italia dicono da Vienna, che prevede una ondata di sbarchi sulle nostre coste dopo il quasi blocco della rotta balcanica. Un ‘mini-muro’. 250 metri di barriera e comprenderà autostrada e strada statale. Gli interessi elettorali austriaci e la destra xenofoba

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