Frammenti di un discorso (poco) amoroso

Breve riflessione sulle relazioni, sull’amore (quando scarso), sui tradimenti… rubando conversazioni per strada.
Un suggerimento, da Elias Canetti: “Un regno in cui le persone si amino solo a distanza, senza vedersi mai.(…). A volte non è facile per gli amanti riuscire ad evitarsi. Ma sanno che, al loro primo incontro, tutto finisce…”

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Per tutti il dolore degli altri è dolore a metà

Breve riflessione sulle contraddizioni di un paese dove si riesce a negare a un tempo il diritto alla morte e il diritto alla cura… In attesa della pronuncia della Corte Costituzionale sull’articolo che considera reato il suicidio assistito. Pensando a chi vorrebbe dignitosamente morire. Pensando alle cure negate a chi vorrebbe dignitosamente vivere…

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Già fantasmi prima di morire

Essere donna e malata in carcere. Il racconto di Monica Scaglia, una testimonianza che è atto d’accusa fortissimo. Un viaggio nell’indecenza delle patrie galere, dove “vi volete mettere in testa che non siete malati come gli altri?”, e si diventa fantasmi…

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Favole Umane per la rivoluzione che, prima o poi, forse verrà

Dal sogno d’un utopista dell’inizio del secolo passato, il richiamo a uscir fuori da convenzioni e ipocrisie e a battersi per un mondo più giusto. Nelle Favole Umane, di Giovanni De Nava, la stessa speranza rivoluzionaria del Quarto Stato di Volpedo. E un messaggio molto attuale: socialismo e cristianesimo, ma nelle loro forme più radicali, per cambiare il mondo.

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Disobbedienza per umanità o l’obbedienza contro la vergogna?

“Corri Domenico, viola il divieto, fa un salto a casa!”. Una riflessione sulla disobbedienza. Pensando a Mimmo Lucano e al suo esilio, una vicenda che avrebbe del surreale se non fosse scandalosamente reale. Il saggio di Frédéric Gros, “Disobbedire. Perché il mondo va a rotoli e disobbedire ad esso è un’urgenza bruciante, un’affermazione di umanità”.
La forza della mite obbedienza dell’ex sindaco di Riace, che intenta così il processo a chi lo condanna.

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Perdersi a Pushkar, fra divinità e animali

Gatto Randagio (forse in cerca di una pausa dal tremore per quel che vede intorno?) riprende a sfogliare i suoi appunti del viaggio in India, che torna con ricordi carichi di nostalgia. Come il ricordo di Pushkar, posto degli dei, quanto di più distante si possa immaginare dalla confusione di Delhi o dalle folle di Agra. Fra odore d’incenso e canapa indiana, un denso universo animale e occhi che mai avrebbe voluto vedere. Dove anche l’insostenibile sembra scorrere quieto al ritmo delle preghiere che si alternano nell’aria.

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«Non in mio nome», Madonne in piazza

“Non in mio nome”, anche per le Madonne, è tempo di resistenza umana civile e religiosa. Un sogno, una visione, un desiderio? Un consesso di Madonne alla vigilia del giorno dell’Assunta.
Il quindici d’agosto, quando le vedrete nei cortei, nelle strade, sui sagrati delle chiese, quando, dai lungomari, le seguirete fino al mare, perché molte, moltissime dal mare ci sono venute in dono… non legatevi all’albero maestro della vostra cecità… guardate le loro lacrime di sangue… non mettete la cera nelle orecchie… ascoltate quello che davvero dicono…

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Uomini o no, corpi che non contano degli umani animalizzati

Quando in carcere il diritto alla salute diventa una questione di classe. L’appello per Mario Trudu, gravemente ammalato, in attesa di analisi e cure.
“Ma volete mettervi in testa che voi detenuti non siete malati come gli altri?”.
“L’invenzione della specie”, un libro per riflettere su corpi che non contano, quelli degli animali e degli umani animalizzati. Della cui carne, tecnicamente e metaforicamente parlando, possiamo tranquillamente nutrirci, dopo aver trasformato in spettri “emozioni, affetti, compassione, corporeità… finitudine”.

