«Quando soffia il vento», Einstein Freud e la ‘nube purpurea’

Film d’animazione di Jimmy T. Murakami, comparso nell’autunno del 1986, culmine di Guerra Fredda. “Quando soffia il vento” propone lo spettro della guerra nucleare. Scambio di lettere fra Einstein e Freud che si chiedono ‘Perché la guerra?’. Interrogarsi su dove vada il mondo, e su cosa sia il male, la violenza e la morte. «Da rileggere, rileggere assolutamente, per non perdere il prezioso messaggio dei due scienziati, perché è quanto mai ancora vero che l’avvenire di cui parlano è ancora il nostro presente», suggerisce Francesca de Carolis.
Infine, ‘La nube purpurea’ dello scrittore di origine irlandese Matthew Shiel. Fantastoria di un viaggio attraverso la terra affollata di morti e relitti, dopo il passaggio di una grande nube che ha steso sul mondo un velo purpureo.. Libro scritto nel 1901.

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Fin che morte non li separi dalla galera

I gatti soffrono di emicrania? Randagia Francesca de Carolis, reduce da una visita nel carcere di Parma, sì. Perché, le spiega il suo amico dottor Claudio Conte, può far male confrontarsi con una cosa così enorme come l’ergastolo. Se ne può rimanere schiacciati, prima di tutto a subirlo, ma un po’ anche solo a conoscerlo.
Claudio, condannato all’ergastolo, in carcere da quando aveva diciotto anni. Quasi trent’anni in carcere, lo studio, laurea in giurisprudenza 110 e lode. Ma lui Claudio Conte, è ‘Ostativo’ o no?
Distinguo giuridico che decide tra la certezza di dover morire in carcere -più campi, più lunga è la pena-, o la speranza di poter andarsene dalla vita con qualche memoria migliore attorno.

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Il librino di Mademba e la farfalla di Yusuf Bm Saho

Griot, il cantore che tra alcuni popoli dell’Africa Occidentale trasmette e conserva la tradizione orale degli avi, e dà risposte ai mille perché della vita e della morte. Gatto randagio-Francesca de Carolis molto umano oggi, ci racconta del ‘librino’ di Bay Mademba, scrittore del Senegal, di tanto ‘jom’, di tanto coraggio. Perché ‘Aiwa’, bisogna andare avanti.
La fiaba di Mademba ha i colori e la leggerezza della farfalla arrivata dal Gambia con i pastelli di Yusuf Bm Saho, e con la freschezza dell’acqua di Ibraim Ballo.
Per i lettori ormai affezionati della ‘Terza pagina’ domenicale di Remocontro, una curiosità, avendo letto Antonio Cipriani prima di Francesca de Carolis, nel loro sostanziale inseguirsi di argomenti e sensibilità (taglio un po’ più politico o sentimental letterario che sia). Giuro che i due autori neppure si conoscono. E che ogni sabato a rovistare tra la posta, la prima sorpresa è la mia a scoprire come faranno ad andare d’accordo comunque. (e.r.)

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Prigionieri del telefonino, universo di solitudine

Il nostro frenetico comunicare, una rete che ormai ci imprigiona tutti, sospetta Francesca de Carolis, frequentatrice esclusiva di mezzi pubblici. «Nullificazione del presente», la bella definizione. «Quasi nessuno sente il bisogno di abbassare il tono delle voce, come ognuno entrasse in un microscopico universo di solitudine a due, e tutto il resto intorno svanisce».
«La commedia di un’umanità che sembra urlare ogni momento la sua fragilità e la sua solitudine…»
«E vorresti quasi abbracciarla e consolarla, questa umanità, e rivestirla, persino, di valori andati…» Discrezione, pudore, decoro, rispetto degli altri, elenca Francesca-Gatto randagio. Valori che, insegnandoti a rispettare, proteggevano.

