Quando si dice: mollo tutto, cambio vita. E poi accade

Faremo l’impossibile per conquistarci il miracolo. Nei giorni in cui la vita somiglia a un ottovolante di cambiamenti, Polemos narra dell’ennesima lezione del barbiere maoista alchimista rurale sulle perle rare. E l’utopia concreta nel qui e ora.

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La filosofia rurale del lentius, profundius, suavius

Più lento, più profondo, più dolce. Parliamo di filosofia rurale, per definire concetti di tempo, misura, cura e attenzione che tendono a sfuggire nella vita banale e conformista dell’epoca: più veloce, più potente, più superficiale, più obbediente. Un pensiero ad Alex Langer.

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Disciplinamento dell’insopportabile umanità e il potere del dissenso

Il disciplinamento degli uomini e del loro immaginario per creare consenso acritico e l’agire (politico con uno sguardo al futuro) culturale, artistico, narrativo nel dissenso necessario. Il senso critico, il tessuto sensibile, lo spirito rurale contro l’avvelenamento dei pozzi del pensiero.
Un pezzo di Porcheddu, il pensiero di Rancière, gli incontri sull’ospitalità e sulla narrazione non assuefatta a Montepulciano.

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Sull’arte e sui doveri verso l’essere umano

Dove il mondo è sano, e non lo sa. Dove è marcio di macerie e pretende di insegnare cultura, ingiustizia e bruttezza a tutti. Discorso sulle esigenze dell’anima, su Simone Weil e sul senso della rinascita rurale che salverà il futuro.

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Sul filo del rasoio: dialoghi col barbiere maoista rurale

Doppio Polemos sul filo del rasoio. Da una parte la lettera di contestazione sull’essere eretici nel giornalismo, dall’altra il barbiere maoista, alchimista rurale. Poi il suono dei passi, lo sguardo, la semplicità da riconquistare per meglio afferrare la realtà.

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Pigghja nu bastuni e tira fori li denti

Questa settimana Polemos, vista la coincidenza col voto politico, al termine di una campagna elettorale orripilante, tra poco voto utile e tantissimo inutile, si dedica alla musica.
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti?
Riflessioni in Fa minore sul concetto del “Fare del pensiero un’azione”.

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I No Tav hanno ragione, ma la Grande Opera Inutile si farà

La Torino-Lione è inutile, i No Tav hanno ragione. Ma l’opera, per volontà superiori che a tutti noi sfuggono, si dovrà fare. O si cercherà di fare nonostante sia quasi certo che non vedrà mai la luce. Spendendo miliardi di soldi nostri. Grazie a tutti, media compresi, per questa ottusità.

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La Milano che amo e quella banale-scintillante che odio

Lettera d’amore per Milano, per chi ci vive, per chi si batte contro la narrazione tossica dell’epoca che crea solo consenso e conformismo. Depotenziando ogni forma di ribellione e di poesia. Spalancando le porte alla bruttezza razzista e di stupidità volgare.

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Il rimedio della povertà e il fascismo senza storia

Questa settimana Polemos torna a parlare della questione mediatico-culturale che spalanca le porte all’ignoranza più feroce e ottusa. E lo fa proponendo Goffredo Parise che nel 1974 ci parlava delle radici stesse di questa mentalità.

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Cara Ahed Tamimi, ti scrivo per spiegarti le fake news

Lettera ad Ahed Tamimi, chiusa in un carcere militare a 16 anni per aver dato uno schiaffo a un soldato, dopo che i militari israeliani avevano sparato in testa al cugino di 14 anni. Riflessioni sulle fake news, sulle news oscurate e su quelle scomode, sull’indignazione altalenante e obbediente.

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Del merito, della luna e dell’andare via dall’Italia

Prendi una poesia splendida di Pedro Pietri, lasciala scorrere come versassi vino rosso. Gustala e lasciala scintillare negli interstizi del pensiero, senza mai accendere una arena tv. Senza farsi trascinare nel gorgo del tempo. Ragionando su un’amica che vuole andare via e sulla poesia.

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Contro la costruzione del consenso, per la bellezza

I tempi saranno elettorali, ma non sfugge a nessuno la drammaticità delle proposte. L’inutilità del dibattito, la pochezza del livello culturale che sembra quasi un danno collaterale di comunicazione. La macchina del consenso non prevede alcun cambiamento. Solo obbedienza e bruttezza. Riflessione controcorrente.

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Quando perdemmo la misura dell’abitare

In un famoso video del 1974 Pasolini parla della forma della città. Un pezzo di televisione straordinario e profetico. Attraversamento di luoghi e tempi, lungo le strade della nostra memoria, per capire dove si sono persi i nostri sogni, dove l’utopia è stata calpestata e gettata in pasto al progresso più conformista e ottuso.

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Con cuore puro, poesia e coerenza contro i tempi oscuri

Storia di due poesie di Attila Jozsef che sono finite nell’elenco dei buoni propositi del 2018. Cercare capolavori non pubblicizzati, di case editrici ardite e di scrittori e poeti che non mettono mai piede in tv. Per cambiare il mondo occorrono coerenza, dissenso e fatica.

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Seconda lettera a Remondino su Tolstoj e sul 2018

In questo ultimo pezzo del 2017, di uno splendido 2017 di cambiamenti epocali, di città cambiate, di lavori rottamati, di nuove avventure principiate, mi trovo qui, in amicizia su Remocontro, a testimoniare a favore di Tolstoj. Non siamo più giovani, caro Ennio, ma manteniamo nel cuore la ribellione e l’idea che alla fine dei conti occorra il seme del dubbio.

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Lettera a Remondino sui santini e sul coraggio del mestiere

Caro Ennio, scrivo a te per stima e amicizia. Scrivo su queste pagine dalla scorsa estate con passione e affetto. Sono queste pagine di alta montagna, con l’aria buona che serve. Sono importanti per avere coscienza che possa esistere un’idea diversa non buttata lì casualmente. Questo spazio è uno spazio di libertà. E mi pare importante che sia così.

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Remocontro