Arte cultura e spettacolo: lavoratori colpiti dalla crisi del Covid in piazza

I lavoratori dell’arte e della cultura, piegati dalla crisi del Covid chiedono al governo e una visione ampia del problema. Mentre la Germania mette in campo un maxi-piano da un…

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Islam discriminato in India ma i regimi repressivi musulmani?

Sdegno nel mondo per la decisione del governo nazionalista indiano contro l’immigrazione islamica. La feroce repressione della minoranza musulmana dei Rohingya nell’ex Birmania, eccetera. «Ma i tantissimi Paesi islamici che praticano pervasive politiche repressive e discriminatorie nei confronti di ogni minoranza religiosa?», la domanda maliziosa ma opportuna di Michele Marsonet.

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Celebrazione del merito, le recenti nomine governative e Poletti

Il ministro Poletti, il lavoro e i meriti. «Più opportunità a giocare a calcetto che a mandare in giro i curricula». Accade in tempi di nomine governative a incarichi di potere e di prestigio e di soldi.
‘Novità’ che sanno di antico, ironizza Pier Luigi Celli, che in fatto di incarichi ‘tecnici’ assegnati dalla politica non si può certo dichiarare estraneo, a partire dalla direzione generale della Rai di due decenni fa.
Nomine ai vertici delle grandi aziende pubbliche. Esperienza certificata, risultati ottenuti? Premiare l’appartenenza, che garantisce la tutela del potere di parte, accusa Celli. Antichi vizi, che almeno nel passato non esibivano retoriche meritocratiche.
Retorica strumento ambiguo che rovescia spesso i significati: “Parole di moda per coprire comportamenti che ne umiliano il senso”.
Altro che ‘curricula’, andate a giocare a calcetto.

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Chi parla a nome degli esclusi e dei senza tutela?

Un Pier Luigi Celli particolarmente amaro nel suo divagare ‘libera mente’. Gli esclusi e i senza tutela e la politica senza più credibilità. Tempi di risentimenti e non di pensieri ragionevoli per colpa di elite prive di spessore e avide di successo che hanno sprecato ogni credito. Un mondo senza più interpreti legittimati e la deriva verso le paure più negative in circolazione.

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Trumpettisti da avanspettacolo e l’Uomo forte made in Italy

Dall’American psycho di Trump all’Italia psyco della voglia di Uomo forte, senza pudore o senso del ridicolo. Pier Luigi Celli tra lo sconforto e lo sberlezzo oggi scrive anche complicato, e con la scusa dell’America ci parla della piccola Italia tante volte tradita da una classe politica dove, ‘il nuovo che avanza’ fa spesso più paura del vecchio un po’ rancido.
Le generazioni abbandonate nel girone della sussistenza, mentre nel mondo separato della politica tiene banco la data delle elezioni, il premio di maggioranza e i capilista bloccati.
E voglie di rivincita fino alla scommessa della disintegrazione finale.

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Infelice il Paese dove non si può più credere in nulla

‘Giochi sporchi’, li chiama e li denuncia Pier Luigi Celli che nella sua vita di supermanager di cose poco pulite ne ha certo incontrate molte. Oggi oltre ogni limite? Dalla reazione di Celli sembrerebbe di sì. La politica impantanata in formule astruse che tutto paiono inseguire tranne gli interessi generali, le strutture sociali intermedie che ormai si autorappresentano, le istituzioni che anziché risolvere confliggono tra loro.
Un Paese normale si regge sulla fiducia. L’Italia oggi?
«Se non ci sono le ragioni per credere non si troveranno le ragioni per capire», l’ammonimento finale.

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‘Il manifesto’ chiude, ‘il manifesto’ rinasce

Due copertine per due notizie, l’una il contrario dell’altra ma ambedue vere. Titolo sintesi come ci ha abituati ad apprezzare ‘il manifesto’ : «È la Fine.» il primo, a dirci della liquidazione coatta amministrativa della testata. Il manifesto sino ad oggi. Seconda copertina, secondo titolo: «È l’inizio», “L’inizio di un quotidiano nuovo: il manifesto”.

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Leader oggi, monumenti al merito ignoto

La classe dirigente si forma o si inventa? Sistemi educativi e perdita di valore dell’esperienza. Tagliare le curve, il padrino giusto e sono nate carriere singolari, personaggi di cui non si conosce il merito e tanto meno i risultati. Tra competenti e appartenenti. La ricerca ossessiva della esposizione mediatica. Mediocrità certificata e propensione ai leader salvifici.