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Non solo Noemi: dettagli indecenze insulti e rabbie sulle vie del web

Una folla martellante e insinuante di titoli e quant’altro, lanciati come pietre.
Dramma Noemi: fa tremare il pensiero di tanta violenza che si è impossessata delle emozioni di due vite così giovani.
Tanto si è parlato quest’estate di violenza, stupri e quant’altro. E con quanti dettagli morbosi, buttati qua e là…

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Tanto bisogno d’ordine fuori se la confusione è dentro

“C’è qualcosa di micidiale nell’ordine, scriveva Elias Canetti. Randagio parte dalle aiuole troppo ‘pettinate’, per finire tra le nostre cose umane inseguendo Francesca de Carolis: l’ordine negli spazi occupati da chi cerca asilo, nelle case occupate da chi casa non ha, nei campi rom. Lo stesso bisogno di ordine che ha sguinzagliato parole stupide e irresponsabili, da caccia al migrante untore di mali sconosciuti.
Per non dire di quanto sia micidiale l’ordine degli eserciti in marcia…

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Quelle blindate notti d’estate

‘L’assassino dei sogni’, una delle più efficaci definizioni del carcere. Carmelo Musumeci, scrittore che il carcere ha frequentato, spiega che in prigione non c’è mai una via di mezzo: fuoco o gelo, dunque. Ma a chi importa?
Oggi Gatto randagio-Francesca de Carolis ci riporta dentro. «Raccontai una volta a una collega della società “per bene”, molto “per bene”…, delle mani livide dal freddo di persona che ero andata a incontrare nel carcere di Spoleto… “E che vuoi che dobbiamo preoccuparci dei carcerati quando non ci sono riscaldamenti per i bambini nelle scuole?!”, ha sbottato un po’ infastidita».
Le carceri e le scuole, luoghi che misurano il grado della nostra civiltà…

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Sapevate che le piante hanno una voce?

La voce delle piante è una melodia che nasce dal movimento della linfa, che alcuni scienziati hanno registrato. Una voce che parla di giorno, e si affievolisce col sonno della notte…
«Ma oggi sembra, questa voce, lamento, come di violino scordato -ci racconta col magone Gatto Randagio attraverso Francesca de Carolis-, proprio come quel violino che suonava la Morte nella danza macabra ispirata al tema di goetiana memoria. Un suono che sa di pianto».

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La cicogna uccisa sul campanile, umanità perduta

La morte della cicogna, infilzata, sulla cima del campanile di una chiesa, da croci di ferri messi lì perché non nidificasse. E accaduto in Spagna, chiesa di ‘Nostra Signora delle Angosce’ di Navalmoral de la Mata. Francesca de Carolis, poco gatto randagio oggi, molta sensibilità umana ferita e tanta angoscia.
‘Quale voce si potrà più alzare da quella chiesa … verso quale dio…’
‘A quegli spuntoni rimane inchiodata, definitivamente trafitta, la nostra presunta umanità’.
‘Come non leggere nell’agonia di una bianca cicogna, accanto al suo nido, la morte di tutto quello che di buono e di bello da sempre è simbolo’.

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Nostalgie d’agosto tra le cappellette votive di Napoli

«Più nessuno mi porterà nel Sud» si lamentava Quasimodo siciliano, e le nostalgie d’agosto di Gatto randagio che si fermano a Napoli. «Gesù, Giuseppe, Sant’Anna, e Maria!», tra le cappellette per strade e vicoli di San Lorenzo, Sanità, Vomero, Quartieri spagnoli.
Francesca de Carolis col magone di una sua Napoli e meno di 2 ore di Freccia Rossa per colpa di un bel libro fotografico di Agnese Tamburrini.
Il resto leggetevelo voi, perché chi impagina è cresciuto nella poesia musicale di Fabrizio De Andrè e ha negli occhi le splendide edicole votive dei caruggi di Genova, e non è quindi in grado di proporvi il grande Eduardo con la dovuta sonorità che rende universali anche parole sconosciute.

