Urla nel silenzio della piccola feroce tortura quotidiana

26 giugno, giornata internazionale contro la tortura. Quale tortura? Quella della scuola Diaz a Genovca con la recente condanna all’Italia, o quella che uccide Stefano Cucchi? La tortura quotidiana di un sistema carcerari barbaro.
Francesca de Carolis senza sconti. Dal 2000 nelle carceri 956 suicidi e 2.663 morti, molte per cause mai chiarite. Da quest’anno già 23 suicidi.
«Si impiccano, si strangolano con i lacci delle scarpe, si tagliano le vene con le lamette oppure si mettono un sacchetto di plastica in testa e ci infilano il fornellino e aspirano il gas…».

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Fata Morgana tra sogno e miraggio

Gatto Randagio non è un gatto facile. Ad esempio soffre il caldo, esattamente come noi, ed allora sogna cose strane, e te ne accorgi da certi miagolii. Oggi Gatto Randagio, che in realtà è Francesca de Carolis, ci propone Fata Morgana, che non è una vera fata ma un effetto ottico, un miraggio.
Fata Morgana tra Reggio e Messina, il cattivo Re barbaro, Re Ruggero il buon normanno, padre Giardina. Fantasie e miraggi come il ponte sullo stretto.
«Alcune delle straordinarie cose che avvengono sullo stretto: il mare che cambia colore, la maturazione del bergamotto, l’incontro d’amore dei pesci spada…».

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Il comunismo di Johan Cruyff e la trappola del fuorigioco

Gatto Randagio Francesca de Carolis che parla di pallone? Cose da matti. Appunto. Cruyff, il fuoriclasse olandese che fu interprete straordinario del calcio totale…
Sogno di una società dove il collettivo è tutto, ci si scambia di ruolo e ci si muove compatti a centrocampo tutti insieme…
Ma la Storia ha preso un’altra strada.

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Dignità animale contro la #PetMania

‘Per riderci un po’ su’, premette Francesca de Carolis. ‘Ma forse neanche poi tanto… oggi lascio la penna tutta a Gatto Randagio’. Che più che miagolare, graffia. Randagio, alla sua ‘identità gattesca’ ci tiene molto e non gradisce certe esibizioni di vestitini e orpelli da ‘bambini-gattini-cagnolini’.
«Non riusciranno, gli umani, a trasformarci nelle loro grottesche copie», il grido di lotta
«Mi rimane, piuttosto, nel cuore, una gran pena. Per gli umani, e la loro irrimediabile solitudine…»

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Il decoro e l’indecente decenza

Sempre più in salita Francesca de Carolis, sempre dietro gli ultimi, ma anche tra gli ultimi, ci sono i più ultimi tra tutti, stando a diffuse prevenzioni anche popolari. Di chi parla oggi Gatto randagio lo dovete scoprire leggendo.
Accadde a Pontassieve, piccolo comune arroccato sulla sponda destra dell’Arno, a un pugno di chilometri da Firenze.
La Casa della Pace e dell’Accoglienza, aperta tre anni fa in un casale dalle porte verdi, lì sul crinale, a poche centinaia di metri, pensate un po’, dall’abitazione dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

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La tratta delle schiave del sesso e il coraggio della libertà

Storia di Blessing Okoedion, ragazza nigeriana imbrogliata e venduta.. Undicimila arrivate in Italia lo scorso anno, la stragrande maggioranza finita sul marciapiede… Ragazze appollaiate ai margini di strade che, qui alle porte di Roma, portano al mare…
La storia di Blessing, Benedizione nella nostra lingua, ‘nomen omen’, ha un lieto fine.
Ora è un mediatore culturale e sente l’urgenza di raccontare, informare le donne che potrebbero finire in quella stessa trappola. Insegnare a difendersi dalla ferocia di un mondo dove tutto è denaro, e dove tutto può essere merce. E lo sfruttamento ha mille facce. 150mila nuovi schiavi solo in campo lavorativo ci ricorda Anna Pozzi.

 

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Il peso di una tazzina di caffè

Gatto randagio miagola spesso e volentieri attorno alla sorte dei carcerati ‘fine pena mai’. Se poi Francesca incontra la poesia altrui, vedi l’ormai familiare per tutti noi Mario Trudu, pastore poeta ed ergastolano, o non leggiamo o è commozione inevitabile.
‘Spes contra spem’, la speranza contro ogni speranza. Leggetevi la lapide che si è disegnato Mario Trudu per quando certamente uscirà dalla galera senza decisione del giudica di sorveglianza.
E poi quella tazzina di caffè sorprendentemente pesante da cui ha bevuto Alfredo Sole.

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Il lupo feroce a 2 gambe, lupo M75, e Cappuccetto rosso

Dalla parte di Lupo M75 contro Cappuccetto rosso, favola che da ragazzini faceva paura e da adulti fa pensare. Tre storie in una oggi da Gatto Randagio de Carolis. Il lupo ucciso e scuoiato a Suvereto da delle bestie vere.
Ed M75, mascotte di Remocontro, il lupo italiano sconfinato in Svizzera dove ha fatto una strage di pecore ed è stato condannato a morte con sentenza del Consiglio di Stato del Canton Ticino per troppo appetito, aveva ucciso più pecore della quota mensile “ammessa”.
A ben rileggere la fiaba dei fratelli Grimm, non sembra proprio che il lupo sia più feroce dell’uomo.