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Le stagioni politiche non sono più quelle di una volta

GUERRE AUTUNNALI COMBATTUTE IN PRIMAVERA. La metafora usata da Pier Luigi Celli è evidente: la partita referendaria d’autunno decisiva per il governo col prologo amministrativo trascurato nel voto e nei personaggi in corsa. Cercare la vittoria evitando battaglie preliminari a perdere. Una ‘democrazia-pendolo’, se scandisce i tempi con ritmi non regolati. Il rischio di raggiungere un risultato per la via sbagliata.

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Elezioni svogliate e il voto vizio di coerenza

Il voto di domenica come antico vizio della coerenza e della responsabilità, confessa Pier Luigi Celli. La condizione litigiosa, da condominio, di una classe politica quasi sempre improvvisata. Mentre a noi servirebbe che si riaprisse una stagione di confronti larghi, di visioni appassionanti. Tra molti tentati alla fuga, va in scena “l’opera dei pupi” nostrani, così presi dal farsi guerre di cartone da non avere coscienza dei danni che sono in grado di determinare.

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Pannella, la politica giulebbosa e il giornalismo del troppo

“La morte in ostaggio”, scrive Pier Luigi Celli, dopo il troppo Pannella che ha fatto torto allo scomparso. Politica zuccherosa e giornalismo senza misura. Pannella meritava più meditazione che frastuono. La morte richiede discrezione. E’ troppo, per le nostre modeste virtù, chiedere un piccolo supplemento di serietà e di buon senso?

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I perché del caso Parma-5Stelle: l’oligarchia, Rasputin e la webdemocrazia

Strutture ‘a cerchia stretta’, l’oligarca, il Rasputin nell’ombra, fedeltà generate dal timore, il web e la rete usati come manganelli virtuali, il tragico degrado delle regole civili e della contesa politica, la sfiducia dei cittadini e l’amuleto qualsiasi a cui affidarsi. Per fortuna questi gruppi tendono all’autofagia: si divorano progressivamente all’interno.

Si incrina il vertice M5S. Sul Corriere Di Maio scarica su Grillo le responsabilità per le iniziative disciplinari nei confronti del sindaco di Parma Federico Pizzarotti 

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Il vecchio e il nuovo: la speranza oltre il giovanilismo rampante

«Contra spem in spem credidi», sperando oltre ogni speranza, propone Pier Luigi Celli che le sue battaglie le ha combattute da tempo e ora ragiona sulla generazione del ‘dopo rottamatori’. Diversi dal giovanilismo rampante al potere oggi. Nuove generazioni che sanno spendersi in proprio e cercare chi li possa aiutare, senza il pregiudizio dell’età o della provenienza. Invocazione, questo sforzo di ottimismo a prima vista così inattuale

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Se in politica cade l’orgoglio della differenza. L’attuale Pd, gli orfani e gli incazzati

La parabola attuale del PD per i sopravvissuti dei tempi duri, quando ti difendeva solo l’orgoglio delle differenza, afferma Pier Luigi Celli che oggi si svela. Anime belle? Forse. “Ora gli alieni con biglietto sconto per viaggio promettente. Carriera, arroganza, corruzione. Crollato il sistema immunitario. Un passato che non risuona più attraverso gli attuali interpreti, e un futuro senza un progetto che ci prenda l’anima”.

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La debolezza congenita dei capi: manager, politici, guru e cloni

La debolezza congenita dei capi. Possibile che un buon manager riesca a trasformarsi in un politico all’altezza? I vizi paralleli. Guru estemporanei che spacciano personali elucubrazioni da strategie salvifiche. Il ‘gurismo’ crea discendenza e prospera su culture di governo approssimative. Poi, la propensione dei capi a circondarsi di collaboratori succubi e servili. Che fare? si chiede Celli. ‘Almeno indignarsi, se proprio non si vuole perdere di dignità personale.

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L’ambivalenza dell’amicizia, sentimento o clientela

L’amicizia tra i valori alti della vita. Altra cosa avere o cercare amici in campo professionale o in politica. Mescolare relazioni personali con ruoli formali o istituzionali. Il richiamo dei sentimenti col corollario di cedimenti per bypassare le buone regole. Sull’amicizia, distinguere sempre

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Remocontro