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Il Taj Mahal, l’imperatore e la sua amata regina

Questa settimana Gatto Randagio si è perso negli appunti di viaggio di una sua lontana puntatina in India. Appunti nati dall’urgenza di mettere nero su bianco le violente sensazioni provate. E che tutte ritrova, intatte, a distanza di anni.
Fotografie di tutto quello che le fotografie non sono riuscite a fissare. Di queste alcune più emozionanti di altre. Come l’incontro, ad Agra, con il Taj Mahal, pegno dello sconfinato amore dell’imperatore Shah Jahan per la sua regina, Mutmatz…

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Amazzonia. Io mi fermo qui, forse

Oggi Gatto Randagio propone addirittura un salto oltre l’oceano, per arrivare in Amazzonia. Seguendo le tracce di Pietruccio Montalbetti, lo storico chitarrista dei Dik Dik, che (lo sapevate?) è un grande viaggiatore… E se vi sembra troppo per le vostre forze, il viaggio potete sempre farlo attraverso le pagine del libro in cui Montalbetti racconta la sua Amazzonia.

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Cent’anni di memoria, sotto i cieli d’Ogliastra

Da questa domenica Gatto Randagio propone una breve serie di viaggi… e non poteva che iniziare dalla Sardegna.
Un racconto e una mostra fotografica, viatico per un viaggio in Ogliastra, “terra de prata”, terra d’argento. Forse non scoprirete il segreto dei suoi centenari… ma potrete leggere, sui loro volti, un secolo di storia. E chissà che non incontrerete il dio che, dall’alto del Gennargentu, da sempre li protegge. Magari, poi, provate a invocarne, anche per voi, la benedizione…

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Diversamente vivi, voci dal buio del ‘fine pena mai’

Diversamente vivo, due anni di lettere dall’inferno del 41bis. “Snaturati dal vivere e privati della libertà siamo stati dai giusti giustiziati nell’essenza di esistere”.
Cento giorni, le pagine di un diario dal giorno della laurea in carcere, a Catanzaro, quando tutto è attesa di un nuovo futuro… fino all’inaspettato trasferimento in altro carcere lontano… e tutto ricomincia daccapo.
Mentre le cronache ci parlano di carceri sempre più invivibili e pronte ad esplodere, due voci dalla condizione estrema del fine pena mai e del 41bis. Per rompere il muro dell’indifferenza. O almeno provarci…

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Narcisi. Un fiore, una fiaba e la malattia della vanità

Gatto Randagio, in vena di fiabe, ci racconta la storia di Narcisa, rielaborazione siciliana del mito di Narciso. E’ presa solo dalla sua bellezza, incapace d’amare, e l’uomo che l’ama ne è distrutto.
I narcisi intorno a noi, un libro per riconoscerli e liberarsene. Perché “la testa bisogna perderla in due, altrimenti è un’esecuzione”.

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Per non cedere al pessimismo, negare ciò che è ovvio

Appunti, randagiando fra insofferenza, indifferenza, piccole e grandi cattiverie… Giornata tutta da dimenticare per Gatto Randagio. “Ha ragione mia madre che dice sempre che la storia della mucca pazza non è finita lì… è rimasta tutta la pazzia che ha seminato in giro”.
In uno scritto di Luciano Bianciardi la rivoluzionaria formula per non cedere al pessimismo: negare ciò che è ovvio.

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Selfie. Gli adolescenti di Traiano raccontano…

Un iPhone e due sedicenni. Per raccontare il rione Traiano, a Napoli, e i suoi adolescenti, attraverso gli occhi di Alessandro e Pietro. Pensando al loro amico Davide Bifolco, ucciso cinque anni fa da un carabiniere.
Traiano, i cui confini Alessandro paragona alla siepe che “dell’ultimo orizzonte il guardo esclude” e pure riesce a immaginare “interminati spazi di là da quella”…, e dove, come tutti a 16 anni, si sogna l’amore per sempre, “anche se lui passerà anni in carcere”.
Un bel “racconto dal vero” di Agostino Ferrente, per spazzare via un po’ di stereotipi.

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La quinta felicità e i matti della casetta

Laszlo, e poi Esa e poi Euro, e poi Flì… storia degli ospiti della “casetta”. Nel racconto di un obiettore di coscienza che ha svolto il servizio civile accudendo “i matti della casetta”.
L’indimenticabile figura di Laszlo, profugo da Zara… “E dov’è?”. E’ la voce di un ferito a morte: “Eh, Zara… è un posto molto lontano”.
“La quinta felicità”, un libro ripreso in mano, e nulla accade per caso, alla vigilia delle giornate conclusive della Conferenza nazionale della salute mentale.

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Remocontro