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Ensa, nome maschile di uomo nero, Gabriele color latte da lui dipende

Una delle tante storie di povertà rese più tragiche le leggi pensate per i ricchi. Ensa, la esse e non la zeta, un sorridente ragazzone fuggito dal Gambia, da una delle dittature più feroci del mondo. Gabriele, un ragazzo di 25 anni con una grave forma di autismo nato e cresciuto alla Storta a Roma Nord; lì sono i suoi riferimenti di vita assieme a Ensa, giovanotto nero nero. Ora Gabriele rischia di perdere in un colpo solo, casa, quartiere e Ensa.
Leggere soltanto se sopravvive alla bruttura del mondo, la pietà che ci rende umani.

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La Tv che cresce le paure del paese più fragile chiuso in casa

Talk del pomeriggio, tutti a dichiarare di voler aprire una finestra sulla vita. Poi l’affollamento di omicidi e “misteri”, balconata sulla morte…
Tutto l’insieme, la pubblicità, l’ansia trasmessa, l’evocazione del mostro, gli omicidi… a rimandare l’immagine deformante di un paese vecchio, asserragliato in casa, tra mille paure.

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Il Caimano non mangia l’agnello: buona Pasqua elettorale

Gatto randagio insolitamente sfottente e decisamente ironico. Daltronde è quasi zoo, il gatto Francesca de Carolis, il Caimano Berlusconi e l’agnellino elettore delle ormai prossime amministrative. Sorriso di Pasqua alla zoo politico immaginato da Francesca.
Un Alfano che abbraccia un asinello, un Renzi che inchioda il logo del coniglietto anti vivisezione sull’insegna di una sede di partito, un Salvini che salva in extremis una mucca dal macello, una Meloni che sale sul palco accompagnata da un tacchino… un D’Alema che riporta le cozze in mare…
Buona Pasqua da Gatto Randagio e anche da Remocontro

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‘Cofecchie’ e intrighi di nozze, non solo commedia

Elegia della famiglia e il grande inganno. De Carolis sempre in cerca di guai ci propone gli ‘Intrighi di nozze’. L’inferno che può essere una famiglia in un romanzo, ‘grottesco, cinico e trash’. E c’è la ‘cofecchia’, ‘a Napoli una sottile trasgressione, un inciucio, uno sparlare farcito di piccole falsità e malizie…’
Si parla spesso di violenze domestiche, ma ci sono comportamenti sottili, che sono violenza anch’essi, e che si fa più fatica a riconoscere…

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Grande fotografa grande dramma grande donna

La mostra delle fotografie di Letizia Battaglia al museo del Maxxi. La foto di Rosaria Schifani, l’allora giovanissima vedova di Vito, uno degli agenti di scorta di Giovanni Falcone. La memoria commossa di Francesca de Carolis, ma non solo. Anche se non le piace ricordarlo, Francesca giornalista è.
«Quest’anno saranno 25 anni dalla strage di Capaci. C’è molto silenzio. Sembra finita la stagione dei “grandi” omicidi, dei “troppi” omicidi, e quando la mafia non uccide, o uccide con moderazione e senza clamori, e si muove con silenzio e nel silenzio… vuol dire, mi spiegarono un tempo, che piuttosto, nell’accordo, prospera…».

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Bambini su ordinazione. Da quale miseria scappa la cicogna?

Maternità surrogata, le donne “donatrici” e la miseria che le induce a farsi tali. E la confusione fra desideri e diritti come se quello che si desidera sia da ottenere, oltre ogni limite.

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Il ‘buonismo’ minaccioso

Famiglie, bimbi, adozioni, quelle negate e quelle usurpate… la vicenda della bambina sottratta a genitori “troppo” anziani. Poi i figli dei mafiosi. Anche quelli da sottrarre ai genitori?
Francesca de Carolis, tanto per non cambiare, ‘rema contro’, e pure in salita, questa volta. Attaccando la presunzione di stare dalla parte dei “giusti”. Ragionare per categorie, degni e indegni…
Letto sulla Gazzetta del Mezzogiorno lo scorso anno: “quattro scuole di Bari hanno rifiutato un ragazzo perché figlio di un boss in carcere”.
‘Noi società -scrive Francesca- tutti pronti a respingerlo, condannandolo da subito ad una vita fuori dalle “nostre regole”, condannandolo, noi, a sceglierne inevitabilmente delle altre’.

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Il servo pastore, Hotel Supramonte, Mario Trudu e Faber

Francesca de Carolis, dopo una breve ‘licenza premio’, torna ad occuparsi di carceri. Di ‘carcerati assoluti’, quelli per cui l’oltre non può esistere. Il fine pena mai, un meccanismo ben più feroce della ferocia di qualsiasi reato, che ti vuole sepolto vivo, in attesa di passare dalla cella alla tomba.
Ma oggi si parla anche di Sardegna, la terra di Mario Trudu, ergastolano, amico di Francesca, la Sardegna di Faber, il genovese Fabrizio De Andrè, che dall’isola è stato rapito.

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Remocontro