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Da Caronte a Lucifero, Dante, l’anticiclone e l’Africa

Caronte climatico che ci porta direttamente nell’inferno di Lucifero, assaggio dantesco e Africa. Il caldo dà alla testa anche al Randagio, ammette la sua interprete Francesca de Carolis, che si nasconde dietro la coda del gatto per ‘il suo sragionare…’ (confessa). Due o tre spunti per l’appuntamento domenicale.
Caldo africano, Africa e migranti da quelle terre, è il primo pensiero randagio facile.
I dannati, che a questo caldo infernale (il futuro che ci aspetta appena dietro l’angolo), siamo noi ‘bianchicci’.
Il clima che brucia il mondo e noi umani bianchi insteriliti come la nostra terra desertificata. ‘Human Reproduction Update’, se le cose non cambiano, se il trend dovesse mantenersi costante, si potrebbe addirittura parlare di un non lontanissimo rischio estinzione.
Scenari da inferno dantesco e peggio, sperando siano soltanto ‘appunti stralunati’ di una randagia stremata dal caldo.

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Elettroshock, se non è tortura è disumanità

Gli orrori degli elettroshock, ‘la terapia elettroconvulsiva’ nei manicomi vissuti e raccontati dalla poetessa Alda Merini. L’elettroshock che rimane oggi, pare solo in Alto Adige, cambiandogli nome. Salvo Quantanamo e altri luoghi di tortura dove non usano gli anestetici dei manicomi.
Francesca de Carolis impietosamente spiega: “L’elettroshock è l’induzione di convulsioni nel paziente successivamente al passaggio di una corrente elettrica attraverso il cervello”.
“Una violenza fatta alla personalità umana”, la descrisse lo stesso Ugo Cerletti, il padre dell’elettroshock, in una intervista nei primissimi anni Sessanta.
Notizia: è stato depositato in Parlamento un disegno di legge sulla salute mentale per rendere meno frammentaria l’attuazione, ancora spesso inadeguata, della 180. Trentotto anni fa, dopo Basaglia.

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Ius soli, l’italianità e una poco divina commedia

Forse certi equivoci  sono solo questione di conoscenza della lingua. Ius soli: ‘Ma l’avranno studiato il latino? Sapranno qualcosa di diritto? A volte c’è da dubitare che conoscano come si dovrebbe l’italiano…’. Francesca de Carolis, come molti miti, quando si indigna, il veleno lo distilla in poche micidiali parole. Nei confronti dell’illustre opinionista anonimo -ad esempio- che certo non ha mai preso un autobus vociante dell’oggi.
Niente polemica politica, che non è passione di Francesca: solo le bella storia di Gabriele e di Jasmine, e della Divina Commedia, ‘perché qualcuno le aveva detto che da lì nasce la lingua italiana e che Dante ne è il padre…’.

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Boati di solitudine d’un giorno d’estate

Gatto randagio non sceglie, incontra, scopre. Se c’è più facilmente tristezza e disperazione ai margini della stagione vacanziera, non è colpa di chi randagia. Uomo o animale che sia.
Uomini e donne che raccontano la loro discesa agli inferi, in “C’è amore un po’ per tutti”, di Bruno Furcas e Salvatore Bandinu.
Abbandono ugualmente crudele per uomini e animali…

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Pentimento senza premi e coscienza vera pena

Alfredo Sole, da Racalmuto. Che, in “Spes contra spem”, il documentario che raccoglie testimonianze di quelli del fine-pena-mai-ma-proprio-mai che in questi giorni sta girando per l’Italia, racconta del suo passato, del suo pentimento, dei suoi tormenti… insomma, una forte, non facile presa di distanza dal mondo criminale di cui ha fatto parte.
E la giustizia burocratica, e il pentimento senza vantaggio, e la coscienza del male fatto che diventa la vera pena, in un paese dove la coscienza “è sempre meno consapevolezza”.
ulla, ché ci sono persone e persone, e non per tutti si può avere attenzione…
Carcerati alla griglia, cotti a puntino in molte soffocanti galere.

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Che tempo che fa? Piovono dubbi

Gatto televisivo oggi, che randagiando tra certe questioni Rai più che miagolare, graffia.
Un trasmissione, un conduttore, tanti ascolti e tanti soldi. E certe acrobatiche motivazioni.
Gatto Randagio alla coinquilina Francesca de Carolis: ‘Davvero ci vogliono far credere che le sorti della tv di stato siano appese a quella cosa lì? Per carità, il mercato è il mercato, i gusti sono gusti…’

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Remocontro