Grillo, tribunale del popolo per giornali e Tv. La Rai fa da sè

La stampa cane da guardia della democrazia, dice la tradizione democratica nata dalla rivoluzione francese. Principio base. Con conflitti scontati ma con confini insuperabili. La possibile stampa malata rispetto ad una politica ancora più volubile. Il problema è a chi competa la diagnosi e la cura di malattie spesso incrociate. La vigilata politica che prende a scapaccioni la vigilante stampa? O peggio, ‘tribunali del popolo’ contro la stampa vigilante messi su dalla politica esagitata e sospetta? Proviamo ad andare oltre le scemenze. Se la politica processa la stampa, un nuovo Duce s’affaccia.

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L’informazione e la Rai, un futuro credibile?

Criticità diffuse: sfiducia nelle istituzioni, populismo, disaffezione verso l’Europa, trovare lavoro e fonti di informazione affidabili, quindi anche la Rai. Andrea Melodia, esponente dell’Ucsi, stampa cattolica, sulla Rai, di cui è stato dirigente, vola alto senza senza però concedere sconti sulle cose che andavano e andrebbero fatte che sono state invece accantonate. Pezzo da ‘terza pagina’, dopo le ire di Remocontro ieri, sulla scemenza di vincoli contrattuali violati nel caso Semprini per puro ‘bullismo dirigenziale’.

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Il mondo che non si ferma a ferragosto

Rassegna stampa planetaria della settimana di più alta disattenzione giornalistica per la convenzione tutta occidentale delle ferie latine di Augusto e per la chiusura di uffici e luoghi di lavoro vari che il latino proprio non lo conoscono. Ma il mondo non si ferma e non si fermano purtroppo i suoi guai. Ecco come li leggono i più accreditati osservatori occidentali sul pianeta.

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World Press Freedom Day, giornata mondiale della libertà di stampa

Articolo 21 della Costituzione, «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».
3 maggio, giornata mondiale della libertà di stampa. I Paesi dove il giornalismo è in pericolo sono molti: dall’Egitto alla Turchia, dalla Cina alla Russia, dal Congo all’Iran. L’Europa non è da meno.

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Addio «The Independent» in edicola, da Pasqua solo online

Il “The Indipendent” smette definitivamente di stampare le sue copie cartacee. Finisce così la storia durata 30 anni per il quotidiano più europeista, anticonformista e fuori dal coro fra le testate del Regno Unito. Dal 1986 era un punto di riferimento del mondo liberal, ora i suoi lettori dovranno spostarsi sul digitale.

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Gruppo Espresso-Repubblica, arrivano gli Agnelli, la Fiat lascia il Corsera

Il gruppo L’Espresso, proprietario di Repubblica e del settimanale oltre a una serie di giornali locali verso la fusione con Itedi, la società che controlla La Stampa e il Secolo XIX. La nuova società controllerà circa il 20% del mercato. L’ex Fiat scende a Roma e cede la sue quote di RCS, Corriere della Sera. Meno pluralismo.

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Tutti i diritti di Internet
per un Web non stupido

Dichiarazione dei diritti in Internet approvata ieri alla Camera, anche se non è una legge. Una sorta di carta costituzionale della rete che arriva a definire Internet un diritto fondamentale di cittadinanza. Il documento dopo un anno di lavoro della commissione coordinata da Stefano Rodotà

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Brigata British Army
per la guerra sul web

Il British Army istituirà a breve una nuova brigata per le ‘Psy Ops’, le Operazioni Psicologiche e le ‘Info Ops’ Information Operations. Campo di battaglia ipotetico anche RemoContro, i cosiddetti Social media, i blog, il giornalismo fatto in casa. Sì, perché noi siamo una potenza. E una minaccia

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Sedi Rai all’estero
tra tagli di spese
e tagli di teste

Questa volta la Spending Review di 150 milioni imposta da Renzi non lascia scampo: tagli alle antenne di Rai Way, tagli alle sedi regionali. E tagli anche a qualche presenza estera. Cambio di volti, al momento, col richiamo da Mosca di Giovanni Masotti e resta il buco di Gerusalemme

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Turchia col bavaglio dice Freeedom house (e con le maschere anti lacrimogeni)

In Turchia, denuncia Freedom house, “la stampa non è più libera”. La Turchia precipita al 134mo posto -su 197 paesi- accanto a Libia e Sud Sudan nella classifica mondiale della libertà di stampa. L’Italia 64ma è coda Ue. Prime Svezia, Norvegia e Olanda, ultima la Corea Nord di Kim il Bamboccione

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Remocontro