L’11 novembre, quasi 70 capi di stato e di governo riuniti a Parigi per il centenario dell’armistizio della Grande Guerra all’Arc de Triomphe. E i servizi dell’Eliseo hanno relegato il presidente serbo fuori dalla piattaforma ufficiale. Attorno a Macron anche i paesi nemici e sconfitti un secolo fa. Esclusa dal palco la Serbia, alleata della Francia nel 14-18, che ha perso 1,2 milioni dei suoi figli nel conflitto.
-Il presidente serbo Alexander Vucic da sotto il palco ha potuto vedere seduto tra Trump, Putin e Macron, il turco Erdogan, l’erede del genocidio Ottomano, o il kosovaro Hashim Thaci, il presidente un paese che mezzo mondo non riconosce. Il capo dello stato serbo ha dichiarato di non aver fatto gesti clamorosi per riguardo a ciò che si celebrava, e anche a quei morti serbi. Noblesse oblige.
-L’ambasciatore di Francia in Serbia ha presentato le scuse di Parigi. Accettata a Vucic, un po’ meno dagli orgogliosi serbi, che il 6 dicembre dovranno accogliere lo sbadato Emmanuel Macron a Belgrado. Appuntamento delicato ma certo molto interessante da seguire.
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